tag:blogger.com,1999:blog-60817111647017319502024-03-14T03:01:09.725-07:00CIAPAPUERChiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.comBlogger49125tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-43698163959241705742014-03-06T03:58:00.000-08:002014-03-06T03:58:40.359-08:00Il senso (onirico ma non troppo) dell'otto marzo<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Mi è servito un sogno per capire quanto forte e profondo fosse dentro di me il senso della giornata dell'otto marzo. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Un sogno avvenuto un anno fa, esattamente nella notte tra il sette e l'otto marzo, vissuto a mia insaputa dal mio inconscio come una vera e propria veglia. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Mi trovavo come in una specie di documentario, sia dentro che fuori della storia. Un'osservatrice muta e invisibile, alla stregua di Mr. Scrooge. </b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Il sogno-documentario si apriva all'interno di un tribunale prestigioso, con muri altissimi, il pavimento lucido, l'arredamento di pregio. Il corridoio del tribunale era percorso da diverse donne, tutte signore distinte, vestite in tailleur e con pettinature elaborate, molte delle quali si recavano in toilette (anche solo per darsi un'aggiustata al trucco e all'acconciatura). </b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Nelle toilette si trovavano due giovani uomini, forse fratelli; impassibili, come se fosse un lavoro, costoro prelevavano una donna per volta, come fosse un manichino (e difatti nessuna donna tentava neanche di divincolarsi dalla loro presa, come se fosse un automa), la portavano in bagno, la appendevano dalla nuca (n.b. la base del cervello, dell'intelligenza) a un gancio tipo da macellaio, la stupravano e poi la portavano in una sorta di laboratorio dove la scuoiavano per farne saponette.</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Io, da mera spettatrice, ero costretta a guardare tutto quello che facevano e, pur sapendo di essere invisibile, avevo paura che prendessero anche me. Era talmente vivido da farmi male fisicamente.</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Ad un tratto i due killer tennero una specie di riunione: a questa era presente una ragazza, che io sapevo essere una cugina giovanissima dei due uomini, di certo minorenne, che li implorò di fare anche a lei ciò che facevano nei bagni alle altre donne, perché voleva provare cose nuove. Io inorridii. Pur sapendo di essere invisibile spettatrice, cercai di intervenire alla riunione, urlando:"E' così giovane, non ha neanche terminato le scuole superiori, datele il tempo di vivere!", ma nessuno mi ascoltava. Cercai allora di salvarla di persona ma la ragazzina seguii in bagno i due uomini senza battere ciglio, anzi, con il sorriso, passandomi attraverso (in fin dei conti ero sempre uno spirito). Era lei a volerlo. Quando l'appesero al gancio lei cominciò a spaventarsi, piangere, divincolarsi debolmente, ma ormai era troppo tardi, era troppo tardi...</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Qual'è il senso dell'otto marzo nel 2014?</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Al di là del fatto tremendo che segnò questa data molti anni fa, da cosa dobbiamo davvero guardarci noi donne?</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Io temo sempre di più da noi stesse</span><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">. </span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR-dSBCnZ8BcliO0oXvz69lt6IgGg8q0oYODY5kuG86Z9XmhRWcqlqPAgVu-DvLp2GuQ4TMAfOo4EQceAVDvDPCkzTodV_GgzChSbGR5YSjT-OmiwaVgB0sxK379tfNmNx93WRSpTLeZ0/s1600/donna-allo-specchio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR-dSBCnZ8BcliO0oXvz69lt6IgGg8q0oYODY5kuG86Z9XmhRWcqlqPAgVu-DvLp2GuQ4TMAfOo4EQceAVDvDPCkzTodV_GgzChSbGR5YSjT-OmiwaVgB0sxK379tfNmNx93WRSpTLeZ0/s1600/donna-allo-specchio.jpg" height="400" width="322" /></a></div>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span>
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<br />Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-19671412174309899682014-02-15T03:31:00.001-08:002014-02-15T03:34:34.511-08:00L'era del perfezionismo<p>"Se saprò di avere un figlio disabile abortirò senza indugi".</p>
<p>Quante volte ho sentito ripetere questa frase, prima di tutto da me stessa; quante volte ho difeso questa tesi, forte del mio lavoro a contatto con la sofferenza psicofisica. </p>
<p>Mi sono infranta come un'onda sugli scogli. </p>
<p>Pochi giorni fa, accompagnando una carissima amica nel panico da una genetista. </p>
<p>Cosa vuol dire avere un figlio disabile? É tutto un sistema di percentuali di rischio, che dal terzo mese di gravidanza in poi assilla la mente alla stregua di un martello pneumatico continuamente in funzione. Cos'è per ognuna di noi rischioso? Una percentuale come 3 per cento lo è?<br>
Bene. Mettiamoci in testa che è da quella percentuale che si parte, e che il rischio può solo aumentare, se avremo un pó di sfortuna. <br>
Non vuoi un figlio down? Come fai a decidere di abortire se ti dicono che il rischio che ti nasca down é di uno su cinquecento? Nessun problema: esiste un test sicuro (a livello di risultati), si chiama amniocentesi. Ah, unico problema: statisticamente provoca un aborto su cento. Ah, altro problema: per il SSN il parametro di rischio conclamato è  uno su trecentocinquanta. Quindi se sei sopra, anche di poco (che so, uno su quattrocento), l'amniocentesi è economicamente a carico tuo, e si parla di centinaia di euro. </p>
<p>Sono rimasta senza parole. Quante ombre di cui non avevo tenuto conto. Senza contare tutti i punti interrogativi che costellano la nostra vita dalla nascita in poi: malattie, incidenti, traumi...Non è per portare sfiga, é solo che se devo tenere conto di percentuali di rischio così basse, allora dovrei tener conto di tutto ciò che potrebbe accadere al mio bambino (e a me...come non prenderlo in considerazione?), e c'è davvero da impazzire: cadute, meningiti, complicazioni durante il parto,vaccinazioni, e chi più ne ha, più ne metta. </p>
<p>Non sorridete, lo so che ho scoperto l'acqua calda. Faccio ammenda. </p>
<p>Ritiro, anzi no, riformulo ciò che ho detto inizialmente: "Se deciderò di avere un figlio, farò in modo anzitutto di ospitarlo nel corpo più sano possibile che potrò dargli". </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7PKVwDkthxoqe5TBMByhZw6jlPKDdIlEiAIT5XZ-Y05fnMrr186aFKU55etpzxDtUu33mbgcau53HFqqrsLYIuBrDZEMG_jmvLRZhoDOzn6df9gELYWtlLRiy6Cr7AKgsO6NDUm9Xjm0/s1600/images-5.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"> <img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7PKVwDkthxoqe5TBMByhZw6jlPKDdIlEiAIT5XZ-Y05fnMrr186aFKU55etpzxDtUu33mbgcau53HFqqrsLYIuBrDZEMG_jmvLRZhoDOzn6df9gELYWtlLRiy6Cr7AKgsO6NDUm9Xjm0/s640/images-5.jpeg"> </a> </div>Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-43066748058167359102014-02-01T06:11:00.002-08:002014-02-16T02:55:31.545-08:00Voglio diventare...pittore!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcLhSV5fNdoTSZBqo9XXeDOSiq2a_p7oWlSuE8PvjrqnkRvCBgMAbwic03m93xuPs0_EvZxain6OPmMiDeovoKW-uClvE-SotzVhf2XrsxUkQZ8ZAiVqrG5udL81L5_L7K4gQs2_dYQNU/s1600/1461763_10202828883591273_879477914_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcLhSV5fNdoTSZBqo9XXeDOSiq2a_p7oWlSuE8PvjrqnkRvCBgMAbwic03m93xuPs0_EvZxain6OPmMiDeovoKW-uClvE-SotzVhf2XrsxUkQZ8ZAiVqrG5udL81L5_L7K4gQs2_dYQNU/s1600/1461763_10202828883591273_879477914_n.jpg" height="400" width="262" /></a></div>
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Radio One Lab intervista Alessandra Parigi, giovane pittrice formatasi presso la scuola Comics di Torino, incontrata durante i workshop del progetto Lavorarte: ai nostri microfoni Alessandra ha raccontato il suo percorso di formazione, dando preziosi consigli per chi è interessato ad avventurarsi nel mondo del disegno e della pittura.<br />
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Ascolta l'intervista cliccando <a href="http://www.youtube.com/watch?v=p6f4QVKs_xk" target="_blank">qui</a><br />
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Buon ascolto!<br />
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link utili:<br />
<a href="http://artistiunititorinesi.tumblr.com/" target="_blank">artisti uniti torinesi</a><br />
www.facebook.com/collettivodiartisti<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR_qRsqfoR3CjNDkq9paRdm5jXHHsEFXDJpx4zlnWhaGoMHNA_07HbMIQ7V6_h5AYzp42qCH69B_hYuppZ5wJ4COxOXV6KoYrBDltAer6n-DknUHNprsi9dyeYaR15X9kgf8N-3fKq2HM/s1600/1384101_411304015636114_988724972_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR_qRsqfoR3CjNDkq9paRdm5jXHHsEFXDJpx4zlnWhaGoMHNA_07HbMIQ7V6_h5AYzp42qCH69B_hYuppZ5wJ4COxOXV6KoYrBDltAer6n-DknUHNprsi9dyeYaR15X9kgf8N-3fKq2HM/s1600/1384101_411304015636114_988724972_n.jpg" height="266" width="400" /></a></div>
<br />Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-40700968441475760572013-12-11T03:48:00.002-08:002014-02-16T02:56:33.521-08:00Voglio diventare...Ecodesigner!Radio One Lab intervista Serena Marcis, laureata presso il Politecnico in ecodesign, che ha condotto il workshop di design per il progetto "Lavorarte" 2013.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeSSGN5vF31nSheXuwjlHr-zsOSqmsqFv86HlQIHj9wYOF_uyc-nD4APF7Ib1B6dDgV1hiLCbEMFetlLUurYT1jTOWo4GivtGAcT3Pc2SHmUSqbNPCqxA4ajtNJDUYdu9j3fmBggLx6gU/s1600/733786_622705981078618_740499977_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeSSGN5vF31nSheXuwjlHr-zsOSqmsqFv86HlQIHj9wYOF_uyc-nD4APF7Ib1B6dDgV1hiLCbEMFetlLUurYT1jTOWo4GivtGAcT3Pc2SHmUSqbNPCqxA4ajtNJDUYdu9j3fmBggLx6gU/s400/733786_622705981078618_740499977_n.jpg" width="400" /></a></div>
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Ascolta l'intervista!</div>
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<a href="http://www.youtube.com/watch?v=UUVW99eLKDM&feature=youtu.be" target="_blank">Intervista a Serena Marcis</a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoxpwjDzcE_DpkW26ocX1OhtRKTsrDDlOP4LVi-r9KSZwPrRD2O9ypZBleDFDvnfO_T2V-O2tBfDWd8j-2BhTXU9BaP7X4pKgTcoIeyVLCwKO9ynuau0uE9CWSd_vNrTiBy61NzeLNOJo/s1600/1238267_411293872303795_1803005530_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoxpwjDzcE_DpkW26ocX1OhtRKTsrDDlOP4LVi-r9KSZwPrRD2O9ypZBleDFDvnfO_T2V-O2tBfDWd8j-2BhTXU9BaP7X4pKgTcoIeyVLCwKO9ynuau0uE9CWSd_vNrTiBy61NzeLNOJo/s400/1238267_411293872303795_1803005530_n.jpg" width="400" /></a></div>
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Link utili:<br />
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<a href="http://pando-eyes.jimdo.com/" target="_blank">Pando Eyes</a>Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-86370490525635046622013-11-25T06:17:00.001-08:002013-11-25T06:17:46.591-08:00Voglio diventare...Fumettista! Intervista a Viola Bairo<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1ppjzub8D8TWwj-TdnVf0zRbnsL_vyTVfHGjH_WpL2FWiCRNH-iHj086bziGgSHtbGFj2xhHWFlyiqFx5K4CUnj6DAsMw0FiKrF9r5u67qEQTRuSrSxKPS8tQFD218a5rG77DSyl_Hgg/s1600/1379281_411295858970263_1016970738_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1ppjzub8D8TWwj-TdnVf0zRbnsL_vyTVfHGjH_WpL2FWiCRNH-iHj086bziGgSHtbGFj2xhHWFlyiqFx5K4CUnj6DAsMw0FiKrF9r5u67qEQTRuSrSxKPS8tQFD218a5rG77DSyl_Hgg/s400/1379281_411295858970263_1016970738_n.jpg" width="400" /></a></div>
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Viola Bairo, giovane fumettista di Ciriè (To), racconta ai microfoni di Radio One Lab il suo percorso formativo e lavorativo:<br />
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<a href="http://www.youtube.com/watch?v=sEvP8ckQqBo&feature=youtu.be" target="_blank">Intervista a Viola Bairo</a><br />
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Buon Ascolto!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6iG-fXWeYxelgs7fgQafI6eI8vq7Y3ngVnZDcAT7sn8jSakSc2yzfMwOPtEl8biL2TqzZVCdco13qbFHjt_EdsfgUZ9lQNEkKLbiEVcwgr-DSX5Tyop_HRHZHjeuQCIeFGn7sQ6_TmnM/s1600/1381737_411299692303213_1807970981_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6iG-fXWeYxelgs7fgQafI6eI8vq7Y3ngVnZDcAT7sn8jSakSc2yzfMwOPtEl8biL2TqzZVCdco13qbFHjt_EdsfgUZ9lQNEkKLbiEVcwgr-DSX5Tyop_HRHZHjeuQCIeFGn7sQ6_TmnM/s400/1381737_411299692303213_1807970981_n.jpg" width="400" /></a></div>
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<br />Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-62139812484222609272013-11-21T07:55:00.000-08:002013-11-21T07:55:06.470-08:00fotografo...istruzioni per l'uso!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEji7-PC2LCxxR_E7arVWOaOZl0E-rq2wmM01LNxGBtxfpgH5NYjADQ3cL1Ylf3QkhbdlP8G9kYujvnMM4PGEPnvWyL3ESKRZUSS7MqfAe4L9FjT-cJS25JkAqhqBTbV5gAcshK181YnJ88/s1600/378003_386843188101737_1954290742_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEji7-PC2LCxxR_E7arVWOaOZl0E-rq2wmM01LNxGBtxfpgH5NYjADQ3cL1Ylf3QkhbdlP8G9kYujvnMM4PGEPnvWyL3ESKRZUSS7MqfAe4L9FjT-cJS25JkAqhqBTbV5gAcshK181YnJ88/s400/378003_386843188101737_1954290742_n.jpg" width="262" /></a></div>
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Samuele "Sugar" Zuccherino, giovane fotografo di San Carlo Canavese, spiega ai microfoni di Radio One Lab come la sua passione per la fotografia sia riuscita a diventare una professione. Ascolta l'intervista e guarda le sue foto cliccando su<br />
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<a href="https://www.youtube.com/watch?v=_g3ODVTju40" target="_blank">Intervista a Samuele "Sugar" Zuccherino </a><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifSDqjB9PAz0Hz9l8R-Tg3vEkTvfCypwBr8NvBRZykVOB429ajH8wZiEZAaRjIzpVhAEpfQxFEUztwPh0UnFeDdqvTlNto4DVNtbRzuN05zE7k9kaee9YgIyxVj720nYBYJNogYVJyh84/s1600/547743_443643525755036_70554409_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifSDqjB9PAz0Hz9l8R-Tg3vEkTvfCypwBr8NvBRZykVOB429ajH8wZiEZAaRjIzpVhAEpfQxFEUztwPh0UnFeDdqvTlNto4DVNtbRzuN05zE7k9kaee9YgIyxVj720nYBYJNogYVJyh84/s320/547743_443643525755036_70554409_n.jpg" width="320" /></a></div>
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Buon ascolto!<br />
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Link utili:<br />
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<a href="https://www.facebook.com/pages/Samuele-Sugar-Zuccherino-Photography/247966551989402" target="_blank">Pagina facebook Samuele Zuccherino </a><br />
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<br />Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-75927008448196870782013-11-21T05:33:00.001-08:002013-11-21T05:33:53.716-08:00Musicista...istruzioni per l'uso!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg84BzTzVhvDx6JEWPvnQBlHc7YIquVD-C9QngRdBzrjl6M9_YO6hIxGi_c9-ZsTV45yEzncbZboGujc_Ck6Tbl4ST5j-knXYvz2UHVVFBnGBGm1ncGJnwsym3fbwtbTbJwGdKiRXvopJg/s1600/1393859_411296025636913_1714834849_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg84BzTzVhvDx6JEWPvnQBlHc7YIquVD-C9QngRdBzrjl6M9_YO6hIxGi_c9-ZsTV45yEzncbZboGujc_Ck6Tbl4ST5j-knXYvz2UHVVFBnGBGm1ncGJnwsym3fbwtbTbJwGdKiRXvopJg/s400/1393859_411296025636913_1714834849_n.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Dario Bruna, affermato musicista jazz, attualmente impegnato nel trio CLG Ensemble e nell'omonima cooperativa sociale volta ad un'utenza prevalentemente psichiatrica, racconta a Radio One Lab la sua esperienza in campo musicale: un'intervista piena di consigli per chi vuole diventare musicista!<br />
<br />
Ascoltala e guardala al seguente link:<br />
<br />
<a href="https://www.youtube.com/watch?v=9ieje3EQhTw" target="_blank">Intervista a Dario Bruna</a><br />
<br />
<br />
Buon Ascolto!<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQTD8rjLbu7GvrZly401s4OKhHiDgRXkiJODio1ZABGqy1zJ3ZWSQxXu3maysGIkMnOGUO7UqWN2G6S6U5lSIzWDOFdWiqNKeHv-6stcsET1BD6pw5VBOmPPoQKjkX7KaouhK7v0hqqlk/s1600/574659_10151341507980429_1352482497_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQTD8rjLbu7GvrZly401s4OKhHiDgRXkiJODio1ZABGqy1zJ3ZWSQxXu3maysGIkMnOGUO7UqWN2G6S6U5lSIzWDOFdWiqNKeHv-6stcsET1BD6pw5VBOmPPoQKjkX7KaouhK7v0hqqlk/s400/574659_10151341507980429_1352482497_n.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Link utili:<br />
<br />
<a href="https://www.facebook.com/clgensemble.coopsoc?fref=ts" target="_blank">CLG Ensemble pagina facebook</a><br />
<br />
<a href="https://myspace.com/clgensemble" target="_blank">CLG Ensemble Myspace</a><br />
<br />Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-79793383789533959812013-10-24T07:33:00.003-07:002013-10-24T07:33:34.698-07:00Cantante istruzioni per l'uso<br />
Intervista a Renata Chiappino, cantante, insegnante di canto e musicoterapeuta, che ci ha raccontato la sua esperienza personale e la sua formazione professionale.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA1QsxRMTslOuFqGL5gjfN0IZB-g7F9FDkieCnMyJ_qc9M4l1L1j6fwfsYBsVGUaN-einbarVNQpHXEj0n0fgrF5gqffp5p9ylZcmEbGfs65l6kvcY4FYrgyUi9norslycedmOFwfbFMs/s1600/1380038_10201588846916079_1594715051_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA1QsxRMTslOuFqGL5gjfN0IZB-g7F9FDkieCnMyJ_qc9M4l1L1j6fwfsYBsVGUaN-einbarVNQpHXEj0n0fgrF5gqffp5p9ylZcmEbGfs65l6kvcY4FYrgyUi9norslycedmOFwfbFMs/s400/1380038_10201588846916079_1594715051_n.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
Un'intervista piena di consigli utili per chi vuole avvicinarsi professionalmente al mondo della musica e del canto in particolare, ascoltabile sul canale youtube di Radio One Lab:<br />
<br />
<a href="http://www.youtube.com/watch?v=qPlqU1grgg8&feature=youtu.be" target="_blank">Intervista a Renata Chiappino - parte 1</a><br />
<br />
<a href="http://www.youtube.com/watch?v=27uoSI5ryp0&feature=youtu.be" target="_blank">Intervista a Renata Chiappino - parte 2</a><br />
<br />
<br />
Buon ascolto!<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJsr944g_KwnuAU7pYCG91NV4kp_e-HnW1LYj3F308YbcmeWyinllA7nbf1aQd0K4FSCslkXyMhucTVMxuBaxRwjIQa-rPEUVGEozUgWePZv7KCH0NmizE2vh7Dois4Z8-p6Z6fc-jgN8/s1600/1377104_10201588848436117_673700917_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="392" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJsr944g_KwnuAU7pYCG91NV4kp_e-HnW1LYj3F308YbcmeWyinllA7nbf1aQd0K4FSCslkXyMhucTVMxuBaxRwjIQa-rPEUVGEozUgWePZv7KCH0NmizE2vh7Dois4Z8-p6Z6fc-jgN8/s640/1377104_10201588848436117_673700917_n.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-58690438019988163432013-10-13T06:05:00.001-07:002013-10-13T07:55:08.581-07:00LAVORARTE - ovvero l'incontro dei giovani con i lavori artistici dei loro sogni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTyHPT1Bg_Rlt1McstOQ5bfNb5eEDwU7wA5kXOmLjoRcl4erli3sY9mllnD8kcBU29auN4Aumy1uOcx0j2K9NiEo7CwLpb4O_RiWC-gJaXeCQujqCl1nC5g5IE0oe3XsQmt1vXnCpw3T8/s1600/1234843_403191779782522_1702515229_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="425" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTyHPT1Bg_Rlt1McstOQ5bfNb5eEDwU7wA5kXOmLjoRcl4erli3sY9mllnD8kcBU29auN4Aumy1uOcx0j2K9NiEo7CwLpb4O_RiWC-gJaXeCQujqCl1nC5g5IE0oe3XsQmt1vXnCpw3T8/s640/1234843_403191779782522_1702515229_n.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;">Si è conclusa l'esperienza di <i style="font-weight: bold;">Lavorarte, </i></span><span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;">progetto del più ampio Piano Locale Giovani a cui aderiscono 17 comuni
del territorio. L’iniziativa è portata avanti da quattro associazioni giovanili
della zona del Ciriacese (provincia nord di Torino), <b><i>Macapà</i></b> e <b><i>One Lab</i></b> di Ciriè, <b><i>Le
Stelle</i></b> di Borgaro e <b><i>La Svolta</i></b> di Caselle, e ha proposto a giovani fino ai 29 anni dei workshop gratuiti in ambito artistico
divisi per tre macro-aree: </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><b>Percorso 1) “Sulle scene”, con workshop di teatro,
canto e musica</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTVGr8U1oQ5ftjHppb_Qx9N3fID5xUOyJbq3RCbYV_mRPxkfBPFT7cfY0IcRdlzpcSac16MNJhrk5pBpTIyTFJKy0rzGjSmxGVnOkLe2FnbjOaqUozQBf18kcbZ8Tir_LzftLHv85B7kc/s1600/20130918_185729.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTVGr8U1oQ5ftjHppb_Qx9N3fID5xUOyJbq3RCbYV_mRPxkfBPFT7cfY0IcRdlzpcSac16MNJhrk5pBpTIyTFJKy0rzGjSmxGVnOkLe2FnbjOaqUozQBf18kcbZ8Tir_LzftLHv85B7kc/s320/20130918_185729.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><b> Percorso 2) “Nell’era del digitale”, con workshop di
fotografia, grafica e strumenti multimediali</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDOXwBo3KZk-DHhyphenhyphengD0mlgui-R2wkjnPLOrnUPDk9UKz1jOm0F_sAlM-gXMMRYg-152fNbwDC0uooW_8OVEUC0PREJEUtDIaajSzm7xOd9elX4d2ksm81ZrKCmi08lyFOFIS-uJ_4mmsk/s1600/20130917_190509.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDOXwBo3KZk-DHhyphenhyphengD0mlgui-R2wkjnPLOrnUPDk9UKz1jOm0F_sAlM-gXMMRYg-152fNbwDC0uooW_8OVEUC0PREJEUtDIaajSzm7xOd9elX4d2ksm81ZrKCmi08lyFOFIS-uJ_4mmsk/s320/20130917_190509.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><b> Percorso 3) “In bottega”, con
workshop di eco design, pittura e fumetto-illustrazione</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcwB1Tje3nvCdYFMEQ4uJP2tcYNg41mMRukh-dIJdp1-R37jMNLwNDp2pfpHAXtKwrPA9lXgUEgTSalkt2odAnFpsGpZvLX6T5QZ1OaqxSur75PydkPLcHn5en2eiYOt80o_W_uDFKcGs/s1600/20130919_184355.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcwB1Tje3nvCdYFMEQ4uJP2tcYNg41mMRukh-dIJdp1-R37jMNLwNDp2pfpHAXtKwrPA9lXgUEgTSalkt2odAnFpsGpZvLX6T5QZ1OaqxSur75PydkPLcHn5en2eiYOt80o_W_uDFKcGs/s320/20130919_184355.jpg" width="240" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
La serata inaugurale del progetto (presso il <i>C’Entro Sport e momenti </i>di Caselle) ha chiamato come “padrini” i rapper <b>Raige</b> e <b>Rayden</b>, che insieme ad Ensi formano il fortunato trio OneMic.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
La serata è stata salutata dal Sindaco di Caselle, Luca Baracco, che ha fatto gli onori di casa “punzecchiato” benevolmente dai ragazzi di Radio One Lab, che presentavano la serata (una per tutte: “Su le mani per il sindaco, ragazzi!”), e la performance rap/hip-hop tanto attesa dalle ragazze e dai ragazzi del pubblico è stata introdotta dal giovane rapper rivolese <i>Siby. </i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<i><br /></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT3ElOLQEPaEWfg4arkM-349vfiZApgjdDZJvFnyYBwdxdz71HZe0CT5RfxDpoNMILJXpzjIaHdiZ7pGYH7VsJe7mXeqaLGAR81FbCvp4VYRBlKtjjs5MYcJGOm52HilgGH4laZYY8uLU/s1600/1005328_403192603115773_1624643522_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="425" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT3ElOLQEPaEWfg4arkM-349vfiZApgjdDZJvFnyYBwdxdz71HZe0CT5RfxDpoNMILJXpzjIaHdiZ7pGYH7VsJe7mXeqaLGAR81FbCvp4VYRBlKtjjs5MYcJGOm52HilgGH4laZYY8uLU/s640/1005328_403192603115773_1624643522_n.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;">Al termine
del concerto </span><b style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><i>Raige</i></b><span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"> e </span><b style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><i>Rayden</i></b><span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"> sono stati intervistati da Radio
One Lab, spiegando come sono riusciti a rendere la loro passione una
professione. Un consiglio per chi vuole diventare un artista? Rispondono: “Ci
va un briciolo di talento e poi tanto impegno, tenacia e costanza. Esperienze
gratuite come </span><b style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><i>Lavorarte</i></b><span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"> vanno prese al volo, partecipate numerosi”. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjf4Zboupc2yeqpXHBiPLV1LHVl8nuCV6qddlOpYolyWxJJZfieeIvyJxcC4rshPCWvaIqixdQtVWd3OvSM76PJhrNUcCyqm4N05_gJMn0S-dtBKQlPQflVy0u8heJQxcV3-jKyoyC4NZk/s1600/1009913_403192549782445_837745368_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjf4Zboupc2yeqpXHBiPLV1LHVl8nuCV6qddlOpYolyWxJJZfieeIvyJxcC4rshPCWvaIqixdQtVWd3OvSM76PJhrNUcCyqm4N05_gJMn0S-dtBKQlPQflVy0u8heJQxcV3-jKyoyC4NZk/s400/1009913_403192549782445_837745368_n.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: 'Thorndale AMT'; font-size: 12pt;"><br /></span></div>
<div class="00-Testo-Normale">
Dopo aver offerto ai giovani del territorio i nove
workshop gratuiti in ambito artistico, ai quali hanno partecipato circa una
trentina di ragazzi, le quattro associazioni impegnate nel progetto hanno loro
proposto un weekend intensivo per approfondire quanto appreso e ragionare insieme
sullo scottante tema del mondo del lavoro in Italia. All’intensivo,
avvenuto, come i workshop, presso l’Istituto “E. Troglia” di Ciriè, hanno partecipato alla fine circa 15 ragazzi che si sono
rivelati molto motivati ed eclettici. La riflessione si è incentrata sul tema del
lavoro dal punto di vista della dicotomia “da piccolo volevo/ora voglio” e, di
seguito, sulla creazione di una performance teatral-canora per illustrare l’opinione
dei ragazzi ai concittadini.</div>
<div class="00-Testo-Normale">
<span style="text-align: center;">In parallelo </span><i style="text-align: center;">Macapà</i><span style="text-align: center;"> e </span><i style="text-align: center;">One Lab</i><span style="text-align: center;">
</span><span style="text-align: center;">hanno organizzato il materiale documentativo dell’esperienza (foto e
video), proponendo alla piazza, in un piccolo Cinema improvvisato, la visione
“in loop” di un divertente video esplicativo del progetto, visibile tuttora
sulla pagina facebook di </span><b style="text-align: center;"><i>Lavorarte</i></b><span style="text-align: center;">. La performance del sabato successivo è stata proposta sotto forma di flashmob ad ogni rintocco della
campana (quindi ogni mezzora), con i ragazzi mischiati tra i passanti, sulle panchine,
ai tavolini del bar, vestiti con una camicia di forza (metafora delle costrizioni
che la società spesso pone ai loro sogni professionali), che lentamente si
riunivano al centro della piazza gridando i loro sogni ormai infranti o a
rischio d’estinzione.</span></div>
<div class="00-Testo-Normale">
<span style="text-align: center;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWvtfFPLxJiNKnVrNqvUKGiodjpLJ6BCkDTSFGo9Tz1n1o23xXZ1RrQ-cosg7bpgS2YtSqmN7VkWbFLr6vyWbsC6-EqoDNG9N3tqam13aiaQrpBUsX3Sbe9lSLeNUMuaIEttRdLYXM4Wk/s1600/1381462_1418430838372898_1028748955_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWvtfFPLxJiNKnVrNqvUKGiodjpLJ6BCkDTSFGo9Tz1n1o23xXZ1RrQ-cosg7bpgS2YtSqmN7VkWbFLr6vyWbsC6-EqoDNG9N3tqam13aiaQrpBUsX3Sbe9lSLeNUMuaIEttRdLYXM4Wk/s640/1381462_1418430838372898_1028748955_n.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="00-Testo-Normale">
<span style="text-align: center;"><br /></span></div>
<div class="00-Testo-Normale">
<span style="text-align: center;"> Di certo le associazioni non intendono lasciare che ciò
accada, tanto che i partecipanti a </span><b style="text-align: center;"><i>Lavorarte</i></b><span style="text-align: center;"> sono tutti stati spronati,
in attesa di verificare un la possibilità di una seconda edizione per il 2014,
a partecipare alle varie attività da loro proposte, da laboratori teatrali di </span><i style="text-align: center;">Macapà</i><span style="text-align: center;"> a corsi di dj e speaker della web
radio di </span><i style="text-align: center;">One Lab</i><span style="text-align: center;">, dalle presentazioni
di libri e l’organizzazione di incontri culturali de </span><i style="text-align: center;">Le Stelle</i><span style="text-align: center;"> alle attività proposte da </span><i style="text-align: center;">La Svolta</i><span style="text-align: center;">. </span></div>
<div class="00-Testo-Normale">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUveCAClE9ZkAe6StylwGoIeYvKiRfZu4m6PEBIk77XJzgD64Uyr7lzR-qFLTxRFRqsC39EhjIPct6RSOnSVHhyphenhyphenBIAsM_DEHZvPXrTQKIvs5oOUGZCr3FYwqDxZWVDP0n7uV1ob8g8yJs/s1600/1383865_1418430855039563_674428209_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUveCAClE9ZkAe6StylwGoIeYvKiRfZu4m6PEBIk77XJzgD64Uyr7lzR-qFLTxRFRqsC39EhjIPct6RSOnSVHhyphenhyphenBIAsM_DEHZvPXrTQKIvs5oOUGZCr3FYwqDxZWVDP0n7uV1ob8g8yJs/s640/1383865_1418430855039563_674428209_n.jpg" width="640" /></a></div>
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Non è però del tutto vero che <b><i>Lavorarte </i></b>si sia del tutto concluso, perchè l'associazione <i><b>One Lab</b> </i>ha documentato tutti gli incontri e intervistato tutti i docenti, pubblicando sul suo canale youtube ed in questo blog quanto ripreso e registrato, di modo che tutto resti usufruibile su internet per chiunque sia interessato. Basta andare sul <a href="http://www.youtube.com/apsonelab" target="_blank">canale youtube di One Lab</a> per vedere tutti i video dei worskshop e ascoltare le interviste ai docenti e a Raige e Rayden. </div>
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Buona visione!</div>
<i><br /></i>Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-50198293336539484862013-05-16T05:47:00.002-07:002014-03-13T02:04:43.459-07:00AGEVOLAZIONI PER IMMIGRATI IN ITALIA: I MITI DA SFATARE<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjT41I5oGC3XPADTmkqG7Pun_g2Xf2aST7Lm9e-gxnqpUHQVmK0EL_0S_-nh3dFyrU_GJX8pvc5IXtWLwXmrRJG7YgqwYVnMSoeTGErJLKsqcKiTTWuR8dY361t0Jw0dxpSKUlQ_TeqTI/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjT41I5oGC3XPADTmkqG7Pun_g2Xf2aST7Lm9e-gxnqpUHQVmK0EL_0S_-nh3dFyrU_GJX8pvc5IXtWLwXmrRJG7YgqwYVnMSoeTGErJLKsqcKiTTWuR8dY361t0Jw0dxpSKUlQ_TeqTI/s320/images.jpg" height="320" width="282" /></a></div>
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b>1)<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>“Per gli extracomunitari c'è un sussidio per i figli”</b><br />
<b><br /></b>
<b>Falso. </b><br />
Tutti i redditi - dunque anche gli stipendi - sono tassati e il datore di lavoro (cosiddetto sostituto d’imposta) è tenuto a trattenere le imposte e a versarle direttamente allo Stato. Le imposte sul reddito sono ridotte nel caso si tratti di persone – cittadini stranieri e italiani – che abbiano dei familiari a loro carico. Questa situazione permette di ottenere un rimborso d’imposta, una compensazione tra le imposte che sono già state trattenute e quelle che invece sono dovute in misura inferiore grazie appunto a queste cosiddette detrazioni. L’art 13 del Testo Unico sui Redditi (Decreto del Presidente della Repubblica, 22 dicembre 1986 n. 917 – Approvazione del testo unico delle imposte sui redditi - TUIR) dispone che dall’imposta lorda già trattenuta sulla busta paga (cioè dall’importo delle tasse sui redditi lordo dovuto dal contribuente e già trattenuto dal datore di lavoro) è previsto il rimborso (conguaglio) per € 285,08 per ciascun figlio (compresi i figli naturali - figli nati fuori dal matrimonio -; i figli adottivi; i figli affidati o affiliati). Si comprende altresì ogni altra persona convivente con il contribuente non solo in Italia, ma anche nel paese d’origine. Ne discende che più numerosa è la famiglia e più basso è il reddito del lavoratore, più elevato sarà l’importo della detrazione. Generalmente la situazione tipica del lavoratore immigrato che si trova in Italia con tutta la famiglia che vive nel paese d’origine, permette di far valere la detrazione al 100% nella misura massima indicata.<br />
<br />
(Fonte: <a href="http://www.meltingpot.org/Le-detrazioni-fiscali-per-i-figli-a-carico-di-lavoratori.html#.UZTSELW-2Sp" target="_blank">Meltingpot.org</a>)<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaSQrI0rv3eGj-np3vM2Eio1uZQpPADZXz4P3YFP02V8NdX-C6tGqD90aNWEqlOVijdqbHF3mEcNG7WxG8k3QnaFYMsbgslg0eChlHw_uQ75s9TBrz1rhcOmijKTistSuwl1h6jurI9to/s1600/images+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaSQrI0rv3eGj-np3vM2Eio1uZQpPADZXz4P3YFP02V8NdX-C6tGqD90aNWEqlOVijdqbHF3mEcNG7WxG8k3QnaFYMsbgslg0eChlHw_uQ75s9TBrz1rhcOmijKTistSuwl1h6jurI9to/s320/images+%25281%2529.jpg" height="239" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<b>2)<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>A. “Gli stranieri ottengono la casa popolare prima degli italiani, e gratis.” </b><br />
<br />
<b>Falso.</b><br />
Secondo il Nuovo Dossier dell'Osservatorio delle Immigrazioni con la ricerca “Sguardi sull’abitare degli stranieri a Bologna e provincia”, effettuata dall’associazione “Extrafondente”, è emerso come gli stranieri rappresentino una minoranza con, alla fine del 2009, solo il 9,4% degli abitanti delle case popolari e 1608 nuclei familiari contro le 15.525 famiglie italiane. Inoltre, a vedersi assegnare un alloggio, sono più spesso gli italiani rispetto agli stranieri, con il rapporto di 1 a 5 per le famiglie italiane e 1 a 10 fra gli stranieri che ne fanno richiesta. Secondo le graduatorie infatti, le fasce privilegiate sono rappresentate dagli anziani, dagli invalidi e dai nuclei uni personali e monigenitoriali.<br />
Tra le maggiori problematiche riguardanti gli immigrati, una delle più importanti è sicuramente quella della mancanza di alloggi adatti alle famiglie numerose straniere che richiedono una casa popolare.<br />
Da registrare, negli ultimi anni, un discreto aumento delle famiglie straniere negli alloggi Erp, con una crescita pari al 26,7% dal 2007 al 2009, passando da 1.269 famiglie a 1.608. Analizzando la composizione delle famiglie, si nota come quelle straniere in media superino i 4 membri con un rapporto di 1 a 3 di immigrati che hanno meno di 18 anni; tra la popolazione italiana invece, un terzo è rappresentata da anziani che superano i 65 anni. Contando invece i singoli individui presenti negli alloggi, la percentuale degli stranieri sale al 19,2% con 7.044 persone, mentre gli italiani sono 29.735.<br />
In ultima analisi, fra gli stranieri i comunitari si fermano al 4,5% con una prevalenza dei non comunitari, con i testa i marocchini (circa il 35%) seguita dai tunisini e jugoslavi, meno del 10%, albanesi con il 7% e bangladeshi con il 5%. Al di sotto del 3% tutte le altre nazionalità.<br />
<br />
(Fonte: <a href="http://www.bandieragialla.it/node/13229" target="_blank">Bandieragialla.it</a>)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqTRsKyCJWKZ0cOvzzgSOGZBI-k4N6_8aa-E02GjxpNpY1puS12GW_YVUkYSb2KiVmKeWqKSFxsNdeCRkXEy1-Mfprj-IIdQFWfAPt7AIzBsV6yJXsgp_zXczndQUoAwbS1uiJiG4-oUY/s1600/images+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqTRsKyCJWKZ0cOvzzgSOGZBI-k4N6_8aa-E02GjxpNpY1puS12GW_YVUkYSb2KiVmKeWqKSFxsNdeCRkXEy1-Mfprj-IIdQFWfAPt7AIzBsV6yJXsgp_zXczndQUoAwbS1uiJiG4-oUY/s320/images+%25282%2529.jpg" height="216" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<b>B. "Nelle graduatorie per la casa sono favoriti gli stranieri"</b><br />
<b><br /></b>
<b>Falso.</b><br />
Per considerare l'incidenza degli stranieri sulle case popolari è stata considerata la situazione del<br />
Comune di Torino dove esistono circa 18.000 alloggi pubblici.<br />
I criteri per assegnare le case popolari non favoriscono gli stranieri, anzi. Per presentare la domanda bisogna essere residenti in Italia da almeno dieci anni e tra i parametri di cui si tiene conto in prima battuta per stilare le graduatorie ci sono il reddito (che però assegna un punteggio poco rilevante) e numero di componenti solo se superiore a 5 unità. In seconda battuta si tiene conto dell'età e di eventuali disabilità che abbia il soggetto. Gli immigrati sono tendenzialmente giovani, perfettamente abili e con nuclei familiari sotto le 5 unità.<br />
…e non vincono nelle graduatorie.<br />
Negli ultimi anni a Torino i bandi per l'assegnazione degli alloggi pubblici sono stati nel 2004 e nel<br />
2009. Le domande presentate da cittadini stranieri sono state una buona parte del totale (nel 2004<br />
sono il 31% e nel 2009 salgono al 45%), tuttavia solo pochi sono effettivamente assegnatari di case<br />
popolari: rispetto al bando 2004 solo il 10% è rappresentato da stranieri. Da nessuna parte si parla di case gratis (solo) per stranieri: resta quindi valido il criterio del reddito, per gli immigrati come per gli italiani.<br />
<br />
(Fonte: Assessorato alle politiche per la casa, Comune di Torino)<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS9hmr8ZEcst_OJJ1bAAcUHr2yV1O23THC8c_mu5K5m95k8F20k7xzHVnXNDcg1kJT04QrNaFTq3Hps5C-XwVbFj62cEFQ4UE8fLR406rETFMH1SJs-CdDFgP4OyEzMxfOauZs9axdBqg/s1600/images+(4).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS9hmr8ZEcst_OJJ1bAAcUHr2yV1O23THC8c_mu5K5m95k8F20k7xzHVnXNDcg1kJT04QrNaFTq3Hps5C-XwVbFj62cEFQ4UE8fLR406rETFMH1SJs-CdDFgP4OyEzMxfOauZs9axdBqg/s320/images+(4).jpg" height="170" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<b>3) “I figli degli immigrati entrano prima in asilo rispetto ai figli degli italiani”</b><br />
<b><br /></b>
<b>Non del tutto vero</b>: non dipende dalla condizione di immigrato, ma da quella economica e sociale della famiglia, e soprattutto dalle condizioni del bambino in attesa. Ogni Comune ha i propri criteri.<br />
Graduatorie e criteri per gli asili di Torino:<br />
Nel predisporre gli elenchi delle domande presentate con i relativi punteggi, i Comitati di Gestione dei nidi dovranno tenere conto, in ordine di priorità, delle seguenti tipologie di utenza:<br />
1) Famiglie residenti nel comune di Torino;<br />
2) Famiglie non residenti nel comune di Torino, in cui almeno uno dei due genitori presti attività lavorativa nel comune di Torino;<br />
3) Altre famiglie non residenti.<br />
Nell'ambito di ciascuna di dette categorie si applicano i punteggi allegati al presente regolamento (allegato 1), che garantiscono priorità assoluta nell'ammissione, con l'ordine sottoindicato, ai bambini con:<br />
1) Disabilità certificata (previa valutazione della Commissione handicap centrale);<br />
2) Disagio sociale (con richiesta di inserimento prioritario dei Servizi sociali del Comune di Torino), in numero limitato per ogni nido, in modo da evitare la concentrazione di situazioni problematiche;<br />
3) Gravi problemi di salute o nel cui nucleo familiare siano presenti persone con gravi problemi di salute (previa valutazione di apposita Commissione) istituita dalla Giunta Comunale, in cui sia garantita la presenza di un componente con specializzazione in campo sanitario ed un componente con competenze pedagogiche, demandando alla Giunta stessa l'eventuale istituzione di Commissioni decentrate.<br />
La priorità assoluta si applica anche alla lista d'attesa.<br />
Per i bambini dimoranti con le madri detenute presso la Casa Circondariale o l'Istituto penale per minorenni di Torino, il competente Dirigente della Divisione Servizi Educativi può disporre l'immediato inserimento al nido, oltre il limite della capacità ricettiva. Analogamente si procede nel caso di provvedimenti adottati dall'Autorità di Giustizia Minorile.<br />
I punteggi prendono in considerazione le seguenti altre condizioni, elencate in ordine di priorità:<br />
1) Mancanza di un genitore: bambino riconosciuto da un solo genitore o nucleo familiare con un genitore deceduto o con un unico genitore a cui spetta la potestà;<br />
2) Unico genitore coabitante: genitori separati, divorziati, celibi/nubili che non coabitano;<br />
3) Genitori lavoratori: comprendono i lavoratori discontinui che alla scadenza della presentazione delle domande di iscrizione non sono occupati, ma hanno lavorato almeno 6 mesi nei precedenti 12;<br />
4) Trasferimento da nido di altre circoscrizioni per cambio di residenza;<br />
5) Numero di figli di età inferiore a 11 anni (al 31 dicembre dell'anno educativo di riferimento) o stato di gravidanza della madre;<br />
6) Presenza di fratelli o sorelle frequentanti il nido per il quale si chiede l'iscrizione o presentazione di domanda di iscrizione in un unico nido per due fratelli/sorelle;<br />
7) Genitori disoccupati, iscritti nelle liste dell'immediata disponibilità al lavoro presso il Centro per l'Impiego da almeno 3 mesi, alla data di scadenza della presentazione delle domande;<br />
8) Permanenza in lista d'attesa alla fine dell'anno educativo;<br />
9) Unico genitore coabitante con condizione di lavoro disagiata: pendolarità lavorativa giornaliera in Comune situato all'esterno dell'area integrata Formula-GTT o, per i lavoratori dipendenti, turni di lavoro sulle 24 ore;<br />
10) Genitori studenti;<br />
11) Numero di figli da 11 a 18 anni (al 31 dicembre dell'anno educativo di riferimento);<br />
12) Condizione di lavoro disagiata di ciascun genitore, in famiglia in cui siano presenti entrambi.<br />
A parità di punteggio verrà data precedenza al bambino con ISEE inferiore e, in subordine, qualora non venga presentato l'ISEE, al bambino di età maggiore per le graduatorie dei "lattanti" e dei "piccoli" ed al bambino di età minore nella graduatoria dei "grandi". Per ogni genitore con lavoro dipendente o assimilato sarà applicata all'ISEE una decurtazione del 15%. Le modalità applicative saranno individuate dalla Giunta Comunale.<br />
Per l’iscrizione all´asilo nido dei minori stranieri, non serve il permesso di soggiorno, lo precisa il Ministero dell’Interno.<br />
<br />
(Fonti: <a href="http://www.immigrazione.biz/3088.html" target="_blank">immigrazione.biz</a>, <a href="http://www.comune.torino.it/regolamenti/231/231.htm#art05" target="_blank">comune.torino.it</a>)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYVsaaF3u-KJ9L-TqCEiV8WnzpS78s-n9v6PAu0oFjB5pb36GoU9WKi7h-DHHtjenAkvKUmqcB-8ZPqoGWltQqc6FVzONurANp8cUT1s6TmA77h8Pjh8BzJVlElQowxGskJGKPmtYiXcQ/s1600/images+(5).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYVsaaF3u-KJ9L-TqCEiV8WnzpS78s-n9v6PAu0oFjB5pb36GoU9WKi7h-DHHtjenAkvKUmqcB-8ZPqoGWltQqc6FVzONurANp8cUT1s6TmA77h8Pjh8BzJVlElQowxGskJGKPmtYiXcQ/s320/images+(5).jpg" height="211" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<b><br /></b>
<b>4)<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>“Gli immigrati possono aprire attività con più agevolazioni degli italiani”</b><br />
<b><br /></b>
<b>Falso.</b><br />
La legge per loro prevede le stesse norme e lo stesso iter burocratico previsto per gli italiani: partita iva e via dicendo. Le agevolazioni bancarie per immigrati, quando ci sono, riguardano più che altro l’acquisto della prima casa. altri circuiti di solidarietà (associazioni, amici, famiglia d’origine nel Paese di provenienza) possono intervenire per reperire i capitali necessari per avviare un’attività in proprio.<br />
(Fonti:<a href="http://www.immigratiestranieri.it/ita/news_dettaglio.php?table=lavorare&news_id=4&ideti=3" target="_blank">immigratiestranieri.it</a>, <a href="http://www.stranieriinitalia.it/mutui-mutui_le_offerte_delle_banche_per_i_cittadini_immigrati_8199.html" target="_blank">stranieriinitalia.it</a>)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXBv14sqJrb9BB0l5cHE5XgCTrttxEjQH2duUdlxQwfJoasJhZoDvWxhVdkKEbtiFzky8hG3csieT6VU53PD7rMNIp1lBN3iRnYEfzM8JlJ6blIO4qCZ8tY-4tFwOBlcwhIf7XR8KaYbk/s1600/332155_5221608_gx218516_1_16839846_medium.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXBv14sqJrb9BB0l5cHE5XgCTrttxEjQH2duUdlxQwfJoasJhZoDvWxhVdkKEbtiFzky8hG3csieT6VU53PD7rMNIp1lBN3iRnYEfzM8JlJ6blIO4qCZ8tY-4tFwOBlcwhIf7XR8KaYbk/s320/332155_5221608_gx218516_1_16839846_medium.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<b>5)<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>“Gli immigrati pagano meno tasse degli italiani”</b><br />
<b><br /></b>
<b>Falso.</b><br />
Stranieri di nascita ma italiani di contribuzione. Ormai il 4,1% del gettito complessivo è originato da lavoratori immigrati, che sborsano di Irpef quasi 6 miliardi di euro (2.810 euro a testa). Nella classifica regionale, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia sono le regioni in cui il peso della contribuzione straniera sul totale è più grande in percentuale. Gli stranieri che lavorano in Italia sono tenuti a pagare le tasse, ma i loro bassi livelli di reddito – quasi esclusivamente da lavoro dipendente – comportano un esborso a testa di poco meno di 3000 euro all’anno (contro i 4.865 euro di media dei contribuenti nati in Italia). Valori che aumentano nelle aree del Nord dove la presenza e la penetrazione degli stranieri nel mercato del lavoro è più radicata. È ovvio che se il sistema riuscisse a eliminare le sacche di lavoro nero che colpiscono anche i lavoratori stranieri, l’apporto degli immigrati alla finanza pubblica sarebbe certamente maggiore, contribuendo a un’integrazione che passa anche per il pagamento delle tasse.<br />
<br />
(Fonte: <a href="http://www.linkiesta.it/immigrati-pagano-tasse#ixzz2TRmM8Xqt" target="_blank">linkiesta.it</a>)<br />
<div>
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhn8tiuZFb8ZSKuzfZ70nFRFc6IyqmzaC5HSMd3V_SCPNKfFUONJw3d7b-KoaEWaRgj7vKu-vPuXBZdrIE4-t1UEhqSZg8boEVHHl1oND3HDllFa3vzfvVy97Frf668P5LY5YdNviCrBns/s1600/images+%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhn8tiuZFb8ZSKuzfZ70nFRFc6IyqmzaC5HSMd3V_SCPNKfFUONJw3d7b-KoaEWaRgj7vKu-vPuXBZdrIE4-t1UEhqSZg8boEVHHl1oND3HDllFa3vzfvVy97Frf668P5LY5YdNviCrBns/s400/images+%25283%2529.jpg" height="333" width="400" /></a></div>
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Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-6387964017323027732013-04-06T10:09:00.003-07:002013-04-06T10:09:19.299-07:00IL TRENO DELLA MEMORIA 2013<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIP8OyPkwD2VdIC-sCZjx8J2pGHJ5LeT20WWu65HiVikhSOkLZnL8DEk8eMFSpkF7Xj-bVLpye_FxU0h4yQlFj2vaKRqFQZq3ql-ietjKzPg5kghWdW9zUfAmxhAAXxAzvoN5NjHR_kNs/s1600/logo-treno-della-memoria1.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIP8OyPkwD2VdIC-sCZjx8J2pGHJ5LeT20WWu65HiVikhSOkLZnL8DEk8eMFSpkF7Xj-bVLpye_FxU0h4yQlFj2vaKRqFQZq3ql-ietjKzPg5kghWdW9zUfAmxhAAXxAzvoN5NjHR_kNs/s400/logo-treno-della-memoria1.bmp" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<b><br /></b><br />
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<b><b>Per ascoltare l'intervista a Cesare clicca <a href="http://www.mixcloud.com/chiaramoretti549/il-treno-della-memoria-raccontato-da-cesare-covezzi/" target="_blank">QUI</a></b></b></div>
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<b><br /></b>
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<b>Quali sono i modi per conoscere il Passato ed imparare dai suoi (tremendi) errori? Un modo esemplare è il progetto Treno della Memoria, organizzato dall’associazione Terra del Fuoco: Cesare Covezzi </b><b style="text-align: right;"><b>è uno degli animatori volontari che ha accompagnato anche quest’anno un gruppo di 50 ragazzi (provenienti dalle classi quinte superiori delle scuole del territorio - Liceo Galilei, Istituto Fermi, Istituto D’Oria, istituto Albert e Comune di Rivoli), ed è qui a raccontarci la loro esperienza.</b></b><br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzFzTSSUMRMAlAWJZb43v95JYvHpSv2QCLfFaTKvPsVnVOWFbygEmh8Ke_BpbgTQFxh5cAMdyofE8LOabgaczhE6WePUhs45t2C8zouBvbfOtiLGUafIr_ZkFwkmupBIPl8ZJ71Xi-GIw/s1600/45855_10151330567544353_1582991825_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzFzTSSUMRMAlAWJZb43v95JYvHpSv2QCLfFaTKvPsVnVOWFbygEmh8Ke_BpbgTQFxh5cAMdyofE8LOabgaczhE6WePUhs45t2C8zouBvbfOtiLGUafIr_ZkFwkmupBIPl8ZJ71Xi-GIw/s320/45855_10151330567544353_1582991825_n.jpg" width="212" /></a> “Siamo stati via dal 13 al 19 marzo, quest’anno in realtà si potrebbe chiamare il pullman della memoria perché per questioni organizzative non si è potuto prendere il treno. Questo cambiamento ha portato aspetti negativi, come il sentirsi di meno una comunità viaggiante, ma ci sono stati anche aspetti positivi. I ragazzi di Ciriè in realtà già si conoscevano perché prima della partenza si sono fatti 4 incontri per dare riferimenti storici, informazioni logistiche sul viaggio e sulla cultura della Polonia, e per permettere al gruppo di conoscersi. il gruppo avrebbe dovuto essere formato dalle 3 scuole di Ciriè più l’Albert di Lanzo; per problemi numerici invece sono stati divisi, e il gruppo di Ciriè si è “fuso” con una delegazione di circa 20 ragazzi del Comune di Rivoli, mentre il gruppo di Lanzo è stato abbinato ad altri.<br />
L’esperienza è sempre interessante per una serie di motivi: il primo riguarda la reazione dei ragazzi quando li metti di fronte ad un pezzo di storia che bene o male ci riguarda un po’ tutti. L’Italia ha avuto un grosso ruolo per quello che è successo in quegli anni, sia in positivo che in negativo. Metti i ragazzi di fronte a fatti compiuti, ad una situazione che loro hanno sempre e solo visto o dai libri, o dai film, ma mai toccato con mano: questo è un aspetto interessante perché in quel momento si rendono conto che è tutto vero. Un altro aspetto interessante è che per una volta gli si dà la possibilità di confrontarsi, con il nostro aiuto, togliendosi dal contenitore istituzionale formato dal classico lavagna/professore/cattedra/banchi: quello offerto dal Treno della Memoria è un discorso più di “cerchio”. Terzo aspetto interessante è il filo conduttore del concetto di “responsabilità”. La domanda più frequente dei ragazzi è: “Come è potuto accadere tutto questo?”: si cerca di ragionare insieme su quelle che sono state le responsabilità e le corresponsabilità, ragionando sul fatto che se tutto ciò è accaduto la colpa non è stata esclusivamente di Adolf Hitler, anzi. La Germania all’epoca era certamente una delle potenze economiche e militari più forti al mondo, ma è chiaro che se non ci fosse stata una responsabilità a livello politico mondiale (Stati Uniti, Russia, Europa) insieme alla responsabilità dei singoli cittadini che si giravano dall’altra parte, perché tutto sommato forse faceva comodo così. Ricordiamoci che l’Olocausto non è esclusivamente l’uccisione di un tot di milioni di Ebrei, sarebbe riduttivo pensarla così; è vero che quello è stato il gruppo più colpito, ma non dimentichiamoci degli altri: prigionieri politici, intellettuali, disabili, omosessuali, Rom…”<br />
<br />
<b>Il percorso del Treno della Memoria qual è?</b><br />
<br />
“C’è una parte di visita storico-culturale della città di Cracovia, bene dell’Unesco. La prima tappa vera e propria è la visita al ghetto di Cracovia: grazie alle audio guide i ragazzi fanno un percorso legato alle storie di chi vi abitava: si parte dalla fabbrica di Oscar Schindler, oggi museo; si vedono poi alcune parti di resti dei muri del ghetto, e si arriva poi in una piazza centrale dove veniva sfollata la gente e dove i tedeschi lanciavano gli oggetti trovati negli appartamenti degli ebrei per sgomberarli. La seconda tappa è il quartiere ebraico tuttora esistente, in una parte periferica di Cracovia. Questa è una fase preparatoria per i gruppi, utile, oltre che per introdurli gradualmente a ciò che è accaduto, a ripercorrere la storia seguendo l’ordine cronologico: prima hanno costruito i ghetti, in un secondo tempo hanno cominciato a deportare. Cracovia dista circa un’ora di macchina dai campi di concentramento: si arriva ad Auschwitz, che era una caserma militare polacca in un secondo momento trasformata in un campo di lavoro (solo successivamente vi hanno costruito la prima camera a gas e il primo forno crematorio). Ci sono una serie di blocchi-casermoni che ora sono utilizzati per approfondimenti specifici del percorso: vi è un blocco storico, che ripercorre la guerra con documenti e foto; c’è il blocco degli italiani, dove ci sono foto e documenti riferiti agli italiani imprigionati ad Auschwitz; c’è il blocco che racconta la vita quotidiana dei prigionieri del campo (bagni, stanze da letto…).<br />
Si arriva infine al blocco 11, quello delle torture: era considerato il carcere all’interno del campo di concentramento. Vi si trova la stanza dove veniva fatto una specie di processo sommario al detenuto, e una parte sotterranea dove c’erano le celle, a volte celle di 90 x 90 cm in cui si entrava dal basso, strisciando: in queste celle stavano quattro persone in piedi per tutta la notte, che poi il giorno dopo dovevano andare a lavorare. I detenuti non mangiavano quasi nulla, dovevano lavorare tutto il giorno: noi visitavamo i campi praticamente in tuta da sci, mentre loro, al tempo, stavano con un pigiama a righe di tela e spesso scalzi. La visita termina nella camera a gas e nel forno crematorio.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRAXLI3aKwKLKO5eFlTsEsXKFx-hwdr2-Qh-O6V-r_Srk_C-2yv-9h9XxBAgQpOaMxEwgz1teTNb-yJmukus4SGU7AiOp1R29GpIcjU5RPVEYF04PktGuE7K_JR5JdB_-7A2esYimoiQQ/s1600/au2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRAXLI3aKwKLKO5eFlTsEsXKFx-hwdr2-Qh-O6V-r_Srk_C-2yv-9h9XxBAgQpOaMxEwgz1teTNb-yJmukus4SGU7AiOp1R29GpIcjU5RPVEYF04PktGuE7K_JR5JdB_-7A2esYimoiQQ/s400/au2.jpg" width="400" /></a></div>
Ci si sposta quindi a Birkenau (“Auschwitz 2”, a 10 km dal primo). Birkenau è diverso perché è una radura sconfinata, della quale non vedi la fine, nato come campo di sterminio: i detenuti vi arrivavano dopo viaggi a volte di giorni interi,stipati nei cari bestiame senza cibo né acqua e in pessime condizioni igieniche, vi arrivavano come se fossero già morti. Il treno li portava fin dentro al campo, e mentre scendevano venivano divisi a destra o a sinistra, e “destra” era direttamente la camera a gas. Chi andava a sinistra andava nei casermoni (senza acqua né corrente elettrica): le baracche erano grandi 2 o 3 volte una camera di appartamento, in cui vivevano 200/300 persone in letti a castello, più persone per letto. L’obiettivo dei tedeschi era quello di annientare psicologicamente (prima di farlo fisicamente) il detenuto, rendendolo esclusivamente un numero: togliergli i vestiti, rasargli la testa, trattarlo peggio di un animale. All’interno di Birkenau si vedono alcune postazioni-chiave: le baracche dove i detenuti dormivano, le latrine dove facevano i propri bisogni, la “sauna”, che non è quello che immaginiamo ma dove venivano svestiti e lavati per indossare poi il classico pigiama di tela. Si vede anche ciò che è rimasto dei forni crematori, fatti saltare in aria alla fine della guerra dai tedeschi.<br />
Segue il momento di commemorazione vera e propria, in cui viene consegnato ai ragazzi un pezzo di stoffa e un pennarello; all’interno del blocco 6 ci sono su tutta la parete della baracca ci sono le foto di moltissimi detenuti: ai ragazzi viene chiesto di scegliere una persona segnando il suo nome sul pezzo di stoffa. L’obiettivo è spostarsi dalla legge dei grandi numeri, ovvero non parlare di “milioni di persone uccise”, ma di ricordare QUELLA persona e per un attimo ridargli dignità. Questa commemorazione viene fatta al monumento mondiale presente a Birkenau: su uno striscione con una frase “è successo una volta, quindi può succedere ancora” viene chiesto ai ragazzi di imprimere la propria impronta digitale (intinta nell’inchiostro), e di pronunciare il nome del detenuto scelto aggiungendo “Io ti ricordo”. Fatto da circa 500 ragazzi risulta essere un momento estremamente toccante. Ai ragazzi viene poi data una candela che viene accesa e posizionata all’interno del campo di Birkenau: molti usano metterla sui binari che ci sono all’interno del campo.<br />
Il quarto giorno ogni gruppo si incontra per un lavoro di restituzione: si parte dalla raccolta delle impressioni dei ragazzi: non è che fanno effetto i campi di per sé, è quello che ci sta dietro che fa male. Birkenau in particolare è la “chiosa” di quello che può fare l’intelligenza, e di quanto può essere malvagio l’uomo: tremendamente e mortalmente efficiente.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5QRMiKsRRCznB3ZigUN9ccmNVZ7R09dQMdmlOdhPqxHMmRI0yi0U1bj-avAqg5MwJKfG4wqsC0cOszzrDwkSJbymBdtERNp-UMwd1esXwgRIfmFXeCV07oRTXMt38iWcBsk-XHnrtfyw/s1600/bi2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5QRMiKsRRCznB3ZigUN9ccmNVZ7R09dQMdmlOdhPqxHMmRI0yi0U1bj-avAqg5MwJKfG4wqsC0cOszzrDwkSJbymBdtERNp-UMwd1esXwgRIfmFXeCV07oRTXMt38iWcBsk-XHnrtfyw/s400/bi2.jpg" width="300" /></a>Interessante è stata anche la riflessione sulle responsabilità internazionali riguardo all’Olocausto: ci sono delle foto datate 1943, due anni prima dell’effettiva liberazione: “perché non sono intervenuti due anni prima?”, si chiedono i ragazzi. Si cerca di spiegare loro che c’erano degli equilibri economici, politici e internazionali che non si potevano guastare facilmente: in qualche modo andava bene così, e le popolazioni non erano molto informate (a parte la radio e i giornali, che però venivano passati dalla censura). Quello che si cerca di trasmettere ai ragazzi, alla luce di questi aspetti, è OGGI di utilizzare lo strumento più ricco di informazioni (meno veicolate e filtrate) di cui siamo a disposizione: internet. Non esistono solo i social network, per certi versi molto filtrati e fuorvianti: c’è un mondo di informazione da scoprire su internet. E’ solo conoscendo che si può avere uno spirito critico su ciò che ci circonda. Prendendo spunto da Primo Levi abbiamo rivisitato e proposto al gruppo il concetto di “zona grigia”, ovvero tutta quella parte di persone e istituzioni che erano indifferenti a ciò che stava accadendo, e che si giravano dall’altra parte. Quello che abbiamo fatto coi ragazzi è stato ragionare su come ridurre o distruggere la nostra personale zona grigia: dal compagno di banco che ha bisogno di una mano, a ciò che succede all’interno della famiglia, con gli amici, le fidanzate, fino ad allargare sempre di più il raggio ai fatti interni al nostro paese e alle politiche internazionali.”<br />
<br />
<b>Com’è stato il percorso dei ragazzi del tuo gruppo in queste giornate?</b><br />
<br />
“Sicuramente di crescita. E’ strano come una persona possa prendere un po’ più di consapevolezza e portarsi a casa qualcosa di arricchente nel giro di soli cinque giorni. Si creano dei rapporti con le persone molto più profondi rispetto a com’erano prima di partire: è vero che si passano molte ore insieme e ci si conosce, ma è anche vero che nel momento in cui parte l’attività loro si rendono conto che non è la classica gita scolastica (anche se c’è una parte di divertimento). La reazione dei ragazzi è forte. Al mattino, dopo aver visto i campi, si fa un lavoro di gruppo; al pomeriggio ci si ritrova con tutti i partecipanti, ovvero 500, in un’assemblea plenaria in cui si fanno emergere le cose uscite nei singoli gruppi. Quello è un momento di confronto fra scuole diverse, città diverse, con un background diverso: vengono fuori dei concetti molto interessanti. Ho parlato con persone che hanno partecipato anni fa, che mi dicevano: “Una volta che vedi questa cosa ti rimane dentro”. Ragazzi che avresti facilmente definito “non tanto profondi” ti dimostrano che non sono così: questo voler sempre sminuire l’intelligenza e la cultura dei ragazzi non serve e soprattutto non è vero. Hanno tutti vissuto questa esperienza in maniera profonda, sana: hanno bisogno di questo tipo di esperienze. Certo, non possiamo comprenderlo del tutto perché non l’abbiamo vissuto, ma abbiamo un forte testimone in mano, perché gli anni passano e tutti quelli che hanno vissuto di persona i campi, sopravvivendo ad essi, stanno morendo. Prima di partire, presso il Teatro Nuovo, abbiamo incontrato un reduce, Ferruccio, che ha dato molti spunti di riflessione ai ragazzi. A loro diceva: “quando andrete su forse in parte potrete capire ciò che è stato”.<br />
<br />
<b>Perché continui ad accompagnare ragazzi a Cracovia tutti gli anni?</b><br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZNRDlktyeQ-ivaFvxVuXRsNaE_L8McPcIKqxRkL9GruFd0hJV4PkXpZgL8P9w5mfQPwGiCmkAGWe7u5ZlWtwxkKHMp_rh6TNYID0ucPdq-G10A4kx15bXmvVSPqZQZYKIUk0A-06byv4/s1600/bi1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZNRDlktyeQ-ivaFvxVuXRsNaE_L8McPcIKqxRkL9GruFd0hJV4PkXpZgL8P9w5mfQPwGiCmkAGWe7u5ZlWtwxkKHMp_rh6TNYID0ucPdq-G10A4kx15bXmvVSPqZQZYKIUk0A-06byv4/s400/bi1.jpg" width="400" /></a>Per me la cosa importantissima è il provare ad attualizzare quello che è successo. Non vorrei che l’esperienza dei Treni della Memoria fosse fine a sé stessa: una volta rientrato a casa ognuno deve provare a continuare a lavorare su sé stesso per rendersi migliore: informarsi, prendere posizione, attivarsi come essere umano, come cittadino. L’esperienza del Treno deve esser un trampolino di lancio per impegnarsi di più a livello civile quando si torna: non si può più far sempre parte della Zona Grigia: da qualche parte ti devi muovere, delle cose le devi scoprire, altre sei obbligato a saperle. Ci sono un sacco di esempi attorno a noi, oggi nel 2013, dove si ripetono situazioni simili: ci sono posti dove i diritti umani vengono ancora negati, ci sono ancora segregazioni e leggi razziali, governi che ti controllano fin nella vita privata, bambini e disabili massacrati, anche solo lotte ingiustificate per la violenza che viene usata fra tifoserie diverse. Alla domanda dei ragazzi: “com’è potuto succedere?” rispondo con un’altra domanda, che può sembrare sciocca ma neanche così tanto: “uno della Juve sarebbe in grado di dire forza Milan?”. Ci definiamo tutti antirazzisti, ma se uscisse una legge che dice che da domani tutti i Rom presenti a Torino verranno espulsi, temo che la gente sarebbe felice. Bisogna preoccuparsi di questo. Durante i viaggi di andata del Treno della memoria che ho fatto in questi anni ho notato il fastidio o l’imbarazzo dei ragazzi a doversi sedere vicino a persone che considerano “diverse” (ciccioni, “strani”, persone con disabilità…): al ritorno gliene importa di meno, di fianco a chi sono seduti.<br />
<b><br /></b>
<b>Com’è stato il loro rapporto con voi animatori del gruppo?</b><br />
<br />
Principalmente siamo per loro un riferimento anche per quello che riguarda le questioni pratiche: dai problemi che ci possono essere con la lingua, alle differenze alimentari. Li abbiamo spronati a provare la cucina locale, piuttosto che andare al McDonald di Cracovia, ad esempio. Li abbiamo aiutati anche rispetto al cambio dei soldi, dato che in Polonia non c’è l’euro. Dall’altra parte ci viene chiesto un aiuto a rielaborare ciò che hanno visto, provando a mettere insieme i pensieri; ci sono sicuramente delle grosse lacune storiche, che si cerca di colmare con del materiale che viene fornito ai ragazzi da terra del fuoco, ad esempio un libro fatto dall’associazione dove si trovano date, aneddoti, eventi che possono aiutare ad avere una minima preparazione storica necessaria per affrontare il viaggio. Nei viaggi di andata e ritorno sono stati visti tre film: “Train de vie”, “V per vendetta”, “The experiment”; il lavoro sul pullman consisteva in un piccolo laboratorio di scrittura creativa dando la traccia di una persona (ebreo, militare delle SS, omosessuale etc) cercando di immaginare ed inventare la sua vita. Le frasi più interessanti di queste storie sono state poi condivise in assemblea: è vero che erano storie inventate, ma erano assolutamente plausibili. Questo dimostra che i ragazzi hanno una grande fantasia, un gran cuore: si tratta solo di guidarli e aiutarli a rielaborare. Molti chiedono di poter fare l’anno prossimo gli accompagnatori: è possibile, bisogna mettersi in contatto con Terra del Fuoco che durante l’anno seleziona i futuri animatori e li prepara. Molti ragazzi hanno espresso la voglia di rivedersi, una volta tornati, anche perché sono nate amicizie, sbocciati amori…<br />
<b><br /></b>
<b>Torniamo al concetto di “responsabilità”: i tedeschi hanno avuto la capacità critica di prendersi la responsabilità di ciò che il loro Paese ha fatto. perché l’Italia e gli italiani faticano a prendersela, e anzi optano quasi per un revisionismo storico? I ragazzi che erano con te avvertivano questa responsabilità?</b><br />
<br />
No, ma soprattutto per una questione di disinformazione: c’è ancora molto l’idea che il conflitto sia stato tra Ebrei (i bravi) e Tedeschi (i cattivi), mentre invece il ruolo di Mussolini fu davvero determinante; inoltre il concetto di bravi e cattivi è molto fuorviante, e se ne vedono i pericolosi strascichi oggi. Mi preoccupa che proprio in quest’Oggi si fatichi a prendersi responsabilità per quello che ci accade intorno, sia nella nostra quotidianità che a livello internazionale. Quando i ragazzi tornano, Terra del Fuoco organizza altri incontri, spesso legati ad altre associazioni e progetti, come ad esempio quelli antimafia di Libera. E’ molto importante un lavoro sulla paura del “diverso”. L’anno scorso i ragazzi del Fermi hanno rappresentato, presso il Centro Socioculturale di Ciriè, ciò che avevano provato durante il Treno della Memoria per i ragazzi delle quarte, per prepararli al viaggio che avrebbero fatto quest’anno.<br />
Quest’anno avevamo tre professori, nel nostro gruppo: siamo stati molto fortunati quest’anno con loro, sono stati estremamente collaborativi e hanno vissuto anch’essi un esperienza molto forte (essendo la prima volta), altalenandosi nel ruolo di partecipante e in quello di aiuto-animatori. Non ci hanno ostacolato in nessun modo, pur avendo molte ansie (a causa della loro responsabilità nei confronti degli alunni): sono stati una risorsa preziosissima e ci tengo molto a ringraziarli.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6nhsLdKpRLqa5MLXzqClmhnZ6h9_RY5A8o0QDvW0ChKVw13Svjnsm0xdHuJQjo7F3Fk3h_RLt0uHT4F4AqAol3UZQrvc6mcJB72Fbgd3yUIqh8dZ4AkLNbtURcSpEd90Ozf4jgDNG0L8/s1600/392781_10200826322610418_1544441063_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6nhsLdKpRLqa5MLXzqClmhnZ6h9_RY5A8o0QDvW0ChKVw13Svjnsm0xdHuJQjo7F3Fk3h_RLt0uHT4F4AqAol3UZQrvc6mcJB72Fbgd3yUIqh8dZ4AkLNbtURcSpEd90Ozf4jgDNG0L8/s400/392781_10200826322610418_1544441063_n.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
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<br />
Link utili:<br />
<br />
<a href="http://trenodellamemoria.net/" target="_blank">treno della memoria</a><br />
<br />
<a href="http://www.terradelfuoco.org/" target="_blank">Associazione Terra del Fuoco</a><br />
<br />
<br />Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-14239827887804651412013-03-13T03:16:00.002-07:002013-03-13T03:16:10.344-07:00Concorso “Un mondo come piace a te, con il clima che vuoi”<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOyxlpIrGBXF_uNvI3geo-p1Lu4UJl4mlibeHrWGKuIQSbH_Yb1kNMPsC9XprlBJUfhAc7FknDtnKiQsXCANtPZh_myYBZw9GeYb7UCmC1XD9E1E93uzKaDbUjvWKFsikFgZRpF4Dxwyg/s1600/it_logoclaim.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="126" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOyxlpIrGBXF_uNvI3geo-p1Lu4UJl4mlibeHrWGKuIQSbH_Yb1kNMPsC9XprlBJUfhAc7FknDtnKiQsXCANtPZh_myYBZw9GeYb7UCmC1XD9E1E93uzKaDbUjvWKFsikFgZRpF4Dxwyg/s640/it_logoclaim.gif" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
Il Concorso <b>Un Mondo Come Piace a Te</b> è parte integrante della campagna di sensibilizzazione <b>Un mondo come piace a te. Con il clima che vuoi</b>, condotta dalla Direzione Generale per l’Azione per il clima della Commissione europea. Si tratta di un concorso volto a premiare le iniziative a carattere pionieristico nel campo della riduzione delle emissioni esistenti in tutta l’Unione europea.<br />
<br />
I progetti devono essere in grado di contribuire concretamente alla lotta contro il cambiamento climatico e di migliorare la qualità della vita, e devono corrispondere a uno dei temi della campagna:<br />
<br />
<b>- Viaggi & trasporti,</b><br />
<b><br /></b>
<b>- Produzione & innovazione</b><br />
<b><br /></b>
<b>- Edilizia & ambienti di vita</b><br />
<b><br /></b>
<b>- Acquisti & alimentazione</b><br />
<b><br /></b>
<b>- Recupero & riciclaggio</b><br />
<br />
I vincitori saranno invitati alla cerimonia di premiazione, a Copenaghen nell’autunno 2013.<br />
<br />
Per Italia, Portogallo, Bulgaria, Polonia e Lituania saranno selezionati cinque vincitori nazionali, che beneficeranno di pubblicità supplementare per i loro progetti mediante una campagna cartellonistica nazionale.<br />
<br />
---------------------------------------------------------<br />
<br />
<b>Scadenza: 6 maggio 2013</b><br />
<br />
Info: <a href="http://www.world-you-like.europa.eu/" target="_blank">www.world-you-like.europa.eu</a><br />
Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-28221354429659052532013-03-06T02:28:00.001-08:002014-03-13T01:52:10.068-07:00Ode alla sindrome di Rett<br />
<b>Occhi d’angelo</b><br />
<br />
<br />
Occhi d’angelo, cosa guardi?<br />
<br />
Io vedo un cucciolo di cane.<br />
<br />
Lo tengo in braccio per te,<br />
<br />
e paziente attendo il miracolo<br />
<br />
dei tuoi occhi che s’accendono,<br />
<br />
del tuo sorriso che si schiude,<br />
<br />
delle tue dita che esplorano.<br />
<br />
<br />
<br />
Occhi d’angelo, cos’è un cane per te?<br />
<br />
Meravigliata lo guardi,<br />
<br />
affondi le tue narici nel suo morbido pelo,<br />
<br />
staresti ore persa in questa tua estasi<br />
<br />
che diventa la mia.<br />
<br />
<br />
<br />
Occhi d’angelo,<br />
<br />
cos’è un raggio di sole per te?<br />
<br />
Per me è estate<br />
<br />
per te è Vita.<br />
<br />
Di sole ti abbeveri,<br />
<br />
abbandonandoti fiduciosa ad esso.<br />
<br />
<br />
<br />
Occhi d’angelo,<br />
<br />
cos’è l’uomo per te?<br />
<br />
Curiosa e divertita lo guardi<br />
<br />
ti ci avvicini coraggiosa<br />
<br />
ed io mi sento costretta a impedirti quei contatti,<br />
<br />
Perché, mi chiedi con lo sguardo?<br />
<br />
Muri.<br />
<br />
Muri invisibili che uomini adulti pongono altissimi tra loro.<br />
<br />
Perché, ancora con lo sguardo?<br />
<br />
<br />
<br />
Occhi d’angelo,<br />
<br />
non guardarmi così,<br />
<br />
come posso spiegarti quanto siamo<br />
<br />
tutti così lontani senza motivo?<br />
<br />
<br />
<br />
Occhi d’angelo,<br />
<br />
non guardarmi così.<br />
<br />
… Quegli occhi…<br />
<br />
i tuoi occhi<br />
<br />
Sono praterie immense<br />
<br />
dove passeggiare all’infinito,<br />
<br />
Sono boschi intricati<br />
<br />
dove perdersi,<br />
<br />
sono montagne altissime<br />
<br />
da scalare,<br />
<br />
sono specchi d’acqua dove tuffarsi.<br />
<br />
<br />
<br />
Sono smeraldi<br />
<br />
da custodire gelosamente<br />
<br />
e dei quali carpire pazientemente i segreti,<br />
<br />
giorno dopo giorno.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1U54zLmjSinsN6lhC-mUrDVblw3WxwcRi5KDHFDpcjWTgLL0kJ7Lisw1OIMJcoZzVXfocMxXekAbS5NWfXEPd9jAQtO9lHdsX9uYympPGSiSuAOeV4wu0vGUPISOPIV4pg7TZ9cNrRIY/s1600/terapia-autismo-cremona.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1U54zLmjSinsN6lhC-mUrDVblw3WxwcRi5KDHFDpcjWTgLL0kJ7Lisw1OIMJcoZzVXfocMxXekAbS5NWfXEPd9jAQtO9lHdsX9uYympPGSiSuAOeV4wu0vGUPISOPIV4pg7TZ9cNrRIY/s400/terapia-autismo-cremona.jpg" height="378" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<br />
------------------------------------------------------<br />
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b>La sindrome di Rett</b><br />
<br />
<br />
La Sindrome di Rett è una patologia progressiva dello sviluppo neurologico che colpisce quasi esclusivamente le bambine, durante i primi anni di vita e dopo un periodo di apparente normalità, molti genitori si sono soffermati spesso sul carattere "cinico e violento" della malattia proprio per quel suo improvviso e tragico manifestarsi.<br />
<br />
Fu riconosciuta per la prima volta da <b>Andreas Rett</b>, un medico austriaco, a seguito di un’osservazione casuale nella sua sala di aspetto di due bambine che mostravano movimenti stereotipati delle mani molto simili tra loro. A seguito di questa scoperta, riesaminando le schede di alcune pazienti viste in precedenza, Rett individuò altri casi con caratteristiche comportamentali e anamnesi simili e pubblicò un articolo nel 1966. Tuttavia, la pubblicazione di Rett fu ignorata per anni. A risvegliare l’interesse e a riconoscere universalmente l’esistenza della sindrome di Rett, nel 1983, fu uno studio su 35 pazienti di un gruppo europeo di neurologi infantili, che comprendeva Hagberg, Aicardi, Dias e Ramos 2.<br />
<br />
La Rett è oggi riconosciuta come la seconda causa di ritardo mentale nelle bambine, con un’incidenza stimata di circa 1/10.000 nati femmina. Nella forma classica, le pazienti presentano uno sviluppo prenatale e perinatale normale. Dopo un periodo di circa 6-18 24 mesi però, le bambine presentano un arresto dello sviluppo seguito da una regressione. In tale fase le pazienti perdono le abilità precedentemente acquisite come l’uso finalistico delle mani e il linguaggio verbale. Diventa evidente una riduzione delle capacità comunicative e compaiono tratti autistici. Inoltre le bambine cominciano a manifestare i movimenti stereotipati delle mani tipo lavaggio e spesso sono presenti segni come digrignamento dei denti e sospensione del respiro. Si manifesta un rallentamento della crescita della circonferenza cranica che risulta in microcefalia. Nello stadio successivo, si assiste ad una diminuzione delle sintomatologia autistica e ad un miglioramento nelle interazioni sociali, nonostante l’incapacità di parlare, l’aprassia e le stereotipie manuali persistano, la deambulazione molte volte non è più autonoma, si evidenzia l’incapacità di controllo dei movimenti. Diventano più evidenti l’iposviluppo somatico e la scoliosi e spesso compaiono crisi convulsive. Caratteristiche presenti sono inoltre stipsi ed estremità fredde. L’ultimo stadio si manifesta solitamente dopo i dieci anni. La sindrome di Rett è però caratterizzata da ampia eterogeneità clinica e, oltre alla forma classica, sono state descritte almeno <b>5 varianti.</b> Queste includono:<br />
- la variante a linguaggio conservato, caratterizzata da un decorso clinico più favorevole in cui le bambine recuperano la capacità di esprimersi con frasi brevi e, parzialmente, l’uso delle mani;<br />
- la variante con convulsioni ad esordio precoce, caratterizzata da crisi convulsive che si manifestano prima del periodo di regressione;<br />
- le “forme fruste” in cui i segni clinici caratteristici sono più sfumati;<br />
- la variante congenita in cui il ritardo psicomotorio è evidente sin dai primi mesi di vita;<br />
- la variante a regressione tardiva, di rarissima osservazione.<br />
<br />
Dal punto di vista genetico, dopo il 1999, anno in cui è stato identificato il gene MECP2 come causa della forma classica,e che coinvolge la maggior parte delle ragazze con Sindrome di Rett sono stati fatti numerosi passi avanti Auttalmente sono stati scoperti altri due geni responsabili della Sindrome di Rett CDKL5 e FOXG1 .<br />
<br />
<br />
<b> (fonte: <a href="http://www.airett.it/" target="_blank">sito nazionale Sindrome di Rett</a>)</b><br />
<b><br /></b>
<b><br /></b>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGaWjFQefqoxvgALDjszYUVoiWWfqJyRyN81fpC5thEkCvbM1wDTZe94q50_JV6Qxlx-DvTM_K03F4xGWj9y4d-uFtX0TObACQQPoEti_ppGackilwr8I48KCCbY1A1PO3w0ifg7X8v6o/s1600/airett-locandina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGaWjFQefqoxvgALDjszYUVoiWWfqJyRyN81fpC5thEkCvbM1wDTZe94q50_JV6Qxlx-DvTM_K03F4xGWj9y4d-uFtX0TObACQQPoEti_ppGackilwr8I48KCCbY1A1PO3w0ifg7X8v6o/s640/airett-locandina.jpg" height="432" width="640" /></a></div>
<b><br /></b>
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<ul>
<li><b><br /></b></li>
</ul>
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<b><br /></b>
<b><br /></b>
Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-47343400292701819882013-02-23T05:24:00.001-08:002013-02-23T05:39:25.755-08:00LETTERA APERTA AL FUTURO PARLAMENTO: PER UN APPELLO AL WELFARE <br />
<b>Art. 3 della Costituzione</b><br />
<br />
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.<br />
<br />
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, <b>impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."</b><br />
<b><br /></b>
<br />
<div style="text-align: center;">
-----------</div>
<br />
Sono un'educatrice professionale e mi rivolgo a tutti coloro che d'ora in poi ci rappresenteranno, sia come maggioranza che come opposizione.<br />
<br />
Nei vostri programmi il cosiddetto <b>"welfare"</b> è preso in considerazione in modo piuttosto fumoso e soprattutto dal punto di vista del lavoro (o della disoccupazione) e della questione delle pensioni: comprensibile, sono le due principali emergenze immediate del nostro Paese, ma non esistono solo questi due aspetti.<br />
Nel tentativo di capire chi votare a questa tornata elettorale sono incappata in un'intervista di Enrico Mentana a Michele Boldrin, professore universitario che appoggia il movimento "Fare per fermare il declino", il quale ad un certo punto ha detto una frase che mi ha molto colpita:<b> "Il nostro finge di essere uno Stato Sociale ma in realtà è assistenziale"</b>. Vero. Verissimo. Anzi, <b>negli ultimi anni fa pecca anche come mero stato assistenziale. </b><br />
Attualmente lavoro in un servizio di educativa territoriale con persone disabili, ma in passato ho lavorato anche in altri servizi: appoggio scolastico, comunità alloggio, centro di protagonismo giovanile e altri progetti, ed il declino è evidente da anni. Prima era un declino di qualità, a livello di proposte educative, culturali e formative per i fruitori dei nostri servizi. Ora che la qualità non c'è più, il declino è vergognosamente reale: ore di servizio ridotte, clienti in lista d'attesa per entrare nei Centri Diurni o altri servizi e via dicendo.<br />
<br />
Pensando a quanto ero indignata e dispiaciuta tempo fa per la mancanza di qualità nell'offerta ai nostri vari utenti (adeguata formazione professionale degli operatori, strategie efficaci ed adeguate per introdurre le persone nel mondo del lavoro, offerta di attività stimolanti, arricchenti, occasioni di socializzazione reali e gratificanti, per non parlare delle barriere architettoniche e via dicendo), ad oggi io <b>MI VERGOGNO di recarmi a casa delle famiglie con cui ho a che fare. </b><br />
<br />
<b>Perchè noi (che purtroppo per noi rappresentiamo VOI e le vostre scelte politiche) stiamo DISTRUGGENDO LA VITA DI QUESTE PERSONE.</b><br />
<b>Io seguo ragazzi tra i 13 e i 35 anni: nessuno gli restituirà gli anni che passano senza formazione, lavoro, socializzazione, stimoli; e, senza un lavoro attento e preventivo, col passare del tempo sarà sempre più difficile per loro recuperare terreno e stare al passo con i tempi.</b><br />
<br />
Le politiche per loro verranno cambiate - con i lenti tempi che le contraddistinguono - ma loro intanto crescono e <b>CONTINUANO A PERDERE OCCASIONI PER VIVERE MEGLIO, più dignitosamente e cercando di raggiungere la loro FELICITA'</b>, in alcuni casi ancor più crudelmente <b>PERDONO L'OCCASIONE DI VIVERE E BASTA</b>, mentre <b>servirebbe loro un welfare di qualità ed efficiente che garantisca loro i giusti supporti e facilitatori (come dice l'ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute -, che ora che non ci sono soldi manco per comprargli i pannolini paradossalmente dobbiamo seguire pedestremente per redigere i nostri progetti educativi), le giuste figure professionali per il giusto tempo che serve, le strutture più adeguate per chi ha più bisogno, le strategie più adeguate per chi può e deve, per sè e per la società, contribuire alla produttività, i giusti stimoli per non far perdere loro ciò che hanno acquisito negli anni. </b>In molti Paesi esteri vedo con invidia e rabbia progetti strutturati e rodati per chi ha bisogno di supporto per qualsiasi motivo: perchè in Italia non può essere lo stesso? Ci consideriamo o no un Paese civile o lo diciamo per riempirci la bocca di paroloni?<br />
<br />
Perchè qui si parla di <b>dignità dell'essere umano, e di RISPETTO</b>. Non di esseri da parcheggiare da qualche parte o ai quali dare qualche ora settimanale che assomiglia sempre di più alla pura BADANZA.<br />
<br />
Non hanno bisogno di qualcuno che li guardi, hanno bisogno di qualcuno che con molta dignità li aiuti a sviluppare pienamente la loro persona, ognuno a modo suo, e a sentirsi il più possibile parte del loro Paese, come giustamente recita la Costituzione.<br />
<br />
<b>Quindi, quando sarete in Parlamento, ricordatevi che la vita di queste persone è nelle vostre mani, che la vita è una sola per tutti, e che il tempo passa, inesorabile. </b><br />
<b><br /></b>
<b>Basta mala </b><b>assistenza. </b><br />
<br />
Chiara<br />
<br />
<br />Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-78790742155201568602013-02-18T08:30:00.001-08:002013-02-18T08:30:44.449-08:00Concorso EPC - Parlamento Europeo: Why should I care? <br />
<div class="00-Testo-Normale">
Hai tra i 18 e i 30 anni?</div>
<div class="00-Testo-Normale">
<br /></div>
<div class="00-Testo-Normale">
Spiega in maniera
innovativa e convincente <b>perché il Parlamento Europeo per te è importante</b>, e
perché è necessario votare alle prossime elezioni del PE. Scrivi, canta, dipingi,
balla, gira un film etc. </div>
<div class="00-Testo-Normale">
I 20 vincitori verranno premiati con un<b> viaggio a
Bruxelles.</b></div>
<div class="00-Testo-Normale">
<b><br /></b></div>
<div class="00-Testo-Normale">
<b>Attenzione, scade il 28 Marzo 2013!</b></div>
<div class="00-Testo-Normale">
<br /></div>
<div class="00-Testo-Normale">
Info <a href="http://www.epc.eu/">www.epc.eu</a> </div>
<div class="00-Testo-Normale">
<br /></div>
<div class="00-Testo-Normale">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFasnmWe4gDZJ2e9AChWyH5TuDzKDGAVw7ZlHW9jqHfgKpfyqB_c5LrwhHdQKTGDKyNJJDDWz71i_d8U7FutRjW8Uhcj5vUriIj_FwgfkOZq0jklRGSuOLWVf35gTXqA-sX5wkl2331eQ/s1600/logo_epc.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="204" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFasnmWe4gDZJ2e9AChWyH5TuDzKDGAVw7ZlHW9jqHfgKpfyqB_c5LrwhHdQKTGDKyNJJDDWz71i_d8U7FutRjW8Uhcj5vUriIj_FwgfkOZq0jklRGSuOLWVf35gTXqA-sX5wkl2331eQ/s400/logo_epc.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="00-Testo-Normale">
<br /></div>
Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-38049843000178682862013-02-18T08:19:00.004-08:002013-02-18T08:21:19.295-08:00PLURAL+: Festival Video Giovanile 2013<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgc_o7sMqexU0mMcS7zLVai77ugdCMgYJ253E_xRtQsBXAhieOK0Ikc1DS4VOBROtku8ZNo_Ba07dZYMly6W1RypiO6_GTyhpcLIzEGHRpi2o4jXLWKMDXdMWqTccmNVqvI4TYRnfBO_Yc/s1600/563536_469433769789928_802592448_n.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgc_o7sMqexU0mMcS7zLVai77ugdCMgYJ253E_xRtQsBXAhieOK0Ikc1DS4VOBROtku8ZNo_Ba07dZYMly6W1RypiO6_GTyhpcLIzEGHRpi2o4jXLWKMDXdMWqTccmNVqvI4TYRnfBO_Yc/s640/563536_469433769789928_802592448_n.png" width="640" /></a></div>
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Hai dai 9 ai 25 anni?<br />
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Crea un video da uno a cinque minuti per condividi pensieri, esperienze, opinioni, domande e suggerimenti sull’immigrazione, la diversità, l’inclusione sociale e altri temi affini.<br />
I tre vincitori riceveranno <b>1000 dollari USA, e un invito (viaggio e alloggio pagati) per partecipare alla Cerimonia di premiazione di PLURAL+ a New York City.</b><br />
<br />
<b>Attenzione, scade il 30 Giugno 2013!</b><br />
<br />
<br />
<br />
Info <a href="http://www.pluralplus.unaoc.org/" target="_blank">PLURAL +</a><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyOtPrckeKgbHbLdoMdJQ7skNIz9ChJNX88lLIJdXunicR1u2BOApWyRc2W_9hdFhz83ZUU7iAMtNFiPgfVCzPEvqALaPhBsU4Jqmfa1nf8yslUQRdGZ5vyHUzmhJM_3fFcgKYH3ljDnE/s1600/534361_316504638416176_353537077_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="341" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyOtPrckeKgbHbLdoMdJQ7skNIz9ChJNX88lLIJdXunicR1u2BOApWyRc2W_9hdFhz83ZUU7iAMtNFiPgfVCzPEvqALaPhBsU4Jqmfa1nf8yslUQRdGZ5vyHUzmhJM_3fFcgKYH3ljDnE/s400/534361_316504638416176_353537077_n.jpg" width="400" /></a></div>
<br />Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-81537116640940734282013-02-18T08:13:00.003-08:002013-02-18T08:13:59.871-08:00Disegna il logo della Campagna Internazionale per la Giornata contro la Corruzione<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il concorso è aperto a tutti i giovani tra i 15 e i 25 anni.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">I vincitori avranno un <b>viaggio pagato per New York</b>, per ricevere un premio durante l'evento organizzato per celebrare la <b>Giornata Internazionale Contro la Corruzione, 9 dicembre 2013!</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Attenzione, scade il 15 Marzo 2013!</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Info: <a href="http://www.againstcorruption.org/" target="_blank">Against Corruption</a> </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIjUqSv1KHACsHTnUl1q6BL_5zzRdHoNHuhhVh8yew4dp3CAwQvHHDwoEc__EVKWTjOuMQFH7WbMOHsproTaEmruW9kSgAUD3DB5GNIw6USERgjbyfA6vcuTaN4975I7c_jaSrC1ta9dQ/s1600/corr11_logo_EN.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="162" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIjUqSv1KHACsHTnUl1q6BL_5zzRdHoNHuhhVh8yew4dp3CAwQvHHDwoEc__EVKWTjOuMQFH7WbMOHsproTaEmruW9kSgAUD3DB5GNIw6USERgjbyfA6vcuTaN4975I7c_jaSrC1ta9dQ/s400/corr11_logo_EN.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-86289547281973882382013-02-16T08:31:00.001-08:002013-02-16T08:57:06.268-08:00ELEZIONI 2013: DAL PUNTO DI VISTA DEI GIOVANI<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<b><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">PREMESSA</span></b><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Non è certo facile districarsi nei lunghi giorni di campagna elettorale, soprattutto se non si ha un’idea politica precisa e sicura e se si è alle prime armi con il voto: come decidere? Di chi fidarsi? </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">In questo vademecum non troverete certo risposte da profezia alle vostre domande e ai vostri dubbi, vuoi per l’incertezza politica e ideologica che caratterizza ormai il nostro Paese, e anche perché è giusto che ognuno trovi da sé le risposte che cerca. Cercando di essere il più obiettiva possibile, e ammettendo che io per prima non so tuttora per chi voterò, ho però pensato che fosse importante leggere i programmi elettorali dei principali gruppi, movimenti, partiti politici (non tutti perché sono una settantina!) In particolare: </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>PdL (candidato premier Angelino Alfano) </b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNR-3UlTft3IX4YWoWEmVBKEHUzKWWo15G3MsQN4W5epqrOHVpEZOPh7wIVLURRrBRW1Dg8aiS_7VZra6PGl2eoM-dFGXFOsWBnUZIv3w6UdUw_3Q90YWbs7V6sDScr8XF0svt8NVP30I/s1600/download.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="199" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNR-3UlTft3IX4YWoWEmVBKEHUzKWWo15G3MsQN4W5epqrOHVpEZOPh7wIVLURRrBRW1Dg8aiS_7VZra6PGl2eoM-dFGXFOsWBnUZIv3w6UdUw_3Q90YWbs7V6sDScr8XF0svt8NVP30I/s200/download.jpg" width="200" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>PD (candidato premier Pierluigi Bersani)</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0Z4JHvD_1W_ku32_MLJ9sajEZUIg2mio8u9Wkb0pWTkYHnHtohrtqfNWFr-BMBLBOekVbbvw5d6H846BPnsZdR9DfIXU1GwLfmkmIq81McxdClrlyjDdJwFzxZynHbAqcJOHL97BpmEk/s1600/download+(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0Z4JHvD_1W_ku32_MLJ9sajEZUIg2mio8u9Wkb0pWTkYHnHtohrtqfNWFr-BMBLBOekVbbvw5d6H846BPnsZdR9DfIXU1GwLfmkmIq81McxdClrlyjDdJwFzxZynHbAqcJOHL97BpmEk/s200/download+(1).jpg" width="200" /></a></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"> Movimento 5 stelle (scelta del premier dopo le elezioni)</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_1ortCXBssYsEQeOXj5qwIg9K7Dlo2zpY08vSkQa0qtfUbNy_PIePHWGXSiLv3iwsOuEB0JBsIzAUV1Ku_aUIxfXSZ3S-Z5QM4hvK7hklqxHHLqJywIFwEyt8jOzQ2xzuUcjAjE-SA4Y/s1600/download+(3).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_1ortCXBssYsEQeOXj5qwIg9K7Dlo2zpY08vSkQa0qtfUbNy_PIePHWGXSiLv3iwsOuEB0JBsIzAUV1Ku_aUIxfXSZ3S-Z5QM4hvK7hklqxHHLqJywIFwEyt8jOzQ2xzuUcjAjE-SA4Y/s200/download+(3).jpg" width="200" /></a></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Scelta Civica con Monti per l’Italia (candidato premier Mario Monti)</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b><br /></b></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhknamv5GFjLQSV5y4qqlUuwVXKncZtoMnhQT-K8DjGhc8r6cLHu1KUpwJHmkFfcmVugNDaFqNbEjOd9weFhe-UlpTrAaQd_xz44I2Q57Mp1rMJ9lFta5jOufaRb1CoRP9Rks48bY3zB7k/s1600/download+(2).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhknamv5GFjLQSV5y4qqlUuwVXKncZtoMnhQT-K8DjGhc8r6cLHu1KUpwJHmkFfcmVugNDaFqNbEjOd9weFhe-UlpTrAaQd_xz44I2Q57Mp1rMJ9lFta5jOufaRb1CoRP9Rks48bY3zB7k/s200/download+(2).jpg" width="200" /></a></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b><br /></b></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b><br /></b></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Fare per Fermare il Declino (candidato premier Oscar Giannino)</b> </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgECYcuyQnbE4yVnW6F_sx5oA-glkIijzxOlW1y5uRVY6w0cPHTtXrqGFHcCEg5lgo-I_TzVuwKMxdeQGnef1xdbRnHkWLk0YRQ0TeveW9P0GyfgBvz-xXSJVMsBe6CpeuitxoBwBv_doI/s1600/download+(4).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgECYcuyQnbE4yVnW6F_sx5oA-glkIijzxOlW1y5uRVY6w0cPHTtXrqGFHcCEg5lgo-I_TzVuwKMxdeQGnef1xdbRnHkWLk0YRQ0TeveW9P0GyfgBvz-xXSJVMsBe6CpeuitxoBwBv_doI/s200/download+(4).jpg" width="200" /></a></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Rivoluzione Civile (candidato premier Antonio Ingroia)</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0GclDMl7_3_Z6xZZjbYyhNcuEEg-MLRJL8h4XfOtbfE0XbpQE3HUPJTrXhBGxnMwO6HbZ05iEfWMVRfhcMG0E831x90xFyeEjLHD5HVKquYUAC2aBwrgfsLUYC-Z1cZ4aIBzG7ijK_Ak/s1600/download+(5).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0GclDMl7_3_Z6xZZjbYyhNcuEEg-MLRJL8h4XfOtbfE0XbpQE3HUPJTrXhBGxnMwO6HbZ05iEfWMVRfhcMG0E831x90xFyeEjLHD5HVKquYUAC2aBwrgfsLUYC-Z1cZ4aIBzG7ijK_Ak/s200/download+(5).jpg" width="200" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Ho deciso di concentrandomi soprattutto sulle iniziative (per ora promesse…) che riguardano da vicino i giovani. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Ma cosa interessa a questi “giovani”? Dopo averci pensato credo che per <b>bambini e ragazzini</b> (più o meno fino alle medie) l’aspetto più importante riguardi la <b>scuola e le proposte extrascolastiche</b> (corsi, laboratori, attività, etc); per quanto riguarda gli <b>adolescenti </b>(più o meno dalle medie all’inizio degli studi universitari) resta sì importante l’<b>offerta formativa (anche quella professionalizzante), compresa l’università</b>, ma diventa altrettanto importante quella di <b>iniziative, strutture e mezzi (soprattutto finchè i ragazzi non avranno la patente) nel e per il loro tempo libero</b>: come divertirsi, dove divertirsi e come arrivarci? E dentro alla parola “divertimento” intendo tutto ciò che può impegnare il tempo libero dei ragazzi, ovviamente anche in maniera costruttiva, formativa, senza stare a specificare di più, per via delle passioni e dei gusti di ciascuno. In terzo luogo diventano importanti le prime <b>sperimentazioni in ambito lavorativo </b>e poi l’<b>ingresso vero e proprio nel mondo produttivo</b>, e la conseguente possibilità di <b>staccarsi dalla famiglia per diventare finalmente autonomi</b>. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Pur sapendo che la vita di chiunque (non solo di una persona giovane) è fatta di più aspetti, credo che a grandi linee questi siano quelli più importanti per un bambino che diventa adolescente e poi un giovane adulto (si spera non a 40 anni). Non si può infine non tenere conto dei molti <b>giovani e giovanissimi figli di immigrati nati in Italia</b> che chiedono a gran voce di potergli riconoscere la loro italianità ottenendo la <b>cittadinanza</b>.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"> Tenendo a mente questi macro-aspetti, sono andata a leggermi i programmi elettorali, cercandone le risposte e le proposte. Ci tengo a sottolineare che non è così semplice come sembra perché i vari programmi sono scritti in modo più o meno chiaro, e con proposte più o meno specifiche, concrete; inoltre va detto che diverse proposte in ambiti a prima vista lontani dai giovani non possano indirettamente portare benefici anche a loro, anzi. Quindi non prendete le prossime righe come oro colato, ma solo come degli spunti su cui poi VOI dovrete approfondire e riflettere in autonomia, soprattutto laddove non viene specificato COME si intende raggiungere un determinato obiettivo (ovvero, ricordatevi che le promesse sono facili da fare). Comunque vediamo di cominciare almeno a capirci qualcosa: </span><br />
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><b>1)<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>SCUOLA E FORMAZIONE </b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b><br /></b></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>PdL: </b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Riordino delle priorità, tra cui università e istruzione, e innovazione, ricerca e competitività.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Piano di sviluppo degli asili nido.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Buoni (o credito di imposta: restituisce di soldi tramite dichiarazione dei redditi) per scuola e università per favorire la libertà di scelta educativa delle famiglie.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Rendere totalmente detraibili dall’imponibile fiscale le spese per l’educazione e l’istruzione dei figli.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Raddoppio della de-tassazione delle imprese che reinvestono i propri utili nella ricerca.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Aumento del fondo per la concessione di un credito di imposta per la ricerca e lo sviluppo, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Prestito d’onore - credito allo studio (da restituire al completamento degli studi).</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Esenzione fiscale totale sulle borse di studio, sia per il beneficiario che per chi le finanzia.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Autonomia delle scuole nella scelta degli insegnanti, negli organici e nella gestione efficiente dell’offerta scolastica e formativa.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Valutazione di scuole, docenti e università al fine di favorire la meritocrazia (i più bravi vengono premiati).</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Avvio e sviluppo dell’agenda digitale nella scuola (mettere tutto online).</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Rivedere la presenza sul territorio degli istituti e degli insegnamenti universitari (per razionalizzarla e sprecare meno soldi).</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-La distribuzione del fondo di finanziamento ordinario per le università sarà soggetto a parametri strutturati di qualità.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Inizio del percorso educativo a 5 anni.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Sviluppo e valorizzazione dell’inglese come lingua di insegnamento nei corsi di laurea.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>PD:</b> </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"> -Processi di riqualificazione e di rigore della spesa, con riferimento al grado di preparazione degli studenti e il raggiungimento degli obiettivi formativi.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Piano straordinario contro la dispersione scolastica, soprattutto nelle zone a più forte infiltrazione criminale.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Misure operative per il diritto allo studio.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Investimento sulla ricerca avanzata nei settori trainanti e a più alto contenuto d'innovazione. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Possibilità di scelta e parità delle condizioni di accesso alla formazione per i ragazzi e le loro famiglie.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Scelta civica con Monti per l’Italia:</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Creazione di un Fondo d’Opportunità per Giovani meritevoli e/o svantaggiati, da maturare durante gli anni della scuola, per facilitare l'accesso a opportunità di studio o di realizzazione professionale che richiedono costi non sempre sostenibili da tutte le fasce di reddito.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Più risorse certe a tutte le scuole del sistema pubblico di istruzione.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Istituzione di un apposito fondo nazionale per le scuole di formazione professionale.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Sostenere la costituzione di reti di scuole, anche di ordini diversi. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Facilitare le scuole ad arrivare a beneficiare del 5 per mille.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Creare le condizioni per il pieno utilizzo delle risorse della programmazione 2014-2020 dei fondi dell’Unione Europea.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Obbligo per le scuole della rendicontazione pubblica dei loro risultati, anche per valutare la dirigenza scolastica.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Dare un nuovo status giuridico ai docenti, rivedere il contratto nazionale di lavoro, prevedere delle progressioni di carriera e nuove modalità di reclutamento che lascino progressivamente spazio all’autonomia responsabile delle istituzioni scolastiche e la possibilità di concorsi per reti di scuola. Occorre, inoltre, favorire come in ogni professione, la formazione e l’aggiornamento in servizio, anche consentendo di dedurre i costi sostenuti dai docenti. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Portare a soluzione la questione del precariato senza ledere i diritti acquisiti</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-migliorare il percorso di formazione iniziale dei docenti, anche con la messa a regime del TFA (Tirocinio Formativo Attivo).</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Riconoscere il ruolo e la professionalità dei dirigenti scolastici, dando loro autonomia e responsabilità di scelta per il raggiungimento dei risultati.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-realizzare un sistema di reclutamento dei dirigenti in base ad una selezione specifica basata sull’esperienza manageriale dimostrata.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Aprire la dirigenza scolastica italiana al confronto internazionale ed in particolare a partnership con i colleghi europei, anche per la formazione in servizio. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-promuovere una politica fiscale che consenta di dedurre progressivamente le spese certificate in istruzione, come le rette per le scuole paritarie ed i contributi versati per la scuola statale.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Sostenere la possibilità effettiva di scelta educativa per le famiglie meno abbienti che non sono nelle condizioni di dedurre le spese in istruzione.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-garantire il diritto allo studio, non solo a partire dall’università, ma dall’inizio del percorso di istruzione e formazione, aiutando i meritevoli non abbienti a proseguire al meglio gli studi.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Riconoscere il credito d’imposta per chi mette a disposizione borse di studio in favore degli studenti.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Garantire un fondo ad hoc per alunni disabili a carico del Ministero del Welfare</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Potenziamento dell’istruzione tecnica e professionale, orientamento al lavoro e mobilità studentesca (ovvero studiare anche in altre regioni di Italia o all'estero).</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Salvaguardare le spese di investimento e manutenzione ordinaria per le scuole di Province e Comuni, anche studiando forme di esclusione dai patti di stabilità che bloccano risorse ed impediscono risparmi.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Creare un fondo per l’edilizia scolastica dove far confluire beni inutilizzati del demanio, beni confiscati alla mafia, risorse statali ed europee.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Movimento 5 stelle:</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Abolizione della legge Gelmini</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Diffusione obbligatoria di Internet nelle scuole con l’accesso per gli studenti </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Graduale abolizione dei libri stampati e loro gratuità, con accessibilità via internet in formato digitale. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Insegnamento obbligatorio dell’inglese dall’asilo.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Abolizione del valore legale dei titoli di studio.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Valutazione dei docenti universitari da parte degli studenti.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Insegnamento gratuito della lingua italiana per stranieri.</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">-Accesso pubblico via internet alle lezioni universitarie.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Investimenti nella ricerca universitaria.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Insegnamento a distanza via internet.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Sviluppo strutture di accoglienza per studenti.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Fare per fermare il declino:</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Concorrenza fra istituzioni scolastiche e selezione meritocratica di docenti e studenti .</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Abolizione del valore legale del titolo di studio, (usato finora come uno dei criteri di accettazione per concorsi pubblici).</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Rifondazione del sistema educativo.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Rivoluzione Civile: </b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Stabilizzare i precari della scuola e della Pubblica Amministrazione</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Premiare le imprese che investono in ricerca, innovazione e creano occupazione a tempo indeterminato.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Difendere la libertà di insegnamento minacciata da procedure arbitrarie di valutazione (Invalsi, Anvur) </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Abrogare le controriforme Gelmini di scuola e università</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Aumentare i finanziamenti a scuola, università, ricerca pubbliche, recuperando itagli operati da Berlusconi e Monti, eliminare i finanziamenti agli istituti privati, bloccare la privatizzazione del sistema scolastico.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Innalzare l’obbligo scolastico a 18 anni</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><b>2) LAVORO </b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>PdL:</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Riconoscimento alle imprese, per le nuove assunzioni di giovani a tempo indeterminato, di una detrazione (sotto forma di credito d’imposta) dei contributi relativi al lavoratore assunto, per i primi 5 anni. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Favorire le imprese di giovani imprenditori: per 3 anni, vantaggi fiscali per le imprese di under 35.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Sostegno all’occupazione giovanile attraverso la totale detassazione dell’apprendistato fino a 4 anni.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Buoni dote per la formazione.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Rilancio della imprenditoria giovanile in campo agricolo attraverso la riduzione fiscale per i giovani che aprono imprese agricole e attribuzione di appezzamenti del demanio agricolo per creare nuove imprese.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Favorire le progressioni di carriera per merito rispetto a quelle</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">per anzianità</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Favorire rapporto scuola-impresa anche sostenendo i percorsi di formazione professionale, sul modello delle scuole tecniche tedesche</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Rivedere i criteri per la definizione di start up innovative e creazione di zone franche urbane nei capoluoghi di provincia dotati di adeguate infrastrutture.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>PD:</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Contrasto alla precarietà. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Dare più forza e prospettiva a piccole e medie imprese aiutandole a collegarsi fra loro, a capitalizzarsi, ad accedere alla ricerca e alla internazionalizzazione.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-pari opportunità di lavoro alle giovani donne, con particolare attenzione alle donne del Sud Italia. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- investimenti nella mobilità sostenibile.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Scelta Civica con Monti per l’Italia: </b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Piano Occupazione giovanile con incentivi a sostegno della formazione e dell’inserimento nel mercato del lavoro e con forme di detassazione per chi assume lavoratori tra i 18 e i 30 anni.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Sperimentazione di un nuovo contratto a tempo indeterminato che assorba le attuali forme di contratto precario: un contratto più flessibile, meno costoso, ma con maggiori tutele in caso di licenziamento per superare un dualismo nel quale una parte di lavoratori, sempre più piccola, ha tutte le tutele a spese dell’altra parte, sempre più grande, che non ha alcuna tutela. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Offerta, a ogni giovane che esca da un ciclo scolastico, entro il termine massimo di 4 mesi di un servizio di orientamento scolastico e professionale, e un’opportunità di apprendistato, formazione, o lavoro. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Istituzione e finanziamento di più efficienti servizi all’impiego, ovvero di assistenza nella ricerca di una nuova occupazione per le persone che abbiano perso il lavoro precedente. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Più mobilità sociale e più spazio al merito</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Aprire professioni e mercati ai giovani e ai nuovi entranti e garantire l’accesso alla pubblica amministrazione basato su concorsi generali e imparziali. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Armonizzazione della tempistica riguardante la concessione della cittadinanza per residenza con le altre legislazioni europee. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Sostenere la realizzazione del più ampio numero di accordi tra le scuole, le imprese e i soggetti istituzionali e sociali interessati, anche per incrementare significativamente percorsi di alternanza scuola lavoro. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Movimento 5 stelle:</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Integrazione università/aziende.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Sussidio di disoccupazione garantito.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Fare per fermare il declino:</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Eliminare il dualismo occupazionale tra lavoratori dipendenti e indipendenti.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Scoraggiare la discriminazione di età e sesso nel mondo del lavoro.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Sussidi di disoccupazione indipendentemente dalle dimensioni dell’impresa.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Facilitare la creazione di nuove imprese.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Permettere effettiva mobilità meritocratica in ogni settore dell’economia e della società</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Liberare le potenzialità di crescita, lavoro e creatività dei giovani e delle donne.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Rivoluzione Civile:</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Ripristino dell’articolo 18, cancellazione dell’articolo 8 e della riforma delle pensioni.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Cancellare la precarietà, istituire un Reddito minimo garantito per i giovani e un assegno di maternità universale le donne.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Aumentare la spesa per ricerca e sviluppo.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><b>3)<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>TEMPO LIBERO</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>PdL:</b> </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Riforma organica della fiscalità delle associazioni sportive dilettantistiche per la promozione dello sport di base.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Agevolazioni fiscali per investimenti di privati nella costruzione di impianti sportivi di riconosciuto interesse generale.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Separazione tra cultura e spettacolo nell’assegnazione di risorse pubbliche.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Finalizzare gli introiti prodotti dai beni culturali agli investimenti sulla cultura.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Non può esserci un taglio indiscriminato delle risorse pubbliche, ancora essenziali nel settore, ma neppure una irragionevole chiusura all’apporto dei privati. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>PD:</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Investimenti nella qualità e le tipicità, nelle tecnologie legate alla cultura, all'arte, ai beni di valore storico e alla nostra tradizione.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Agenda digitale: espansione della banda larga e ultralarga.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Scelta Civica con Monti per l’Italia:</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Non menziona azioni specifiche.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Movimento 5 stelle: </b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Copertura completa dell’ADSL a livello di territorio nazionale</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Eliminazione del canone telefonico per l’allacciamento a rete fissa.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Allineamento immediato delle tariffe di connessione a Internet e telefoniche a quelle europee.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi europei.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Sostenere le società no profit.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Sviluppo di reti di piste ciclabili protette estese a tutta l’area urbana ed extra urbana.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Istituzione di spazi condominiali per il parcheggio delle biciclette.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Istituzione dei parcheggi per le biciclette nelle aree urbane.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Potenziamento dei mezzi pubblici a uso collettivo e dei mezzi pubblici a uso individuale (car sharing) con motori elettrici alimentati da reti.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-sviluppo delle tratte ferroviarie legate al pendolarismo.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-copertura dell’intero paese con la banda larga.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Sistema di collegamenti efficienti tra diverse forme trasporto pubblici.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Corsie riservate per i mezzi pubblici nelle aree urbane.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Fare per Fermare il declino:</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b> </b>Non menziona azioni specifiche.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Rivoluzione Civile:</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Portare l’investimento nella cultura almeno all’1% del Pil</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Sostenere la produzione e distribuzione indipendente e le istituzioni culturali pubbliche</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Varare un piano straordinario di manutenzione del patrimonio culturale con lo sblocco delle assunzioni.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><b>4)<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>GIOVANI IMMIGRATI E CITTADINANZA ITALIANA</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>PdL: </b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Non menziona azioni specifiche.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>PD:</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Diritto di cittadinanza per i figli di immigrati nati in Italia.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Scelta Civica con Monti per l’Italia:</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">- Attribuzione della cittadinanza italiana alla conclusione di un ciclo di studi per chi giunge in Italia durante la minore età o è nato in Italia da immigrati soggiornanti di breve periodo. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Attribuzione della cittadinanza italiana alla nascita per i figli degli immigrati soggiornanti da almeno cinque anni.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Piano nazionale di integrazione dei figli di immigrati a scuola, che riprenda, valorizzi e dissemini le tante esperienze positive osservabili a livello locale. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Valorizzare la funzione docente della scuola pubblica e del suo ruolo inclusivo; sia (come già avviene) per i minori stranieri, sia (come potrebbe avvenire con corsi pomeridiani/serali) per gli adulti stranieri. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Movimento 5 stelle:</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Non menziona azioni specifiche.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Fare per fermare il declino:</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Non menziona azioni specifiche.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Rivoluzione Civile:</b></span><br />
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Cittadinanza ai nati in Italia</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Abrogare la legge Bossi-Fini</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Chiudere i CIE</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">-Nuova legislazione in materia di immigrazione, che abolisca il reato di clandestinità</span><br />
<div>
<br /></div>
<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><b>5)<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>VITA INDIPENDENTE</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Solo il <b>PdL </b>parla esplicitamente di destinare finanziamenti della Banca Centrale Europea al credito per famiglie, giovani e imprese. </span><br />
<br />
------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>Per approfondimenti</b> (e so che serviranno!) vi consiglio di andare, se potete, agli incontri che i vari partiti, liste civiche e movimenti stanno facendo sul territorio; trovate le date e tutte le informazioni (anche i programmi dettagliati) sui loro siti, che sono: </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<a href="http://www.pdl.it/" target="_blank"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Sito PdL</span></a><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><a href="http://www.partitodemocratico.it/" target="_blank">Sito PD</a></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><a href="http://www.sceltacivica.it/" target="_blank">Sito Scelta Civica con Monti per l'Italia</a></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<a href="http://www.beppegrillo.it/movimento/" target="_blank"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Sito Movimento 5 stelle</span></a><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<a href="http://www.fermareildeclino.it/" target="_blank"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;">Sito Fare per fermare il declino</span></a><br />
<a href="http://www.rivoluzionecivile.it/" target="_blank"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></a>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: large;"><a href="http://www.rivoluzionecivile.it/" target="_blank">Sito Rivoluzione Civile </a></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">...buona lettura (e confusione). </span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Chiara</span></div>
<br />Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-10169878731552807902013-01-17T02:28:00.000-08:002013-01-17T02:29:57.637-08:00Luca Pilat: la vita è una meravigliosa scalata (su una parete rocciosa)<br />
<b>Per ascoltare l'intervista clicca <a href="http://www.mixcloud.com/chiaramoretti549/luca-pilat-istruttore-volontario-del-cai-di-cuorgne-appassionato-di-montagna/timestamper/?from_upload=1" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b><br /></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCAspAcD6VG6iwdouZZ2zTf_VubwXsffRfkZBV_KqFXB3H3Sbzn6YVNBJzgK2RFxRKtrJpu7oDG5IfbSe54KxilFYtB20veJmIILQ6-wpdsOXhDvT98j1USuyqGfV2tKt1Xqlh8068lBY/s1600/524188_3513267354920_1292495319_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCAspAcD6VG6iwdouZZ2zTf_VubwXsffRfkZBV_KqFXB3H3Sbzn6YVNBJzgK2RFxRKtrJpu7oDG5IfbSe54KxilFYtB20veJmIILQ6-wpdsOXhDvT98j1USuyqGfV2tKt1Xqlh8068lBY/s400/524188_3513267354920_1292495319_n.jpg" width="400" /></a></div>
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b>Luca Pilat, 28enne di Castellamonte: laureato con 110 in “Comunicazione e organizzazione”, attualmente lavora come educatore ma il suo sogno è di rendere la montagna, sua grande passione, il suo vero lavoro, diventando guida alpina. L’intervista comincia con una similitudine tra il mio registratore e lo strumento che in montagna si utilizza per ritrovare le persone sotto le valanghe grazie a degli ultrasuoni più o meno intensi. E’ davvero realistico, e se si tra quanto tempo, che la montagna possa diventare il tuo lavoro principale?</b><br />
<b><br /></b>
Secondo me a medio termine si, parlo di circa cinque anni. Vorrei davvero diventare guida a tutti gli effetti e far conoscere la montagna alle persone: sono convinto che a quelle altitudini una persona possa entrare in contatto con una parte di sé stessa che forse non pensava di avere, grazie all’esperienza che il suo corpo compie, spesso superando i suoi limiti. Anche se sembra un tempo lungo, so di essere tenace e non mollerò.<br />
<br />
<b>Di cosa ti occupi di preciso? Scalata libera?</b><br />
La scalata libera possono farla solo i più preparati al mondo, perché si fa senza corde con la consapevolezza che se va bene, va bene, ma se si mette anche solo un piede in un posto sbagliato si è fritti. Noi scaliamo assolutamente in sicurezza: il primo a salire mette anche le corde per i suoi compagni, i quali poi si ancorano alla parete.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh65Pldxmwn_yPzDSi7l3qs3mH_S2lgEG_JqhUA61TDl9BjjCY1HAg9ehzvRpG9UBSHKMW9iZd21kuTso5TWVnH756oaAyByu5JuN8JwqCpb1vewGm8v849NpUW_PJs_FJ6VWSvC-ve3z4/s1600/230345_4206637448739_18644966_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh65Pldxmwn_yPzDSi7l3qs3mH_S2lgEG_JqhUA61TDl9BjjCY1HAg9ehzvRpG9UBSHKMW9iZd21kuTso5TWVnH756oaAyByu5JuN8JwqCpb1vewGm8v849NpUW_PJs_FJ6VWSvC-ve3z4/s400/230345_4206637448739_18644966_n.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<b><br /></b>
<b>Quando dici che porti la gente in montagna intendi che la porti a scalare?</b><br />
<br />
Non solo: possiamo fare anche solo delle passeggiate, o alpinismo vero e proprio.<br />
<br />
<b>Di quale organizzazione fai parte?</b><br />
Faccio parte, ovviamente come volontario, del CAI (Club Alpino Italiano), in particolare nella sezione di Cuorgnè. Quando dobbiamo occuparci di gruppi ci troviamo il venerdì sera per decidere, in base alle richieste, la meta dell’escursione e il capo-gita tra uno di noi.<br />
<br />
E’ numeroso il gruppo di Cuorgnè?<br />
Come iscritti siamo quasi 300, ma gli effettivi che fanno la montagna a certi livelli siamo circa 40.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin-zrB7NVOEzLal6E7eQ5GIpsJNu3atFnj7nUtWoqeZ4PVTSioAtJK-6fFBBafOm8v5gwMspdce_KYKNZ63IPMKQfMx8-is7otTsErKBX7c76BgJ9vEQugPx8urP6J3H_7pigVz3z1hlk/s1600/248228_4122991117633_1203392415_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin-zrB7NVOEzLal6E7eQ5GIpsJNu3atFnj7nUtWoqeZ4PVTSioAtJK-6fFBBafOm8v5gwMspdce_KYKNZ63IPMKQfMx8-is7otTsErKBX7c76BgJ9vEQugPx8urP6J3H_7pigVz3z1hlk/s400/248228_4122991117633_1203392415_n.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<b>Com’è nata la tua passione per la montagna?</b><br />
A 6 anni! Sono il nipote di uno dei primi istruttori del Canavese, ma il motivo principale è che mi spedivano sempre in montagna per curare la mia asma, e da allora ci sono rimasto attaccato.<br />
Quando hai cominciato a pensare che avresti potuto dare un risvolto professionale a tutto ciò?<br />
I risultati hanno cominciato ad esserci già da qualche anno: a 16 anni ero sulla vetta del Gran Paradiso, e più andavo avanti più soddisfazioni provavo. Tutto ciò ha comportato anche molti sacrifici e tante battute da parte dei miei amici, perché ero quello che non giocava a calcio né a basket perché passava il tempo in montagna. D’inverno spesso organizziamo giornate di sci alpinismo o simili, per cui ci si ritrova in piazza alle 3 o 4 di notte per partire, e a quell’ora incrocio i miei amici che invece si ritrovano di ritorno dalla discoteca per andare a dormire: sono scelte di vita, non le rinnego affatto. Certo, ogni tanto mi capita di andarci anch’io, in discoteca, ma è sempre legato al fatto che per qualche motivo non posso andare in montagna, ad esempio quando prevedono brutto tempo. Comunque probabilmente così mi tengo più lontano dai guai.<br />
<br />
<b>Hai una qualche qualifica, seppur da volontario, all’interno del CAI? Come l’hai ottenuta?</b><br />
<br />
Frequentando il CAI (e non solo la sezione di Cuorgnè) i più anziani mi hanno “notato” e segnalato (in senso positivo) subito come possibile futuro istruttore, a maggior ragione perché il Club ha un grosso problema di ricambio generazionale: io sono l’istruttore più giovane di tutto l’alto Canavese (l’età media si avvicina ai 60 anni…).<br />
Inizialmente gli istruttori mi hanno fatto fare un corso di arrampicata per imparare bene i nodi da fare con la corda, dopo di che ho frequentato i corsi appositi, composti di teoria e di pratica: tra le altre cose ho imparato anche a gestire situazioni problematiche, ad esempio a far scendere con le corde persone che stavano arrampicandosi e si trovano ad un certo punto in difficoltà. Siamo abilitati anche a fare soccorso calandoci con le corde dall’elicottero. Nella parte teorica invece si studiano materie come meterologia, nuvologia, la geologia e via dicendo. Anche gli istruttori già qualificati continuano a studiare perché ci sono i corsi di aggiornamento e le cosiddette “revisioni” a cui si viene sottoposti, basati su standard minimi: se non si raggiungono si viene esonerati dal servizio.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhawqZ9C7nuo6trWL5YOVbtW6nU5fYXyXMhyphenhyphenXyPXIWnzrAucxxmGYZWFMLpEFwaKCwGIclt712Mu-Kj2wo8NTiQu1U8giZqqikIYy_48FLnfjJh5esoOYGor18iF_Ey4IpWVhZDJwM9yiQ/s1600/185237_4231144861409_957726760_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhawqZ9C7nuo6trWL5YOVbtW6nU5fYXyXMhyphenhyphenXyPXIWnzrAucxxmGYZWFMLpEFwaKCwGIclt712Mu-Kj2wo8NTiQu1U8giZqqikIYy_48FLnfjJh5esoOYGor18iF_Ey4IpWVhZDJwM9yiQ/s400/185237_4231144861409_957726760_n.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<b>Hai già operato come istruttore?</b><br />
<br />
Già due volte: la prima è stata una giornata di alpinismo giovanile che abbiamo svolto con le scuole, con le quali il CAI ha una convenzione con le scuole elementari dell’alto canavese (Cuorgnè, Rivarolo, Castellamonte…); si tratta di “alpinismo giovanile”, ovvero un percorso tra marzo e giugno composto di momenti teorici nelle classi e altri pratici in montagna: in classe insegniamo loro a leggere la cartina e orientarsi con la bussola, in montagna li portiamo ad arrampicare, a fare escursioni e percorsi-orientamento. Per chi di loro si trova bene il percorso può continuare anche d’estate con quattro gite infrasettimanali ed un ultima esperienza di un weekend dove li portiamo a dormire in un rifugio; per loro è un’esperienza di certo spiazzante, perché molti, nel momento in cui l’ultimo contatto con la civiltà (ovvero il telefonino che non prende) si spegneva, diventavano completamente persi, disorientati. C’erano bambini di quinta elementare con vari smartphone appresso, addirittura l’ipad! Il record l’abbiamo raggiunto grazie ad un’escursione con un gruppo di 180 bambini! Per molti di loro lo scopo principale è quello di avvicinarli per la prima volta alla montagna, al bosco, alla natura in generale, perché non conoscono nulla (oltre ai videogiochi…).<br />
<br />
<b>La tecnologia è una gran cosa ma dovrebbe andare di pari passo con l’ambiente, se fossero integrati l’una con l’altro.</b><br />
<br />
Purtroppo per ora non è così. La seconda volta che ho operato come istruttore è stato per dare lezioni specifiche di arrampicata a ragazzi dai 16 anni in su per un progetto scolastico che si chiama “Scuola valle orco”, insieme ai CAI di Volpiano, Rivarolo e Forno Canavese; gli sport che insegniamo sono arrampicata, sci alpinismo e alpinismo. Le lezioni sono itineranti tra Piemonte, Valle D’Aosta e Liguria, in particolare a Finale Ligure, per provare l’ebbrezza di arrampicare guardando il mare.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMvekt6RFWENzrVD2XYYRx_KnUXJu7-aKtP23_7Ip6bieEuzejzZt-StTgeiGnFqPg7hzh8a0PuppfMHJDS_q9DJcRYIuBKpwXjEBoQxZSjoyj0IEuxL-XF4t29SF40FJcV5h_LX1qdOQ/s1600/181455_3468628838985_1449500867_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMvekt6RFWENzrVD2XYYRx_KnUXJu7-aKtP23_7Ip6bieEuzejzZt-StTgeiGnFqPg7hzh8a0PuppfMHJDS_q9DJcRYIuBKpwXjEBoQxZSjoyj0IEuxL-XF4t29SF40FJcV5h_LX1qdOQ/s400/181455_3468628838985_1449500867_n.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<b>Quali sono state le reazioni più piacevoli e quelle invece spiacevoli dei bambini?</b><br />
<br />
E’emozionante sentirsi dire da un bambino di 6 anni: “Da grande voglio essere come te”, oppure: “Vienimi ancora a trovare a scuola o a casa mia perché voglio venire ancora in montagna con te”. Forse questo rapporto è facilitato dal fatto che essendo l’istruttore più giovane per questi bambini sia più facile lasciarsi andare, vedendomi un po’ come un fratello maggiore. Devo dire che i più svelti a capire sono i bambini di origine asiatica, mentre i nostri sono un po’ più lenti, credo sia una questione di educazione più rigida e più improntata all’obbedienza e all’ascolto.<br />
Come reazioni spiacevoli invece abbiamo dovuto gestire crisi isteriche, ma non come si penserebbe in situazioni di pericolo: ad esempio c’è stato il caso di una bambina che, a cena in un rifugio, ha avuto una crisi isterica perché, abituata a mangiare la pasta a forma di stelline, ha ricevuto degli spaghetti. Un altro ragazzino si è presentato per l’escursione con il trolley!<br />
<br />
<b>Un futuro lavoro in questo campo può avvenire tramite il CAI o dovrai metterti in proprio come guida alpina? </b><br />
<br />
No, con il CAI si fa solo volontariato, per passione. Se riuscissi a diventare guida alpina potrei aprirmi una partita IVA, farmi il mio giro di clienti e vivere di quello. Per adesso fortunatamente riesco a incastrare la mia professione e le varie attività con il CAI (solo il percorso con le quinte elementari mi occupa tre mezze giornate alla settimana) grazie alla flessibilità che i miei datori di lavoro mi permettono.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0vxh8NXN4zDJeA2SSOSR1vbe3OZXFygewAiVJGNzuZxmB_1WAcm48T-RaYqmtq9NZ26_IKaYMIwiXG44jRFOeaTLP2MLkxDxTsEaGCsvg0p5_f_Em1GEizRRzMnOjRk0pQQ3AoTOrcDI/s1600/527624_3468653959613_1315287079_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0vxh8NXN4zDJeA2SSOSR1vbe3OZXFygewAiVJGNzuZxmB_1WAcm48T-RaYqmtq9NZ26_IKaYMIwiXG44jRFOeaTLP2MLkxDxTsEaGCsvg0p5_f_Em1GEizRRzMnOjRk0pQQ3AoTOrcDI/s400/527624_3468653959613_1315287079_n.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<b>Anche questo settore risente della crisi? Nel senso, ti conviene metterti in proprio o poi la pressione fiscale rischierebbe di schiacciarti?</b><br />
<br />
La crisi c’è e si sente anche nel nostro settore. In più la gente frequenta sempre di meno la montagna.<br />
<b><br /></b>
<b>Non c’era il mito della gente che dalle città sta tornando a ripopolare le montagne? E’ solo una leggenda?</b><br />
<br />
Ci torna, ci torna, ma solo per viverci e godere della montagna a livelli molto bassi di partecipazione personale: ad esempio adesso va molto di moda andare a cenare nei rifugi, ma cosa significa? Significa che ti vengono a prendere al parcheggio col gatto delle nevi o con la motoslitta, ti portano al rifugio dove cenerai e ti riportano al parcheggio dopo cena. La crisi si patisce perché frequentare la montagna a certi livelli ha dei costi esorbitanti: vestiario, attrezzature, strumentazioni; si patisce perché la gente viene su di meno per risparmiare anche benzina, e questo porta i rifugi, che hanno dei costi di manutenzione non da poco, a dover anche chiudere (in questo senso ben vengano le cene!). Io trovo che in Piemonte, e di certo nelle nostre zone, si sia persa o comunque manchi la cultura della montagna; ad esempio in Sud Tirolo e in Svizzera fin da piccoli i bambini vengono abituati alla montagna, a parlare di montagna: loro lavorano sui numeri. Ad esempio se vengono avviati alla montagna 1000 bambini, per la teoria della probabilità 10 diventeranno maestri di sci, 2 apriranno un rifugio, e la montagna vivrà. Qui abbiamo invece intere zone abbandonate al loro destino: da una parte dopo il secondo dopoguerra si sono spopolate per via del boom economico che ha spinto verso le città, dall’altra non si è fatto nulla a livello politico per riportare la gente su. E la colpa secondo me è stata a livello di tutte le amministrazioni, da locali a nazionali. Forse avremmo dovuto essere una regione autonoma come Trentino e Valle D’Aosta… Per le montagne nostrane inoltre aver avuto due poli industriali importanti come Torino e Ivrea ha contribuito molto a spopolarle. Le olimpiadi a Torino nel 2006 hanno fatto costruire impianti da milioni di euro a Bardonecchia e Salice d’Ulzio che ora sono completamente abbandonati: ad esempio la pista di bob a Cesana è chiusa perché non hanno i soldi per mantenerla. Altri impianti non possono essere riutilizzati dai singoli privati, perché sono stati costruiti per sport di squadra, o perché troppo specifici: io e te non possiamo certo decidere di fare un salto con gli sci dal trampolino! Escludendo le piste di pattinaggio, di sci di fondo e di sci da discesa gli altri impianti non possono essere smantellati e ri-destinati ad altro.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<b><br /></b>
<b>Come sostenete economicamente le vostre attività?</b><br />
<br />
Ci autofinanziamo, organizziamo collette tra amici e negozianti, ricerchiamo sponsor. Queste iniziative hanno permesso ad esempio di creare una palestra al chiuso con quattro pareti artificiali, presso l’oratorio San Dalmazzo a Cuorgnè; sul territorio esistono altre tre pareti artificiali: all’aperto ad Alpette e Canischio, al chiuso ad Ivrea.<br />
<br />
<b>Quanto vi sono costate queste pareti?</b><br />
<br />
Strutture di nove metri per quattro costano circa 4000 euro l’una. La nostra palestra esiste da 20 anni, ed all’inizio ci arrangiavamo tassellando alle pareti le lose dei tetti trovate in montagna! In un secondo momento abbiamo cercato di ricreare più simile alla realtà una parete di montagna realizzando dei pannelli con spigoli, rientranze e via dicendo. Infine abbiamo aggiunto le prese artificiali, in similplastica, che ricordano molto la roccia. Tutto è sempre stato a norma (anche ai tempi delle lose!), certificato da un ingegnere civile: la verifica della solidità della struttura viene fatta tramite un esame che si chiama “caduta a vuoto di un peso”; noi usiamo il copertone di un camion riempito di cemento che leghiamo alla struttura e poi lasciamo cadere di modo che resti appeso.<br />
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<br />
<br />
<b>Che orari ha la vostra palestra? Chi vuole provare cosa deve fare?</b><br />
<br />
Siamo aperti il martedì e il giovedì dalle 18 alle 22.30. E’ sufficiente presentarsi, senza prenotare: la prima volta è gratuito, mentre dalla seconda in poi si chiede un contributo di 4 euro. Per informazioni in più c’è il sito: www.caicuorgne.it .<br />
<br />
<b>Come ti ha cambiato la montagna nella vita di tutti i giorni?</b><br />
<br />
Quando sei sospeso a 2/3000 metri nel vuoto pensi sempre più di due volte al prossimo passo che devi compiere: questa tendenza alla ponderazione prima di qualsiasi decisione è molto presente nella mia quotidianità. Ogni tanto, riflettendo su quei miei amici che purtroppo non ci sono più a causa di comportamenti avventati, penso che forse se li avessi portati in montagna con me ora magari ci sarebbero ancora.<br />
<br />
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<br />
<br />
<b>Puoi raccontarci degli aneddoti legati alla montagna?</b><br />
<br />
Tutte le cadute con gli sci sono da spanciarsi (se non ci si è fatti nulla!), ne avrei a bizzeffe da raccontare. Una volta invece ho avuto molta paura: quando sono finito sotto una valanga, tre anni fa. Ero in un canalone con due miei compagni d’avventura, io ero circa 10 metri più avanti rispetto a loro: nessuno ha fatto in tempo ad accorgersi di nulla, quando una nuvola bianca mi ha sommerso. Fortunatamente mi hanno trovato subito perché avevo solo due spanne di neve sopra la testa, ma la cosa divertente è che sono stati quasi più pericolosi per me i miei amici che non la valanga (infine si è rivelato tecnicamente un “soffio”, ovvero sono stato sommerso solo dai margini della valanga vera e propria, che correva di fianco al canalone), perché nella foga di trovarmi con le pale pieghevoli (sempre in dotazione nell’equipaggiamento, n.d.r.) mi hanno dato un colpo tremendo sulla testa: per fortuna avevo il caschetto! Altro strumento sempre da portare dietro è l’Arva, ovvero una sorta di cercapersone che emette un suono sempre più forte man mano che ti avvicini alla persona: individuata l’area in cui si trova la persona in difficoltà viene usata la sonda, una sorta di paletto sonoro che si affonda (piano!) nella neve per sentire se c’è qualcuno sotto. Dopodiché si scava più in fretta possibile, dato che il tempo di sopravvivenza sotto la neve è di 20 – 30 minuti massimo (l’ipotermia e l’assenza di ossigeno purtroppo poi fanno il resto). Quando si è in quelle situazioni ci si affida la vita a vicenda, e questa simbiosi è un’emozione che ti cambia molto.<br />
<br />
<b>Quanto tempo si impiega a scalare una montagna?</b><br />
<br />
Dipende molto dalla pendenza, oltre che dall’altezza: ore, a volte anche giorni interi. Si scala in due, o in tre o in quattro. In due si fa più veloce, e per alcune pareti la velocità è fondamentale: tecnicamente si dice che alcuni punti “scaricano”, ovvero a seconda del cambio di temperatura o delle condizioni atmosferiche possono staccarsi dei pezzi di roccia o la neve. Alcuni tratti infatti è meglio scalarli prima dell’alba, utilizzando l’apposito casco con la pila da minatore. Una scalata va quindi studiata prima (come fosse il piano per una rapina!) tenendo conto di aspetti geologici e metereologici. Tra l’altro l’alba vista mentre si sta scalando una montagna è un’esperienza magica.<br />
<br />
<b>Qual è la montagna che hai amato di più finora?</b><br />
<b><br /></b>
Il mio primo 4000 è stato il Gran Paradiso, quindi ci sono particolarmente legato; ma anche del Castore (Val d’Aosta) ho bellissimi ricordi, così come del Monte Rosa.<br />
<br />
<b>Che differenza c’è quindi tra arrampicata e alpinismo (per tutta risposta ricevo un occhiataccia che mi fa sprofondare)?</b><br />
<br />
Fare alpinismo significa prendere d’assalto una montagna per arrivarvi in cima, studiando e preparandosi minuziosamente mesi prima, e pernottando nei rifugi. L’arrampicata invece si fa sempre su vie apposite, di solito arrivi lì con l’auto, scarichi l’attrezzatura, arrampichi e torni a casa. In alcune occasioni però l’arrampicata può anche durare più di un giorno, ed in quel caso si dorme appesi alla parete con delle apposite brandine che si ancorano alla roccia. E’ un’esperienza che non ho ancora vissuto ma che intendo fare in America nel parco di Yellowstone (quello di Yoghi e Bubu, per intenderci), dove si trova una via di granito alta più di un km sulla quale si dorme per due notti, mentre la si arrampica. In entrambi i casi, ma soprattutto nell’alpinismo, scendere è la parte più devastante (perché il corpo è già stanco) ed eterna, soprattutto nei ghiacciai o comunque dove c’è la neve ed è tutto bianco. Detto così può sembrare demotivante, ma la verità è che si deve provare passo dopo passo, e fermarsi quando si sa che oltre non si potrebbe andare. Si tratta di conoscere i propri limiti.<br />
<br />
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<br />
<br />
<b>Con chi scali? Hai un gruppo fisso?</b><br />
<br />
Si, siamo in tre, tutti più o meno coetanei dalla Valle d’Aosta e Valli di Lanzo: ci siamo conosciuti in giro per le montagne e siamo diventati amici. Di solito il lunedì guardiamo tutti il meteo e ci sentiamo per organizzare dove andare il weekend successivo, se non abbiamo altri impegni. I percorsi segnalati (che si tratti di arrampicata, alpinismo o anche semplici escursioni) sono elencati su delle cartine apposite o sul sito www.gulliver.it.<br />
<br />
<b>Come sono cambiate le montagne in questi anni? E’ visibile o no l’effetto dell’inquinamento ambientale provocato dall’uomo?</b><br />
<br />
Si vede, si vede: di anno in anno, quando torniamo negli stessi posti, è visibile l’arretramento dei ghiacci, perché ci accorgiamo di quanto cambi il paesaggio. Ci sono ghiacciai che si ritirano anche di 20, 30 metri all’anno: se continua così nelle Alpi tra qualche decennio i ghiacciai saranno un semplice ricordo. I ghiacciai sono la nostra riserva fondamentale di acqua, ed in più sono il collante naturale delle montagne: senza quello le rocce cominciano a franare, la montagna viene tutta giù. Infine le temperature si stanno alzando, alterando il delicato equilibrio di flora e fauna: vedere alberi crescere oltre i 2000 metri è sconcertante, e certo non positivo come potrebbe sembrare.<br />
Mi capita anche di andare in alcuni ghiacciai e di vedere sul ghiaccio le strisce grigie dell’inquinamento che il vento porta su dalle città. Bisognerebbe proprio avere più consapevolezza su questo argomento, e prendere seduta stante dei provvedimenti.<br />
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<br /></div>
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<br /></div>
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<b>Info e contatti: </b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<b><a href="http://www.caicuorgne.it/" target="_blank">CAI Cuorgnè (To)</a></b></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="http://www.gulliver.it/" target="_blank">Percorsi, escursioni e scalate in Italia</a></div>
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<br /></div>
<br />
<br />Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-61519431984967345442013-01-04T05:03:00.000-08:002013-01-04T05:03:26.393-08:00Progetto "GLI ARTI DELL'ARTE"<b><u>per ascoltare l'intervista clicca <a href="http://www.mixcloud.com/chiaramoretti549/progetto-gli-arti-dellarte-associazione-tolocals-cooperativa-stranaidea/" target="_blank">QUI</a></u></b><br />
<b><br /></b>
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<b><br /></b>
<br />
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Nicolò Berta (presidente dell’associazione culturale Tolocals), Chiara Bechis (educatrice della cooperativa sociale Stranaidea) e Daniel (uno dei giovani che ha partecipato all’iniziativa) raccontano il progetto “Gli arti dell’arte” nel suo evento conclusivo presso il (per ora) ex Centro Giovani Taurus. Di che cosa si tratta?</div>
<div style="font-weight: bold;">
<br /></div>
Il progetto è nato da un bando della Provincia di Torino legato ai mestieri dell’arte e della cultura al quale ha partecipato l’associazione Tolocals coinvolgendo la cooperativa Stranaidea perché più presente sul territorio del Ciriacese (essendo una delle gerenti del Taurus, n.d.r.). Insieme abbiamo sviluppato questo progetto il cui obiettivo era quello di narrare dei mestieri legati all’arte e alla cultura non più conosciuti; allo stesso tempo abbiamo deciso di raccontare quei mestieri che a loro volta sarebbero stati i mezzi per documentare e descrivere i mestieri d’arte. Il progetto si è concretizzato coinvolgendo dei giovani del territorio, chiedendo loro di seguire un fotografo e un video maker nel percorso di documentazione e montaggio dei prodotti finali che avrebbero descritto due mestieri dell’arte: il liutaio ed il fumettista. I giovani si sono incontrati varie volte per comprendere il progetto ed idearlo a livello di tempo e contenuti, per recarsi dagli artigiani documentando con foto e video i loro racconti, e infine per montare le presentazioni finali. Il materiale prodotto è stato montato per creare una presentazione, un video tutorial ed un album fotografico dei due mestieri. Tutto il materiale è stato messo sul sito www.gliartidellarte.com per lasciarlo fruibile a tutti coloro che potrebbero essere interessati a sapere di più di questi mestieri.<br />
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<br /></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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Daniel, come sei venuto a conoscenza di questo progetto e come ti sei trovato?</div>
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<br /></div>
Ho conosciuto “Gli arti dell’arte” tramite i social network, e mi sono subito incuriosito per il mio personale interesse per il videomaking e la fotografia. Il progetto secondo me è stato curato in maniera molto attenta, e sebbene sia durato pochi incontri la mole di documentazione che abbiamo prodotto: personalmente sono rimasto molto contento della professionalità con cui siamo stati seguiti ed istruiti dalla fotografa, Sarah Bouillaud, e il video maker, Amedeo Berta, e anche dell’entusiasmo e l’impegno con cui hanno partecipato gli altri ragazzi insieme a me.<br />
<br />
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<br /></div>
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Con cosa torni a casa?</div>
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Certamente con delle nuove conoscenze e dei nuovi contatti (che nel nostro lavoro sono sempre utili). Durante gli incontri preliminari siamo entrati in contatto ad esempio con un professionista del web per imparare a costruire il sito del progetto: questo incontro in particolare mi è servito molto per darmi delle basi che ho poi approfondito per conto mio. Stare a contatto con i professionisti del settore mi è invece servito molto, pur conoscendo già le tecniche, per fare esperienza sul campo: in questo periodo di “vacche magre” questo tipo di esperienze sono per me una manna dal cielo, e l’ho voluta cogliere al volo.<br />
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<br /></div>
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Che futuro c’è, o quale vorreste, per questo progetto?</div>
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<br /></div>
L’associazione Tolocals cercherà di tenere i canali aperti: il materiale prodotto resterà disponibile sul web per chi vorrà usufruirne (sito e pagina facebook); per il resto speriamo ci sia la possibilità tramite bandi, istituzionali o meno, di non far morire questo progetto ma di proseguirlo producendo altro materiale su altri mestieri legati all’arte e alla cultura. Per ora purtroppo all’orizzonte non si sta profilando molto… Speriamo, al di là del futuro di “Gli arti dell’arte”, che le persone coinvolte in questo progetto possano dall’associazione essere coinvolte in altri percorsi.<br />
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Un riconoscimento ve lo si deve già solo per aver dato visibilità a due eccellenze artigianali del nostro territorio, ovvero il fumettista ed il liutaio, che possono e devono continuare a vivere nonostante l’avvento della tecnologia. A partire dal lavoro che avete fatto, e pensando ad un suo sviluppo futuro, mi vengono in mente tutte le altre professioni artigiane (non per forza legate all’arte) che il territorio offre e che non si dovrebbero dimenticare: dare visibilità anche a queste sarebbe un ottimo servizio alla nostra memoria collettiva e al territorio stesso, oltre che incuriosire i giovani a queste attività. </div>
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<br /></div>
D’altronde tutti i mestieri che abbiamo incontrato nel nostro percorso sopravvivono da moltissimi anni, mentre il social media manager e i nuovi mestieri legati alla tecnologia oggi ci sono ma domani potrebbero essere completamente diversi o anche non esistere più, visti i continui cambiamenti che investono la scienza tecnologica. Questo potrebbe essere un eventuale direzione che potrebbe prendere il progetto in futuro.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHYWozJ-oHfDWNdqqcFoie_HOHEtPo4Dw1Cd4q7vA8YTwSL48GDIUFjDpwXYhu_jhhD3D_-srxxiXgHZ0XydultvQTMyR50e1cLNiOuEWsNHjol0jmSaIDCr4QmBTBGocIdAfPerezlAA/s1600/2044_503962579624509_125785391_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHYWozJ-oHfDWNdqqcFoie_HOHEtPo4Dw1Cd4q7vA8YTwSL48GDIUFjDpwXYhu_jhhD3D_-srxxiXgHZ0XydultvQTMyR50e1cLNiOuEWsNHjol0jmSaIDCr4QmBTBGocIdAfPerezlAA/s400/2044_503962579624509_125785391_n.jpg" width="400" /></a></div>
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Dato che siamo al Taurus la domanda sul futuro del progetto “Gli arti dell’Arte” verrebbe da porla anche su quello del Centro Giovani che per quasi 6 anni ha offerto diverse iniziative al territorio…</div>
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Crediamo che il futuro dei giovani su questo territorio continuerà ad esistere; nonostante la fase di… cambiamento del Taurus, l’associazione e le cooperative continueranno a impegnarsi sul territorio per proporre sempre nuove esperienze, se sarà possibile. Sicuramente i giovani continuano ad avere bisogno di protagonismo, e da parte nostra la volontà di rispondere alle loro esigenze c’è.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOv59gJT9-TaYJ0Li7Qpd8cbcx7KLmBeusfyUIY0YU8ucB5R5DF_qK6gdFKUDStqQI5voNpiTHD-fX93KIxD6bWExXvh3eIxCHAHOBzvMe9sfZhDu3l3B8lGwI8o3t-jOfvQKfR_pGQ8E/s1600/logo_taurus.jpg.big.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOv59gJT9-TaYJ0Li7Qpd8cbcx7KLmBeusfyUIY0YU8ucB5R5DF_qK6gdFKUDStqQI5voNpiTHD-fX93KIxD6bWExXvh3eIxCHAHOBzvMe9sfZhDu3l3B8lGwI8o3t-jOfvQKfR_pGQ8E/s320/logo_taurus.jpg.big.jpg" width="286" /></a></div>
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<u>Contatti</u></div>
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Facebook: pagina “Gli arti dell’arte”</div>
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<div style="font-weight: bold;">
Sito: www.gliartidellarte.com </div>
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<br /></div>
<div style="font-weight: bold;">
Associazione Tolocals: www.tolocals.com </div>
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<br /></div>
<div style="font-weight: bold;">
Cooperativa Stranaidea: www.stranaidea.it</div>
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<br /></div>
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Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-44309925085601157682012-12-13T02:34:00.001-08:002012-12-13T02:34:25.462-08:00151 ANNI DI BUONGUSTO - OVVERO IL FERMENTO DI DYNAMIC DISTRICT 10082 PER CUORGNE' (TO)PER ASCOLTARE L'INTERVISTA CLICCA <a href="https://soundcloud.com/ciapapuer/dynamicdistrict10082" target="_blank">QUI</a>!!!!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguPj2aUbPpv21HJgVuoUXNX40MJXZV9iwxyP5EKjP4IJDab7U27kskcj1t-QcqRZtgujFO9uj8hzBESl0W4gfwGbvMHOug6VGkDPpEU8i1x4a6KR6yTHG0xFsyTQNit4_sm3oeGJWWXOQ/s1600/Chiara+Orso+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguPj2aUbPpv21HJgVuoUXNX40MJXZV9iwxyP5EKjP4IJDab7U27kskcj1t-QcqRZtgujFO9uj8hzBESl0W4gfwGbvMHOug6VGkDPpEU8i1x4a6KR6yTHG0xFsyTQNit4_sm3oeGJWWXOQ/s200/Chiara+Orso+2.jpg" width="200" /></a><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWmw6J_cn6oXYZUMHgcpfoShYnN9BjJ35or4x5XW_-7XLHc4UIbW8QvOcd6md2pvwhA6Xzo84Tu7Cvdel2KgPkIDmjYngFp0kAXMWUi_OpiJ19dsjfYDc0Xg5O1ccVk2YkO75058zyQfc/s1600/Damiana+Vona.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWmw6J_cn6oXYZUMHgcpfoShYnN9BjJ35or4x5XW_-7XLHc4UIbW8QvOcd6md2pvwhA6Xzo84Tu7Cvdel2KgPkIDmjYngFp0kAXMWUi_OpiJ19dsjfYDc0Xg5O1ccVk2YkO75058zyQfc/s200/Damiana+Vona.jpg" width="133" /></a><br />
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<b>Chiara Orso e Damiana Vona, 23 e 24 anni di Cuorgnè; Chiara studia giurisprudenza, Damiana lavora come infermiera. Oltre ad una forte amicizia le lega l’impegno nell’associazione culturale giovanile che hanno creato insieme ad altri 5 giovani di Curgnè e dintorni, Dynamic District 10082. Com’è nata questa associazione e di cosa si occupa?</b><br />
<b><br /></b>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDMIcSgUswDk2iYZes7kLL7nlcD4hPplkUFwrXRVO-eaQHKMaB41Us0NsfDyqQIeSJQRYDtWrsR2qE97WKmSB77oav5oStpLFtrjG4gxSO-cX8KE2qd2SoeWDWnEC0eiBTSuDNfbt4JgA/s1600/logo+Dynamic+District.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDMIcSgUswDk2iYZes7kLL7nlcD4hPplkUFwrXRVO-eaQHKMaB41Us0NsfDyqQIeSJQRYDtWrsR2qE97WKmSB77oav5oStpLFtrjG4gxSO-cX8KE2qd2SoeWDWnEC0eiBTSuDNfbt4JgA/s320/logo+Dynamic+District.jpg" width="320" /></a><br />
<br />
A livello informale siamo nati nel 2010 per registrarci poi ufficialmente all’Agenzia delle Entrate a novembre 2011. Il gruppo nasce dall’esigenza, in un paese come Cuorgnè, di dare la possibilità ai giovani di mettere insieme le proprie idee. Una delle prime iniziative che abbiamo organizzato è stato un contest fotografico che mettesse in luce gli aspetti chiaroscuri di Cuorgnè: la bellezza di determinate zone da una parte, l’abbandono e il degrado di altre dall’altra.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiK5PYjS5DH3FG7c5OUQCCekUhxg8KFeARz9VVoCE0WxcvGXpKpDYAbJPy-sE7TGg9IdE7QrwAqJiNXOXYNyaxOJwe_BJhHs76eNb5pLOApivgM0JCgciC62Fn4i0GDtTUHMh74XwKOpPE/s1600/concorso+fotografico.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiK5PYjS5DH3FG7c5OUQCCekUhxg8KFeARz9VVoCE0WxcvGXpKpDYAbJPy-sE7TGg9IdE7QrwAqJiNXOXYNyaxOJwe_BJhHs76eNb5pLOApivgM0JCgciC62Fn4i0GDtTUHMh74XwKOpPE/s200/concorso+fotografico.jpg" width="143" /></a><br />
Abbiamo lanciato il concorso sul web, in particolare Facebook, e le foto pervenute, dopo averle selezionate, sono state raccolte in una mostra organizzata presso il live pub La cantina di Cuorgnè, dove si è svolta la serata conclusiva del contest con la premiazione dei vincitori.<br />
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<b>Quali foto sono arrivate? </b><br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlBBtGfaUGYtXDbwj0b-4t10dHdXviNPvW21_M1Fm5POxeRAAD546wwJzYDlVeqJ3r8DkULN2HH5zy6S72XEsqBk0pthUOKaHhBQvLDiK3291cRkAk7cPOQniBNNU3slXElgzjVAE88oA/s1600/concorso+foto+1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlBBtGfaUGYtXDbwj0b-4t10dHdXviNPvW21_M1Fm5POxeRAAD546wwJzYDlVeqJ3r8DkULN2HH5zy6S72XEsqBk0pthUOKaHhBQvLDiK3291cRkAk7cPOQniBNNU3slXElgzjVAE88oA/s200/concorso+foto+1.jpg" width="175" /></a>Noi abbiamo pubblicizzato l’iniziativa proponendo una prima foto ironica con dei cassonetti dell’immondizia all’interno dell’ex fabbrica manifatturiera di Cuorgnè. Ci sono arrivate una ventina di foto, e di queste circa la metà sono rimaste focalizzate sulla Manifattura, perché effettivamente la popolazione crede che quell’enorme spazio sia molto importante e vada valorizzato.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizZjFlgq82KDDdllyy7tpxEK42H-TMXOqfOWGJz-pU2vAaHH9TipsLVZwesjKmFrWTjmBfpP-A-9d4idOuaPAMjp1Tzqx1Sw_k5iqkIMffm5WLuq5jpYZNFZRLA1ZwPMpW-E1CebCRezk/s1600/concorso+foto+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="172" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizZjFlgq82KDDdllyy7tpxEK42H-TMXOqfOWGJz-pU2vAaHH9TipsLVZwesjKmFrWTjmBfpP-A-9d4idOuaPAMjp1Tzqx1Sw_k5iqkIMffm5WLuq5jpYZNFZRLA1ZwPMpW-E1CebCRezk/s200/concorso+foto+3.jpg" width="200" /></a>Per un giovane cuorgnatese è un colpo al cuore non avere uno spazio dove trovarsi con gli amici, leggere, andare sullo skate in qualsiasi stagione, e poi vedere quell’enorme spazio quasi tutto in disuso. La manifattura è una struttura enorme che ospitava la vecchia filanda cuorgnatese al tempo in cui Cuorgnè era un grande centro industriale ed una città attiva, polo di tutti gli altri comuni delle valli, culturalmente frizzante: ci dispiace perché noi giovani questo contesto non l’abbiamo mai vissuto ma ce lo hanno sempre raccontato i nostri genitori. La Cuorgnè bella da vivere non l’abbiamo mai vista. Ora non c’è movimento, non c’è niente.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCsaPSI_ReCeIWDFotGeKPaAgcU4_FMi-nwACCwdQVmSlpaalaBji53wLdWCE3Rfl1wATBOPgbnUXYWfdu4xbwf_a2WTEzOfgosBahHs30lzATVFWV4fSjJ-60Dk9LegPIeX6ZyGrPiKU/s1600/manifatura.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCsaPSI_ReCeIWDFotGeKPaAgcU4_FMi-nwACCwdQVmSlpaalaBji53wLdWCE3Rfl1wATBOPgbnUXYWfdu4xbwf_a2WTEzOfgosBahHs30lzATVFWV4fSjJ-60Dk9LegPIeX6ZyGrPiKU/s400/manifatura.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<b><br /></b>
<b>Cosa c’è a Cuorgnè per i giovani? </b><br />
<br />
C’è La Cantina, e meno male che c’è e che resiste a quei cittadini “vecchi” che vorrebbero silenzio assoluto dopo le 23!<br />
<br />
<b>Partendo da questa iniziativa soprattutto di denuncia da parte dei giovani delle zone di degrado di Cuorgnè, l’esperienza è servita ad aprire un dialogo con le amministrazioni locali?</b><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgA7HjZ8a-FTb7xEmZMKBkJgRihLVEdalyc5rkeDc04eiDmxJbKYIOLX41qDDeaWI9pFf5QTrXeLU9qT7U5801hUb1DM_OCDNJB-6TUexVAglkaogDmQDqRGlq5cvZ1t1uMDyJ41F9KYFM/s1600/74724_565286880154411_116512357_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgA7HjZ8a-FTb7xEmZMKBkJgRihLVEdalyc5rkeDc04eiDmxJbKYIOLX41qDDeaWI9pFf5QTrXeLU9qT7U5801hUb1DM_OCDNJB-6TUexVAglkaogDmQDqRGlq5cvZ1t1uMDyJ41F9KYFM/s320/74724_565286880154411_116512357_n.jpg" width="320" /></a>Purtroppo non c’è stata reazione da parte del Comune di Cuorgnè, anche se l’aspetto paradossale è che è stato il Comune stessi a spronarci a fare qualcosa: la primissima iniziativa infatti è stata la decisione di pulire un altro bellissimo ma degradato posto di Cuorgnè, il Ponte Vecchio, iniziativa molto promossa dal Comune (anche se abbiamo avuto dei problemi il giorno stesso a dimostrare le nostre buone intenzioni di ripulitura e non di danneggiamento dell’antico ponte). Ci abbiamo trovato di tutto: divani, seggiolini per bambini, scarpe di ogni sorta, scorie nocive. Tuttavia nel caso del contest fotografico non abbiamo ricevuto rimandi. <br />
<br />
<b>Arriviamo all’iniziativa del dicembre scorso, 150 anni di buongusto: che obiettivi aveva?</b><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid2byfbWzvheMc2oNyv4yI-yU30HAfDn3jmwpTRKwqIpmlkhHC95UFHf8Kfd4k8_olCGfDIwSs7QiSVu0A3M4EPd6rTlOD781JGD7Wxtkvh4OPL4tUlwJo1uFP-E-Q8E5BquBttru0aAs/s1600/150+anni+buongusto.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid2byfbWzvheMc2oNyv4yI-yU30HAfDn3jmwpTRKwqIpmlkhHC95UFHf8Kfd4k8_olCGfDIwSs7QiSVu0A3M4EPd6rTlOD781JGD7Wxtkvh4OPL4tUlwJo1uFP-E-Q8E5BquBttru0aAs/s200/150+anni+buongusto.jpg" width="200" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhF36Ffnc_L2ob4wR08uHynSptePrdT5YjdBEhLlsCdplNvi7Er31DFv6SBeTmO_OrbBXik2OkHasbNY_atJt05gDw_DwI9AfvOojorJcY0glPaRfMsCCQ46sVdmeejYpJMLJGfbGe8f6M/s1600/150+anni+buongusto+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhF36Ffnc_L2ob4wR08uHynSptePrdT5YjdBEhLlsCdplNvi7Er31DFv6SBeTmO_OrbBXik2OkHasbNY_atJt05gDw_DwI9AfvOojorJcY0glPaRfMsCCQ46sVdmeejYpJMLJGfbGe8f6M/s200/150+anni+buongusto+3.jpg" width="200" /></a>Oltre ad organizzare iniziative più di… festa, come aperitivi musicali in locali di Cuorgnè e dintorni, l’anno scorso abbiamo deciso di spenderci nell’organizzazione di qualcosa di più strutturato per festeggiare i 150 anni di unità dell’Italia, evento che abbiamo battezzato “150 anni di buon gusto”. Nonostante tutto noi ci sentiamo orgogliosi del nostro paese, soprattutto per le sue tradizioni: il nostro territorio pullula di persone che fanno della cultura del territorio la loro bandiera e noi abbiamo pensato di radunarli; si tratta di produttori locali, associazioni, realtà varie che continuano a fare grande il nostro territorio che altrimenti resterebbe una mera zona “di provincia” ormai post industriale. L’anno scorso hanno partecipato circa 1500 persone, e questo ci ha spronato a decidere di organizzarla anche per quest’anno, più forti dopo l’esperienza fatta. L’obiettivo principale era far muovere Cuorgnè, i suoi commercianti, e festeggiare l’unità di Italia dimostrando tutti i popoli e le culture di cui è composto il nostro territorio. Abbiamo quindi cercato di dare spazio al maggior numero possibile di regioni italiane, anche se il taglio non è assolutamente stato quello di una fiera: l’obiettivo era (ed è quest’anno) quello di mettere in risalto cosa il territorio può offrire a livello di produzione locale, a livello commerciale, a livello associativo, per sottolineare la nostra italianità declinata nelle varie culture. Oltre agli stand regionali abbiamo dedicato un’altra area ad un percorso di degustazione in collaborazione con un ristorante dedicato alla sperimentazione di piatti e vini di diverse regioni combinati tra di loro: magari il passito di Pantelleria va a nozze con le paste di meliga (ed effettivamente è così!), e così via. L’edizione dell’anno scorso, per la quale abbiamo ricevuto un contributo dal Comune di Cuorgnè, è terminata con una conferenza sul tema de “la buona cucina”, e si è conclusa talmente bene che abbiamo deciso di darle un seguito anche quest’anno.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsAttOgT0QQuO9mrGKQxad9QPS2ZORXemKXGU9povNwPgZ4om94lq9ZDkzBv5PAEsruWHeFztsZ_TlTkQw37QIN-8QIC2optWVGxQLttSps3SjUAFfvpKg-rIlS71cXNnOMBeg3JXw-CU/s1600/logo+parco-gran-paradiso.gif" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsAttOgT0QQuO9mrGKQxad9QPS2ZORXemKXGU9povNwPgZ4om94lq9ZDkzBv5PAEsruWHeFztsZ_TlTkQw37QIN-8QIC2optWVGxQLttSps3SjUAFfvpKg-rIlS71cXNnOMBeg3JXw-CU/s200/logo+parco-gran-paradiso.gif" width="194" /></a> Quest’anno non abbiamo il contributo del Comune, ma l’evento potrà esserci grazie al contributo della Camera di Commercio: 151 anni di Buongusto si svolgerà sabato 15 e domenica 16 dicembre presso la Manifattura di Cuorgnè, con tratti di continuità con l’edizione passata, ma anche con degli obiettivi nuovi, quali l’educazione alimentare e le culture extraitaliane. Da una parte saranno sempre presenti produttori locali, commercianti, enti e associazioni dei quali i “prodotti” emergono per tratti di eccellenza che li contraddistinguono a livello agroalimentare e culturale, soprattutto in quest’epoca di fast food e produzione in serie, dall’altra l’evento si propone di riflettere su cosa voglia dire mangiare bene e chi (e come) possa essere educato a tal proposito.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRBAslD9-EjPD_4nIrTmEsc847lF2oiF2snho4tz5TkwAa9VmKflAx7Vs0q3PoBKb37tYQoRTWQ8c33dJKwOc1Iw79TwWVJ6h6qB_878w-B_aT-EJP2FcxbsKOeGAxH5X_TKX8rT_1s1Y/s1600/Associazione+-+Libera.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="193" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRBAslD9-EjPD_4nIrTmEsc847lF2oiF2snho4tz5TkwAa9VmKflAx7Vs0q3PoBKb37tYQoRTWQ8c33dJKwOc1Iw79TwWVJ6h6qB_878w-B_aT-EJP2FcxbsKOeGAxH5X_TKX8rT_1s1Y/s200/Associazione+-+Libera.jpg" width="200" /></a></div>
Quest’anno ci saranno venti stand, tra cui ad esempio l’associazione Libera, il Consorzio operatori turistici delle Valli del Canavese, il Birrificio artigianale, lo stand di Petilia Policastro (Calabria), il Parco Nazionale del Gran Paradiso e la stessa Camera di Commercio con il progetto Maestri del gusto. Parallelamente, per approfondire il tema dell’educazione alimentare per i più piccini, saranno presente in entrambe la giornate la cascina didattica Naturarte di Leinì e la Croce Rossa Italiana con il progetto Idea; per i grandi ci sarà una conferenza la domenica. Inoltre abbiamo istituito a settembre un concorso presso le scuole di Cuorgnè (in particolare le quinte elementari e le terze medie): A scuola di buongusto, che vuole raccogliere e premiare i migliori manufatti che faranno i bambini sul tema della buona cucina famigliare, lasciando loro completa libertà di espressione. i premi (materiale scolastico) verranno dati non ai singoli bambini ma alle classi, in modo da stimolare il lavoro di gruppo. Siamo molto curiosi di vedere cosa hanno preparato!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ4CdHmqifQiF-sbPt1n7heDcmH1bbZZCpuV_rbgI31Ln1bSk57Flfx-5OqQiLJD75xLnf-lM9S1np8nyUAdHIMmQpbkt6LmH0CKskMytkV2-kNq67O_ej8S9mkGjLU0QWd85022mrzLk/s1600/locandina+151+anni+di+buongusto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ4CdHmqifQiF-sbPt1n7heDcmH1bbZZCpuV_rbgI31Ln1bSk57Flfx-5OqQiLJD75xLnf-lM9S1np8nyUAdHIMmQpbkt6LmH0CKskMytkV2-kNq67O_ej8S9mkGjLU0QWd85022mrzLk/s400/locandina+151+anni+di+buongusto.jpg" width="277" /></a></div>
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<br />
<b>Programma di <i>151 anni di buongusto</i></b><br />
<b>Manifattura di Cuorgnè, via Borgo Manifattura, Cuorgnè.</b><br />
<b>ingresso libero, chi vorrà lascerà un'offerta per l'associazione</b><br />
<b><br /></b>
<b>sabato 15 dicembre</b><br />
h. 18: apertura area expo, laboratori per bambini (a cura di cascina didattica Naturarte e CRI) e mostra espositiva del rifugiato politico cileno Mono Carrasco sul tema dell’infanzia.<br />
h. 20.30: proiezione del cortometraggio “La stagione dei gusci di noce” realizzato da un gruppo teatrale di Cuorgnè.<br />
h. 22: spettacolo di danze occitane (associazione La Rondanza di Ivrea)<br />
<br />
<b>Domenica 16 dicembre</b><br />
h. 14: apertura area expo, laboratori per bambini (a cura di cascina didattica Naturarte e CRI) e mostra espositiva del rifugiato politico cileno Mono Carrasco sul tema dell’infanzia.<br />
h. 15: premiazione classi vincitrici di A scuola di buongusto.<br />
h. 16: tavola rotonda “Aldulti, ragazzi e cibo: a mangiare bene si comincia da piccoli”, curata da Dario Noascone.<br />
h. 20: cena multietnica “Buongusto nel mondo” (associazione Con Altri Occhi di Valperga)<br />
h. 22: spettacolo di danze afro (associazione Mayè)<br />
<br />
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<br />
<b>Per info</b><br />
<b><br /></b>
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Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-13372580322438379962012-11-29T05:14:00.002-08:002012-11-29T05:14:24.150-08:00IMPARA L'ARTE E...<b>PER ASCOLTARE L'INTERVISTA CLICCA <a href="http://soundcloud.com/chiaraonelab/federicanalin" target="_blank">QUI</a></b><br />
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<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b>Federica Nalin, 26 anni nata e cresciuta a Lanzo, ora residente a San Carlo. Dal Primo Liceo Artistico di Torino, all’architettura, alle collettive di pittori in giro per l’Italia e l’Europa.</b><br />
<b><br /></b>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpIm8JbQkOezW4iuX3niiq9ypQmSKgF6R-Tkdf7VO7aNPN-s946to5K34Xs8Tpmo9Oi0h4ck3NlcaGrNtGdr9123PR27f2HPpItR9GJvRCumTfiL-pZuenCvN3JVfhnTbl8932ssbzLmo/s1600/18199_10200127909266990_772110157_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpIm8JbQkOezW4iuX3niiq9ypQmSKgF6R-Tkdf7VO7aNPN-s946to5K34Xs8Tpmo9Oi0h4ck3NlcaGrNtGdr9123PR27f2HPpItR9GJvRCumTfiL-pZuenCvN3JVfhnTbl8932ssbzLmo/s400/18199_10200127909266990_772110157_n.jpg" width="400" /></a></div>
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b>Qual è la tua professione attualmente? Artista?</b><br />
Vorrei tanto, ma non posso permettermelo! Sono laureata in architettura e lavoro per uno studio a Torino, filiale di una multinazionale svizzera: ci occupiamo di strutture temporanee, come ad esempio il cantiere della Bella Italia a Venaria Reale, che ho seguito io in quanto assistente project manager e graphic designer. Il mio lavoro mi piace, e soprattutto mi permette di comprare le tele e i colori per dipingere nel resto del mio tempo, e partecipare alle mostre collettive.<br />
<br />
<b>Com’è nata la tua passione per l’arte?</b><br />
Ho sempre amato disegnare e dipingere. Ho lottato, dopo la scuola media, per poter frequentare il Liceo artistico a Torino: i miei genitori erano spiazzati, soprattutto all’idea che la loro “bambina” lasciasse i monti per andare a scuola in città… forse pensavano che avrei scelto una delle scuole superiori del territorio. Terminato il Liceo, che è stata un’esperienza bellissima, avrei voluto iscrivermi all’università a scenografia, ma i miei stessi professori mi hanno consigliato architettura. Ho comunque sempre continuato a dipingere; fino a 2 o 3 anni fa mi occupavo di opere su commissione: aerografie, trompe l’oeil, dipinti, quadri accademici per la scuola, ma non opere mie che tirassero fuori il mio estro. La prima volta in questo senso è stata nel 2009, quando ho deciso di partecipare a Paratissima con due miei compagni d’arte: primo quadro, prima vendita… Poi non ho più venduto nulla!<br />
<br />
<b>Posso sapere a quanto l’ha venduto?</b><br />
1200 euro. Io ero totalmente inesperta in questo, anche perché non era mia intenzione andare a Paratissima per vendere. In quell’occasione ho chiesto consiglio a mia zia, che è una stilista ed artista di Milano (la mia impronta artistica è certamente venuta da lei!) e aveva visto come si erano organizzati con un costo al metro quadro degli artisti emergenti in una mostra a Sanremo, e così ho fatto io. Tra me e me mi sono detta che non potevo vendere quel quadro a meno di mille euro: ci avevo vissuto 3 giorni, durante Paratissima, raccontandone la storia e la creazione a chiunque me la chiedesse. Quando questo signore, un astrologo che sembrava Mago Merlino, mi ha detto di essere interessato al quadro, gli ho fatto la mia proposta, e alla fine ci siamo accordati.<br />
<br />
<b>Cosa raffigurava il quadro?</b><br />
Era una composizione insieme geometrica e figurativa che riprendeva la Venere di Milo, reinterpretata però in chiave di vari concetti: la Vita, la Morte, l’Effimero…<br />
Quando gliel’ho venduta ero molto contenta, ma dopo una settimana ho passato tutti i giorni a piangere: alla fin fine ho patito a staccarmi dalla mia creazione!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzaIr9PzljpczlQE3Iw3Vkpv91-DAgyJw2dCPbhEZ6F8p4U5-SIKM2zSIWZvngZbjmhLWRMUw0f0q_pHDE0ZssVzSxxMT0Vt5ws0zdK4x7Ov0EiBDNRfJ1HoH0axYrpKqAPITHMO6yAG8/s1600/IMGP3486.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzaIr9PzljpczlQE3Iw3Vkpv91-DAgyJw2dCPbhEZ6F8p4U5-SIKM2zSIWZvngZbjmhLWRMUw0f0q_pHDE0ZssVzSxxMT0Vt5ws0zdK4x7Ov0EiBDNRfJ1HoH0axYrpKqAPITHMO6yAG8/s320/IMGP3486.JPG" width="240" /></a></div>
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<br />
<b>Questo secondo te può spingere degli artisti a creare dei quadri ai quali affezionarsi di meno, proprio nell’ottica di venderli?</b><br />
Innanzitutto io non faccio quadri per venderli; ma anche se lo facessi penso che comunque mi ci affezionerei lo stesso: è una parte di te che si stacca, quindi non è facile. Vendere ovviamente ti permette di portare avanti l’attività, di comprare il materiale e farne altri; inoltre sai che il tuo quadro “vive” a casa di qualcun altro, e sarà ammirato e conosciuto da altre persone.<br />
<br />
<b>Forse un po’ come un figlio devi saperlo lasciare andare… Se ne avessi la possibilità vorresti che diventasse il tuo lavoro?</b><br />
Quando mi ritrovo a pensarci provo sentimenti ambivalenti: da una parte mi piacerebbe che lo diventasse, dall’altra ho paura che possa diventare stressante e quindi di non avere più lo stimolo e le idee necessari. Forse se potessi scegliere un lavoro a livello artistico non penserei proprio ai quadri, quanto alle scenografie ed eventualmente all’areografia, che ho già fatto nella carrozzeria di mio padre e mio zio. Diciamo che un lavoro esclusivamente d’ufficio e al computer non mi piace molto, anche se è vero che ho introdotto l’uso di determinati programmi al PC per le mie opere (cosa che in passato non avrei mai immaginato che sarei arrivata a fare!).<br />
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<b>Le tue aerografie in cosa consistono?</b><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeGJmaeRZm5LmPbNDG2B9XQukeHy2NqvPqGg5utOG1EMyp76pp1w3gnYh13u96E2b4Q-HleKGeOSdUgM9B8p2eZV4iZNymRYzGP7ohPbmfyLpksGwmZSX-PLcq2M2_5n7DW_Nnis_lmeQ/s1600/335_1049724160681_7808_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeGJmaeRZm5LmPbNDG2B9XQukeHy2NqvPqGg5utOG1EMyp76pp1w3gnYh13u96E2b4Q-HleKGeOSdUgM9B8p2eZV4iZNymRYzGP7ohPbmfyLpksGwmZSX-PLcq2M2_5n7DW_Nnis_lmeQ/s320/335_1049724160681_7808_n.jpg" width="320" /></a>La prima areografia ho per fatto è stata per una Fiat 500, di proprietà un amico di mio padre patito dei raduni: si tratta di un Paperino “schiacciato” su un plexiglass che ti guarda dal lunotto posteriore. Poi ho aerografato qualsiasi superficie: caschi, carrozzerie e molto altro, su cui mi firmo “Fedart” (mentre sui quadri mi firmo per intero, Federica Nalin). Il soggetto lo scelgono i proprietari, a meno che non mi lascino carta bianca: ad esempio un ragazzo di Bardonecchia che ha aperto un locale ci ha portato la sua Dodge americana perché ci facessimo sopra delle fiamme: la macchina è arrivata a mio padre già tagliata a metà, con Andy Warhol e Marylin Monroe disegnati sul parabrezza. Siccome il committente voleva solo il muso della macchina per il suo locale, mio padre l’ha ulteriormente tagliata e intelaiata internamente perché la carrozzeria non rimanesse molle; poi l’abbiamo verniciata di nero (perché era giallo limone!) e disegnato le fiamme. In carrozzeria ho tutto quello che mi serve per fare delle areografie professionali, dai prodotti (prima solventi e adesso ad acqua fortunatamente, anche se esteticamente la resa ne risente un po’), ai materiali per carteggiare e stuccare, al forno…<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHNrHtj_JsZDEdYzV_WyEwPM2Llwp3jmTkrUJ2xg5c8sK3TCGEWCECsFjGmcATshdN-FS-r4Foes8GRSn1KYSv1ZC9vfPN_hDpiOGByppSKN6NCfA6WuXm40jifThRWWCV2NlIZ4UkYb8/s1600/374_1070624843185_392_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHNrHtj_JsZDEdYzV_WyEwPM2Llwp3jmTkrUJ2xg5c8sK3TCGEWCECsFjGmcATshdN-FS-r4Foes8GRSn1KYSv1ZC9vfPN_hDpiOGByppSKN6NCfA6WuXm40jifThRWWCV2NlIZ4UkYb8/s320/374_1070624843185_392_n.jpg" width="320" /></a><br />
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<b>Forno??</b><br />
Si, certo: qualsiasi superficie areografata va cotta, anche le macchine.<br />
<br />
<b>Mettete le macchine in forno??</b><br />
Si! Anzi, si lavora dentro al forno già mentre si areografa, perché il forno aspira le polverine che altrimenti si poserebbero sul disegno che stai andando a fare. La stessa aspirazione serve mentre copro il disegno finito con un prodotto trasparente che lo lucida.<br />
<br />
<b>In quali altri campi artistici spazi?</b><br />
Ho fatto disegni per dei tatuaggi, la copertina di un libro (“Cerchi”, di Andrea Borla), murales, grafiche per tavole da snowboard…<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEic3YEK-xbBcur0OcCYv5w3VHubqbo6Xqpufs9gS96rYZZhQw_mKpiRnbaSLeOtlnEMQeS8-H7b06Itg1PqP-aZ7mbeQBvzvp2DwyWFN2KEu4t5lstDSKd6Dhaq8UEWiFO411Cm0UwHZfQ/s1600/copertina_finale+nero.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEic3YEK-xbBcur0OcCYv5w3VHubqbo6Xqpufs9gS96rYZZhQw_mKpiRnbaSLeOtlnEMQeS8-H7b06Itg1PqP-aZ7mbeQBvzvp2DwyWFN2KEu4t5lstDSKd6Dhaq8UEWiFO411Cm0UwHZfQ/s1600/copertina_finale+nero.jpg" /></a><br />
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<b>Prima parlavi di collettive: cosa sono e come sono organizzate?</b><br />
Tramite il mio lavoro a Venaria Reale per “La Bella Italia” ho conosciuto degli scenografi, una dei quali, Daniela Accorsi, è diventata una delle mie attuali curatrici. E’ stata lei a spronarmi a esporre: la mia prima esposizione è stata presso la galleria “Paola Meliga” a Torino. Trovare uno o più curatori per arrivare ad esporre le proprie opere alla fin fine avviene sempre tramite le “public relations” alle collettive: spesso si conoscono persone, dagli altri artisti, con cui ci si confronta, ai curatori, ai quali si fa vedere il proprio book o il proprio sito o blog, come faccio io. Proprio in questa maniera ho conosciuto un’altra curatrice di Milano, Barbara Vincenzi, che si è interessata ai miei quadri; tramite lei ho incontrato Daniel Buso, un critico di Treviso tramite il quale ho partecipato sia l’anno scorso che quest’anno ad una rassegna contemporanea, e via dicendo. Le collettive sono mostre che durano dalle due alle quattro settimane, composte di opere di più artisti; rispetto alle mostre personali (che ti portano via quasi uno stipendio!) costano molto di meno: si paga l’affitto dei locali, il vernissage (ovvero l’organizzazione dell’evento da parte del curatore: l’inaugurazione, i volantini, la pubblicità, il catalogo…). Gli artisti alle collettive portano solitamente uno o due quadri a seconda delle dimensioni. Indicativamente per partecipare ad una collettiva si spendono 100, 200 euro, più le spese per il corriere (sperando che non ti rompa nulla e purtroppo a me è già successo!) se la mostra è lontana (io ad esempio sono stata a Venezia, Roma, Bologna, Milano…). Una delle più importanti a cui ho partecipato è stata la 54° Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia” allestita nella Sala Nervi del Padiglione Italia a Torino a cura di Vittorio Sgarbi. Per il resto alcune mie opere sono esposte in modo permanente (insieme a quelle di tre o quattro altri artisti tra cui lo scultore di Corio Maxo della Rocca) nello spazio della mia curatrice a Torino, lo Spazio Accorsi: ogni mese circa posso scegliere se cambiarle con altre mie opere per farle ruotare un po’, e pago una sorta di “affitto” del mio spazio; l’obiettivo di Daniela Accorsi è quello di cominciare a vendere le nostre opere. Alcuni dei miei quadri sono lì, altro qui in garage e altri ancora appesi a casa mia: spesso però rimangono le pareti vuote col classico segno bianco perché li spedisco a qualche collettiva! Un altro canale per farsi conoscere sono i concorsi d’arte: ad esempio il concorso di Cairo editore, che ho scoperto sulla rivista “Arte”, o un concorso della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo…<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV5LwgWwXzZO5EfL9mQKBZC4vrfJvJ5p6-woS8Pp8YQWtV7n_jVJ1kMadGYM9BiqMa7gBsBmHWRes9sQkDBKUIrnAfEVmhybZfcpj-sSqqPXvLjeSWIBsDCZfkaLGTTb1To_uJ63tPVfg/s1600/domina+01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV5LwgWwXzZO5EfL9mQKBZC4vrfJvJ5p6-woS8Pp8YQWtV7n_jVJ1kMadGYM9BiqMa7gBsBmHWRes9sQkDBKUIrnAfEVmhybZfcpj-sSqqPXvLjeSWIBsDCZfkaLGTTb1To_uJ63tPVfg/s640/domina+01.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
<b>Quanti quadri hai all’attivo? E qual è il tuo stile?</b><br />
Più o meno una ventina: sembrano pochi, ma io li faccio molto grossi. Ad esempio ho un trittico, ovvero tre pannelli, di 160x70 cm ciascuno… il più grande che ho fatto in altezza arrivava a 2 metri. Tra l’altro non ho modelle su cui lavorare né tantomeno un atelier (bensì il garage dove giocavo con mio fratello da piccola!), per cui di solito per le figure umane fotografo me stessa e poi parto col quadro. Io gioco molto con le composizioni, sicuramente grazie all’impostazione di architettura, ma senza scivolare nell’astratto, almeno per ora; io amo il figurativo, per cui è sempre presente la figura umana, perché per me è il bello del quadro. Inoltre gioco molto con le cornici, che spesso vanno anche oltre al quadro, e mi è capitato di fare delle figure al computer (con Photoshop, ad esempio), di farle stampare sulla tela e poi di lavorarci sopra a mano.<br />
Hai altre passioni?<br />
Adoro cantare e soprattutto fare le seconde voci: il primo gruppo rock blues in cui cantavo erano gli ZTL plas, ora sono corista nel gruppo SUPERGIOVANI, una cover band di Elio e le Storie Tese, anche se il mio cuore è rimasto rock-blues!<br />
<b><br /></b>
<b>A cosa stai lavorando adesso?</b><br />
Ho diverse tele vuote che mi attendono! Come ho già anticipato sto lavorando a quadri di dimensioni più piccole, per questioni di spazio e di soldi. Finora sono stata molto incentrata sulle donne calve: senza capelli, non perché malate ma per far risaltare il più possibile il loro volto e i loro lineamenti, che io trovo essere la vera bellezza; una cosa che non ho mai provato, seppur in alcuni miei trittici le figure femminili abbiano dei tratti cupi, mascolini, è di affiancare alle mie figure femminili una maschile. Questo è il mio obiettivo per il futuro.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdBjKXEy0jz5SfCMq9zxS_tn-UEsGIDH8Ut5XM7VlBJEzBIr3-Bz2M9673F0G3ZhQQrzaY_AYj0ZYTJsdVnqcCZkRvZkMQ0yZPTLPBwbVTS33FKGYxzKg7zadxJdNLx-68F76j2ppPWuU/s1600/domina+02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdBjKXEy0jz5SfCMq9zxS_tn-UEsGIDH8Ut5XM7VlBJEzBIr3-Bz2M9673F0G3ZhQQrzaY_AYj0ZYTJsdVnqcCZkRvZkMQ0yZPTLPBwbVTS33FKGYxzKg7zadxJdNLx-68F76j2ppPWuU/s640/domina+02.jpg" width="640" /></a></div>
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<b>Contatti:</b><br />
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blog<a href="http://www.fedart.blogspot.it./" target="_blank"> www.fedart.blogspot.it. </a>Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-18564749941974254442012-11-15T05:33:00.000-08:002014-03-13T01:49:39.371-07:00HYAENA DESIGN E L'ARTE DELLA MODA CON GLI SCARTI INDUSTRIALI<b><br /></b>
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<b>Hyaena Design, ovvero Sarha Nervo, 27 anni di Gassino, e Simone Milan, 26 anni di Robassomero.</b><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidwhnyQY268msIJ6x7ugjm7fy7fA4WhrAcsdbBKWwCJQ23PU2lK-I7kglB9uzPkBGRTjYeUGfXfnawmYyrxHFKlMOquo60yrHkk9wD4zYoVSxx-WZYMN_ssqP_KHr7mLAXKBysOXv3bwY/s1600/403486_333528790050211_1224876356_n+(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidwhnyQY268msIJ6x7ugjm7fy7fA4WhrAcsdbBKWwCJQ23PU2lK-I7kglB9uzPkBGRTjYeUGfXfnawmYyrxHFKlMOquo60yrHkk9wD4zYoVSxx-WZYMN_ssqP_KHr7mLAXKBysOXv3bwY/s400/403486_333528790050211_1224876356_n+(1).jpg" height="400" width="266" /></a></div>
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b>Avete un’attività particolare: potete raccontarci di cosa si tratta e come è iniziata?</b><br />
<br />
(Sarha) E’ cominciata con me, verso la fine del liceo: ho cominciato per passione a fare piccoli oggetti (borsette, accessori di moda) per me e le mie amiche. Poi quando hanno incominciato a arrivare sempre più richieste è maturata in me la voglia di farne una professione. Una mia cara amica, Ester, mi ha molto aiutata ad avviare quest’attività: insieme abbiamo cominciato ad andare al balôn (mercato delle pulci e dell’usato di Porta Palazzo, Torino n.d.r.) alla ricerca di materiale, tra cui pneumatici, da cui ricavo tuttora borse e bigiotteria. In un secondo momento le mie creazioni sono piaciute ad alcuni negozi di Piazza Vittorio, che hanno incominciato a vendere i miei prodotti; inoltre ho avuto la fortuna di viaggiare, soprattutto a New York per lavorare in un negozio, vendendo i miei prodotti anche all’estero. Tornata da New York, perché purtroppo il negozio ha chiuso, ho conosciuto Simone: inizialmente lui era scettico riguardo al mio lavoro, ma poi pian piano si è “preso bene”, e adesso mi porta materiale su materiale, non riesce a buttare via niente!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinDtFZdnhm3xg7raZbv01DbK0ZNt67lBRxU6kM2cuDQEUTiGLyF20J5fxMXKl-z7V5A1QswkjylAfZ_NG76r3kzSWUHpdi-CRVQudN3rCDRHJ5jwCmZCmkEf8LNvDQOIqZFis0M55keOw/s1600/Sarha+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinDtFZdnhm3xg7raZbv01DbK0ZNt67lBRxU6kM2cuDQEUTiGLyF20J5fxMXKl-z7V5A1QswkjylAfZ_NG76r3kzSWUHpdi-CRVQudN3rCDRHJ5jwCmZCmkEf8LNvDQOIqZFis0M55keOw/s320/Sarha+2.jpg" height="213" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<b>Cosa create e con quali materiali?</b><br />
<br />
(Sarha) Inizialmente creavo solo vestiti e borse. Ora abbiamo allargato anche agli accessori in generale: bracciali, collane, sciarpe, bigiotteria. Più che gioielli, il cui termine prevede la manipolazione di metalli, creiamo monili. Mi sono avvicinata al materiale di recupero fondamentalmente perché all’inizio non potevo permettermi altro, poi proprio l’uso di questi materiali, tra cui anche scarti industriali, è diventata la mia vera e propria passione e tra l’altro ha fatto sì che mi iscrivessi in passato al Politecnico alla laurea triennale in Eco-design; un anno e mezzo fa ho deciso di fare la specialistica, della quale sto preparando proprio in questo periodo la tesi: tema è il futuro dell’artigianato. L’idea è legare l’artigianato alla tecnologia, sconfermando l’idea comune dell’artigiano come di una persona che sta nella sua botteguccia con chiodini e martello, in un mito che oscilla tra Geppetto e Giuseppe di Nazareth, ma dimostrare che è un professionista che può restare competitivo a livello di qualità e di quantità. Simone si occupa anche di allestimenti di fiere per una ditta: ogni volta torna a casa con materiali di recupero sempre nuovi che stimolano nuove idee. Ovviamente dobbiamo anche contare su materiali che non sono usati, a volte ce li facciamo anche preparare su misura, ma servono a compensare il prodotto finale che ha pur sempre una base di recupero. Il vestiario di per sé non è materiale di recupero, nel senso che le stoffe le compriamo, anche se spesso ci vengono regalate, ad esempio da una ditta che fa copriletto a Chieri, o da parenti e amici che, sapendo che siamo sempre alla ricerca di materiale, ci portano o ci fanno avere materiali di scarto di varie attività. In questo modo non vanno buttati e possono anzi essere ancora utili.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR5R-me946KG0YBtVDkqyZdydBj509IDNjgwkGVgYnHuq_HZLRpqXRkKhECTHXrSUrkaB7ihUsaXvSpvsrBJXqRw-ecPimEVJFs3Riw1LLoOOrUs3gvgSY7nxQrP0BV-1lrHObwHKxdc8/s1600/541274_333505400052550_927887972_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR5R-me946KG0YBtVDkqyZdydBj509IDNjgwkGVgYnHuq_HZLRpqXRkKhECTHXrSUrkaB7ihUsaXvSpvsrBJXqRw-ecPimEVJFs3Riw1LLoOOrUs3gvgSY7nxQrP0BV-1lrHObwHKxdc8/s320/541274_333505400052550_927887972_n.jpg" height="174" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<b>Prima parlavate di gomme, pneumatici… volete spiegarci come li riutilizzate?</b><br />
<br />
(Simone) Partiamo dalle camere d’aria: semplicemente si va dal gommista a chiederne. Fino a un anno, un anno e mezzo fa i gommisti se ne sbarazzavano volentieri, perché in questo modo evitavano di pagare la tassa di smaltimento. Ora le cose sono cambiate perché, fortunatamente per l’ambiente, è nato un nuovo materiale per pneumatici che viene riutilizzato come una sorta di spugnato asfalto drenante (ad esempio quello utilizzato in parte della nuova strada statale che collega Borgaro e Venaria). questo perché i materiali plastici dei pneumatici può essere di due tipi: termoplastico o termoindurente. Il primo si può fondere infinite volte senza perdere quasi per nulla la sua elasticità, mentre il secondo compone tutti i vecchi tipi di gomme o di materiali plastici ed è stato indurito tramite il calore, senza possibilità di farne altro (certo non fonderli di nuovo), se non spezzettarli. L’arte di creare oggetti con le camere d’aria è nata verso gli anni ’70 in Africa: e non si tratta solo di borse, ma di scarpe, ciabatte, infradito, elastici… Oltre all’introduzione dei materiali termoplastici al posto di quelli termoindurenti si aggiunge anche una sorta di attività, praticata soprattutto da extracomunitari che han bisogno di sbarcare il lunario, di compravendita di pneumatici e camere d’aria “vecchio stile”: tali gomme vengono poi triturate per comporre la pavimentazione gommosa dei parchi giochi. In questo caso ovviamente il gommista non ci pensa due volte a venderlo a loro piuttosto che regalarlo a noi, dato che ci guadagna due volte… Finora noi ci eravamo dedicati a quest’ultimo tipo di materiale per borse e zaini, ma è chiaro, fortunatamente, che andrà esaurendosi per lasciare il posto al più ecologico materiale termoplastico. Vedremo perciò di cercare altri materiali. Torniamo però alla lavorazione delle camere d’aria e degli pneumatici: dopo averle prese dai gommista le tagliamo in pezzi più piccoli e le laviamo infinite volte, rispettando la regola dei tre lavaggi. Il primo è quello con il sapone, per togliere la sporcizia; il secondo lavaggio è con un disinfettante ed un solvente, per rimuovere la parte di grasso presente; il terzo lavaggio è per togliere eventuali altri residui. Infine la gomma viene incerata perché rimanga bella lucida. Proprio stamattina abbiamo lavato 36 camere, tra camion e trattori…<br />
Dopo aver incerato la gomma la si taglia ancora e si rifilano i bordi con il cutter, dopo di che si decide la forma che si vuole dare alla borsa: uno zaino, una borsa a tracolla e via dicendo… A quel punto si fanno gli ultimi tagli, decidendo dove andrà la patta, dove sarà posizionata la fibbia (disegnando tutto direttamente sulla gomma) e via dicendo. Infine si dovrà foderare la parte interna.<br />
Oltre alle camere d’aria usiamo anche il linoleum per fare pochettes, collane, bigiotteria in generale.<br />
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<b>Avete un laboratorio per tutte queste lavorazioni? Serve un grosso spazio?</b><br />
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(Sarha) Non abbiamo un grosso laboratorio dove lavorare, ma tanti piccoli spazi: ad esempio a Gassino dai miei c’è il mio vecchio laboratorio dove è presente un lavabo molto grosso ed utile per queste operazioni, per cui stamattina per il lavaggio siamo venuti qui.<br />
<br />
<b>Simone, il tuo percorso formativo e lavorativo invece qual è?</b><br />
<br />
Il mio primo lavoro è stato al Robin Hood (storico live pub di Robassomero), per tre o quattro anni. Poi ho lavorato come panettiere/pasticcere, ma non sono mai stato pagato perché il titolare è scappato… Poi sono stato in Spagna per circa un anno, quando sono tornato ho fatto prima il postino, poi il tecnico luci ed infine ho conosciuto Sarha. Ora appunto lavoro in parte per allestimenti di fiere, e per il resto con Sarha; ogni volta che vado in giro per l’Europa per lavoro torno a casa con qualche “regalo” per il laboratorio.<br />
<br />
<b>Come si svolgono le vostre vendite?</b><br />
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(Sarha) Continuiamo a partecipare a mercatini, fiere e concerti con il nostro banchetto; in più continuano ad esserci diversi negozi di Torino interessati a vendere i nostri prodotti, come ad esempio il negozio di design “Collezione privata” in via San Secondo. Di recente al Cortile del Maglio è stato aperto un nuovo spazio che si chiama Laboratorio, un grosso negozio sotto al quale lavora un artigiano al quale aderiamo come Hyaena Design e a cui vendiamo parte dei nostri oggetti: la grossa novità è che tra una decina di giorni dovremmo inaugurare il nostro negozio-laboratorio, in via Galliani, zona San Salvario, il quale si chiamerà Hyaena Design, per l’appunto, dove venderemo quegli oggetti che non vogliamo siano venduti tramite altri negozi o tramite internet.<br />
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<b>Come siete presenti sul web?</b><br />
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Abbiamo un sito, www.yenadesign.it, la pagina face book Hyaena Design e a breve anche un account su twitter, il tutto gentilmente gestito da una cara amica: noi infatti non siamo molto…social! Internet però resta comodo perché abbiamo molti contatti fuori Torino, lontani, e si utilizza il web per aggiornarsi. Inoltre molti nostri regali vanno all'estero.<br />
<br />
<b>Un’attività come la vostra richiede un grande investimento iniziale o no?</b><br />
<br />
Inizialmente non c’è stato un grosso investimento, perché facevo pochi oggetti. Poi quando la produzione ha cominciato a crescere è altrettanto cresciuto in me il panico all’idea di dover comprare stoffe e altri materiali per star dietro alle richieste, e per questo, come ho già raccontato, mi sono inizialmente rivolta ai materiali di scarto: per risparmiare.<br />
Di per sé l’investimento non è più di tanto grosso neanche ora, perché intanto la nostra produzione si è allargata: le spese del negozio sono certamente una preoccupazione, ma teoricamente col negozio il mercato dovrebbe a sua volta allargarsi, per cui speriamo di starci dentro. Proprio per ampliarci vorremmo anche comprare dei macchinari come il taglio laser e la stampante laser per i tessuti, stiamo aspettando il responso positivo per i finanziamenti da parte della Regione. Però fino ad adesso siamo andati avanti di passettino in passettino.<br />
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<b>Quali sono i pregi e i difetti di lavorare in proprio?</b><br />
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(Sarha) I pregi: la libertà, il non dover rendere conto a nessuno di quello che crei – se non tra di noi quando guardiamo le nostre rispettive creazioni e le cassiamo! Simone ad esempio predilige i colori vivaci, mentre io punto sempre sul nero e grigio.<br />
(Simone) Difetti? Se lavori in proprio e hai il laboratorio in casa non smetti mai di lavorare. Inoltre un artigiano che lavora in proprio non stacca come i dipendenti: meno lavori, meno guadagni, più ti senti in colpa. Questo atteggiamento dipende molto dal carattere di una persona: noi se stiamo fermi, soprattutto Sarha, ci sentiamo a disagio. Per questo la sera mentre guardiamo la tv facciamo collanine, o passiamo la domenica mattina a lavare pneumatici e camere d’aria. (Sarha) Quando andavo alle lezioni universitarie mi svegliavo alle sei per cucire borse, e quando tornavo dalle lezioni riprendevo a cucire borse fino a sera. Forse con l’apertura del negozio il pregio di avere gli orari che si vogliono non ci sarà più, ma la libertà artistica resterà.<br />
<b><br /></b>
<b>A coloro che vogliono approcciarsi al mondo del lavoro mettendosi in proprio che cosa consigliate?</b><br />
<br />
(Sarha) Di mandare il curriculum e cercarsi un posto da dipendente in un’azienda che ti assuma a tempo indeterminato, soprattutto se sei una donna!<br />
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<b>Quindi ti stai pentendo del tuo percorso?</b><br />
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(Sarha) No, io sono contenta. Ho anche lavorato da dipendente per due anni in uno studio di architettura, mi sono trovata bene ma ho un carattere difficile: faccio fatica ad abbassare la testa e dire “si, va bene”, soprattutto quando si tratta di creatività e quando penso che l’alternativa che si da a ciò che avevo pensato io faccia schifo. Anche se prova a impormela il mio capo.<br />
(Simone) Vale la pena mettersi in proprio? Dipende tutto dal lavoro che si vuole fare: se ad esempio qualcuno volesse aprirsi una falegnameria sarei il primo a dirgli di lasciar perdere, perché con tutti i supermercati del mobile come Ikea un falegname, anche se lavora bene e fa mobili di qualità, non può competere a livello di prezzi; a meno che non si riesca a fare un giro di clienti di nicchia, ma è molto difficile.<br />
(Sarha) Mettersi in proprio in questo periodo di crisi, soprattutto se vendi prodotti, che siano alimentari, di vestiario, mobili, accessori etc., è molto difficile in questo periodo: la gente non ha voglia di spendere, foss’anche nell’agroalimentare biologico, ma ha voglia di risparmiare anche a discapito della qualità, in questo momento. (Simone) In più la pressione fiscale per gli artigiani è arrivata in molti casi anche al 70%: con quel 30% che ti rimane devi mangiare e pagare l’affitto, o il mutuo. Come si fa?<br />
(Sarha) Io posso consigliare di gettare semmai le radici in attesa di tempi migliori, e di farlo negli ambiti del bio e dell’ecocompatibilità, soprattutto per quanto riguarda la ricerca, e non tanto nella produzione di oggetti. Puntare alla ricerca, senza dubbio: una piccola ditta che abbia tanta ricerca alle spalle, come ad esempio quel Consorzio che ha trovato il modo di creare asfalto stradale riutilizzando i pneumatici usati. Progetti che lavorano con gli scarti e coi rifiuti hanno modo di andare avanti, anche in questo periodo di crisi. Per il resto consiglio di buttarsi sui servizi, più che non sulla produzione: servizi legati alla persona (escludendo quelli che il web sta sempre più sostituendo, come ad esempio i servizi turistici) come ad esempio la fisioterapia, perché sono prestazioni che continueranno ad essere richieste.<br />
(Simone) Io ad esempio lavoro anche da dipendente nel campo degli allestimenti delle fiere: i soldi ormai ci sono per le attrezzature degli allestimenti, ma non per pagare le persone che le montino, o comunque sono sempre in ritardo. Quindi, rispetto al mettersi in proprio, io in questo periodo non rischierei! Poi, per carità, se uno vuole provarci che lo faccia, è anche giusto buttarsi, ma certo l’Italia non è un paese che stia aiutando le imprese in questo momento. Il nostro consiglio è quindi quello di studiare, puntare sulla ricerca, non fare colpi di testa, chiedere consiglio a chi ha più esperienza (genitori, amici, persone che già lavorano nell’ambiente…) ed informarsi su tutto ciò che devono fare e li può aiutare: la Regione Piemonte ad esempio ha dei servizi molto utili, come lo sportello Mettersi In Proprio, il MIP.<br />
<br />
<b>Lavorare insieme ed essere una coppia è possibile?</b><br />
<br />
(Simone) Fa tutto il carattere delle persone: lei ha una pazienza infinita e io anche, per cui possiamo discutere sul risultato finale di un prodotto, però finisce lì (anche se lei deve sempre avere l’ultima parola!). Scherzi a parte, è divertente e stimolante, perché, facendo molti lavori in serie (come ad esempio gli anelli con i tastini della tastiera del computer), da soli ci si annoia, mentre in due si chiacchera. Sotto Natale poi si produce di più in serie, ad esempio lo scorso anno abbiamo pulito un centinaio di camere d’aria, non trentasei come stamattina, proprio per portarci avanti il lavoro. La prima volta che crei un prodotto nuovo, come un borsa, sei emozionatissimo: quando però è l’ennesimo che cuci, hai perso la creatività e si tratta solo di fare in serie un’idea che è stata geniale ma che non ti da più emozioni.<br />
(Sarha) Lavorare insieme è divertente, ma non solo: da una parte è anche stimolante a livello creativo, perché ci si da idee a vicenda, dall’altra a livello organizzativo ci si divide di più i compiti, come ad esempio parlare coi fornitori (cosa che io non amo fare mentre a Simone va più a genio farlo), od occuparsi della parte progettuale, che va più a genio a me. Insomma in due ognuno fa al meglio ciò che è capace di fare, mentre da solo devi improvvisarti a fare tutto, rischiando di scoppiare.<br />
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<b><br /></b></div>
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<b>Contatti: </b></div>
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<b><br /></b></div>
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<b>Sito: <a href="http://hyaenadesign.org/" target="_blank">www.hyaenadesign.org</a></b></div>
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<b>Facebook: <a href="https://www.facebook.com/HyaenaDesign?fref=ts" target="_blank">Hyaena Design</a></b></div>
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Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-992545448292586492012-11-15T05:15:00.000-08:002012-11-15T09:42:20.725-08:00LIZASUN E LA MODA HAND-MADE<b>PER ASCOLTARE L'INTERVISTA CLICCA <a href="http://soundcloud.com/ciapapuer/lizasun" target="_blank">QUI</a></b><br />
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<b>Elisa Talentino, in arte Lizasun, ha 32 anni ed è originaria di Castellamonte. Da una laurea in architettura è approdata al mondo della moda hand-made, e ci racconta come ha fatto. </b><br />
<br />
Studiavo architettura a Torino, e nel tempo libero, come succede a tante ragazze, mi divertivo a creare piccoli oggetti di bigiotteria e vari accessori di moda. Dopo la laurea sono andata a Roma per seguire uno stage; per un po’ ho lavorato nel campo dell’architettura, continuando per passione a creare accessori di abbigliamento a mano. Ad un certo punto però mi sono stufata dell’architettura e mi sono lanciata nel cercare di fare del mio hobby una professione. A Roma ho poi incontrato quello che ora è il mio attuale marito, per cui la Capitale mi ha… rapita! <br />
<br />
<b>Che prodotti confezioni ora e quali materiali utilizzi?</b><br />
<br />
Accessori di moda: borsette, pochettine, portafogli, cerchietti, bigiotteria... ultimamente mi sono interessata anche alla sartoria e quindi all’abbigliamento, vestiti e maglie in particolare. Quando ho iniziato lavoravo solo con materiali riciclati che trovavo in giro: bottoni della nonna, scarti di pelle, pezzi di tessuto… Ad un certo punto per fare delle produzioni più grandi ho avuto bisogno di acquistare del materiale, ma rimane interessante e soprattutto doveroso riciclare ciò che si può, per cui ci faccio sempre attenzione: il materiale riciclato resta una componente permanente delle mie collezioni.<br />
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<b>Come hai cominciato a vendere? </b><br />
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All’inizio tramite parenti e amicizie: mamme, zie, cugine e amiche, anche perché mi serviva per capire se i miei prodotti potevano piacere. Poi sono entrata nel circuito dei mercati e dei mercatini: qui a Roma hanno molti mercati vintage e di artigianato, quindi di creazioni “hand-made”; in un terzo momento ho attivato il contatto con l’esterno, quindi con i negozi (grazie ai contatti presi ai mercati e mercatini), che hanno cominciato a vendere i miei prodotti, e tramite la vendita via web.<br />
<br />
<b>Utilizzi il web anche per promuoverti?</b><br />
<br />
Assolutamente si: tutti i circuiti social network possibili col nome Lizasun; e poi ho il mio sito internet che è sempre aggiornato: www.lizasun.com.<br />
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<b>Come hai fatto a passare dall’architettura all’attività che hai oggi?</b><br />
<br />
Non sono poi così lontane, sai? Quello che mi ha insegnato l’università è stato il progettare: nella mia attività faccio lo stesso processo, perché disegno, cerco il materiale e realizzo. In architettura il procedimento è simile: fai un disegno e ad un certo punto dovrai avere a che fare con dei materiali per poter realizzare una ristrutturazione, o un’abitazione da capo e via dicendo. quindi la metodologia è la stessa, si potrebbe chiamare “architettura del design”.<br />
<br />
<b>Quali sono gli aspetti positivi e quelli negativi del lavorare in proprio?</b><br />
<br />
Positiva è la tua gestione del tempo e il poter decidere autonomamente cosa creare e come, ovvero l’imprinting che vuoi dare al tuo lavoro. L’aspetto negativo è che devi lavorare molto, devi darti dei tempi precisi, delle regole serrate, farti un piano serio di lavoro; stando a casa e non dovendo rendere conto a nessuno questo è più difficile, mentre bisogna fare sempre attenzione a non perdere di vista i propri obiettivi e come ci si vuole arrivare. Queste attività di artigianato, di hand-made agli occhi di molti sembrano sempre un po’ solo hobbistica: in realtà quando diventano un lavoro lo devono essere per davvero, e bisogna dimostrarlo.<br />
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<b><br /></b>
<b>Per avviare questa attività hai dovuto investire molto in denaro? ovvero, tutti possono farlo o è un privilegio per pochi?</b><br />
<br />
Io ho fatto un piccolo investimento, anche perché tuttora ho un piccolo pubblico. Ho iniziato con poco: una macchina da cucire e del materiale riciclato. chi invece volesse partire con un progetto più ambizioso, più in grande, certamente dovrebbe investire più denaro: il non avere un grosso capitale iniziale è certamente un aspetto negativo per chi vuole mettersi in proprio con un progetto ambizioso. Se si mantiene invece come seconda attività, almeno inizialmente, non c’è bisogno di un grosso capitale e ci si può prendere il tempo per capire se è un’idea che può avere successo.<br />
Con i canali di informazione di cui disponiamo oggi, soprattutto il web, è necessario avere un negozio?<br />
Secondo me all’inizio non è necessario. E’ importante fare una buona comunicazione all’esterno, quindi con i social network e un sito fatto bene. Poi sta all’abilità di ciascuno decidere o meno di ingrandirsi, magari aprendo un negozio, ma l’importante comunque è arrivare ad avere un target preciso, dei clienti… di questi tempi aprire un negozio va molto ben ponderato, e fortunatamente si possono scegliere alternative valide al negozio classico, proprio grazie a internet.<br />
<br />
<b>I mercatini ai quali partecipi sono a Roma e zone limitrofe o anche più lontano? Quali sono i prossimi a cui parteciperai?</b><br />
<br />
Restare vicini a dove si abita e si crea è più comodo, e tra l’altro Roma ospita molti mercatini vintage. Spostarsi significa organizzarsi e soprattutto spendere dei soldi per tali spostamenti, quindi si può fare ma bisogna valutare bene di volta in volta se ne vale la pena: io partecipo anche a fiere e mercati fuori Roma, anche perché è utile per farmi nuovi contatti. Ho appena partecipato a <i>Paratissima</i> a Torino, mentre sotto Natale sarò al mercato omonimo a Roma.<br />
<br />
<b>Come definiresti il tuo stile?</b><br />
<br />
Innanzitutto le mie creazioni sono tutte uniche, una diversa dall’altra, e questo già piace molto a chi poi deve indossarle; l’altra particolarità è che è tutto realizzato a mano. Diciamo che il mio stile si ispira agli anni ‘40/’50, anche se cerco di andare anche in altre direzioni; però il vintage mi piace sempre, per cui spesso prendo stoffe che siano sempre un po’ retrò, che poi rivisito di modo che piacciano alle clienti di oggi. Certo non potrei permettermi di rifare i cappelli degli anni ’40, così ingombranti!<br />
Che consigli daresti a chi volesse mettersi in proprio?<br />
Di non arrendersi alle prime difficoltà: ci si deve lanciare, avere fiducia, trovare il target giusto a cui rivolgersi, avere buona dimestichezza coi mezzi di comunicazione contemporanei come i social network, avere buon gusto nel fare un bel sito, fare una buona promozione all’esterno, essere sempre sorridenti e andare avanti: insomma, avere molta energia, tempo, dedizione, passione. Bisogna resistere e stringere i denti, se si crede in qualcosa.<br />
<br />
<b>Chi volesse conoscerti di persona e vedere le tue creazioni dove può farlo?</b><br />
<b><br /></b>
Sono appena stata a <i>Paratissima</i> a Torino, che quest’anno non è più stato per le strade di San Salvario: a ben vedere ha raggiunto il suo scopo, ovvero riqualificare un quartiere di Torino che non si conosceva; inoltre inizialmente aveva molti posti dove far esibire i propri artisti; col passare degli anni e proprio grazie alla riqualificazione, lo spazio espositivo si è invece di molto ridotto perché sono stati affittati molti spazi e sono nati diversi nuovi locali. Quest’anno Paratissima si è tenuta all’Expo C’est Moi: è una bella location, perché si tratta degli ex mercati generali (ed ex villaggio olimpico) di Torino, uno spazio immenso nella zona del Lingotto, tra l’altro quasi del tutto inutilizzato. L’idea degli organizzatori è certamente anche quella di sensibilizzare la popolazione sull’utilità che potrebbero ancora avere questi ex mercati per la città di Torino.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmemWHcJXkPTNGuSkVMMwZ9lU3BAN6HZ9Pd-Tnn7UUbDSdJjeyZ-0Bbb00zVqTBUQrAaM4soMdtu_r51HBlJ4FOXLS14WptZ6H8AimDbIb6dB1WSPrxwKz4L7DoDMXhXTYMXUlqNyvKzE/s1600/391610_10151167693589070_331352686_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmemWHcJXkPTNGuSkVMMwZ9lU3BAN6HZ9Pd-Tnn7UUbDSdJjeyZ-0Bbb00zVqTBUQrAaM4soMdtu_r51HBlJ4FOXLS14WptZ6H8AimDbIb6dB1WSPrxwKz4L7DoDMXhXTYMXUlqNyvKzE/s400/391610_10151167693589070_331352686_n.jpg" width="400" /></a></div>
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<b>Contatti: </b></div>
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<b>Sito <a href="http://lizasun.com/www.lizasun.com/home.html" target="_blank">www.lizasun.com</a></b></div>
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Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6081711164701731950.post-46556753594720753962012-11-10T06:12:00.001-08:002012-11-10T06:12:05.401-08:00UN CIRCO SENZA ANIMALI E' POSSIBILE E NECESSARIO<br />
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- Dal sito della <a href="http://www.lav.it/" target="_blank">LAV (Lega Anti Vivisezione)</a> -<br />
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Non siamo contrari ai circhi in generale. Anzi.<br />
Ci sono circhi che vogliamo difendere e promuovere.<br />
Ci sono circhi che sono arte.<br />
Sono i circhi contemporanei.<br />
I circhi contemporanei offrono spettacoli impressionanti e meravigliosi. Sono caratterizzati dalle esibizioni di veri artisti che sfidano i loro limiti psico-fisici e mostrano al pubblico le loro abilità, frutto di duro e volontario allenamento.<br />
<b>E' uno spettacolo educativo.</b><br />
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Siamo invece contrari agli anacronistici circhi con animali.<br />
A differenza degli artisti, gli animali non scelgono di esibirsi, non scelgono di allenarsi, non scelgono di sfidare i loro limiti naturali, né di vivere in gabbia.<br />
Gli animali nei circhi sono sottomessi al volere dell’uomo.<br />
La loro volontà viene spezzata e gli animali sono così ridotti a burattini nelle mani dei domatori.<br />
Al circo gli animali sono costretti e non possono ribellarsi.<br />
<b>Non è uno spettacolo educativo.</b><br />
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Per gli animali il circo è una sofferenza.<br />
Nei circhi italiani ci sono circa 2000 animali.<br />
La loro vita comincia sempre da una gabbia. Le tigri, i leoni e gli altri sono frequentemente figli di genitori prigionieri, nati anche loro in cattività. Ci sono anche individui importati, più o meno illegalmente. Tutti trascorrono la loro esistenza in spazi angusti delimitati da sbarre, in stretti recinti o legati a cortissime catene.<br />
<b>Un circo di medie dimensioni può arrivare a occupare un’area compresa tra i 3000 e i 5000 metri quadrati (roulotte, tendone e camion compresi), e ospitare fino a 120-150 animali.</b><br />
In una superficie tanto esigua, è inevitabile che un grande felino viva in un contenitore metallico di tre metri quadrati, che l’elefante sia ancorato a due cortissime catene invece che avere la possibilità di muoversi nei quindici metri quadrati previsti dai parametri per il corretto mantenimento di molti degli animali.<br />
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<b>Le condizioni igieniche e di soggiorno risultano spesso inadatte a soddisfare anche le esigenze di spazio e comodità richieste per una situazione di minimo benessere e di rispondenza alle caratteristiche etologiche della specie.</b><br />
Un esempio? Le tigri. In natura sono felini solitari che comunicano con tracce odorose, lasciate in punti opportuni del loro territorio che può raggiungere le centinaia di chilometri quadrati. Mangiano quando sono affamate e sono in grado di stare giorni senza alimentarsi. Recluse nelle strutture circensi sono invece costrette in pochissimi metri quadrati di superficie, a volte in gruppi di 10 – 15 e vengono nutrite sempre allo stesso orario.<br />
La prigionia genera negli animali movimenti stereotipati e ripetitivi, sintomo di situazione di grande stress.<br />
Tutto ciò è confermato dall'Università di Bristol.<br />
I controlli sulla realizzazione di ambienti o spazi detentivi rispondenti alle norme non sembrano avvenire con frequenza e capillarità tali da influenzare le abitudini dei gestori di circhi, che continuano a privilegiare in assoluto il risparmio di spazio e la trasportabilità degli animali.<br />
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Gli zoo dei circhi<br />
<b>La quasi totalità dei circhi, non accontentandosi di lucrare sugli animali facendoli esibire sotto il tendone, ricava denaro anche dalla loro esposizione all’interno del plateatico (piazzale) su cui è disposto il circo, facendo pagare il pubblico per vedere l’improvvisato zoo.</b><br />
<b>Gli animali perciò - anche quando non sono costretti a lavorare - non hanno mai diritto ad una sistemazione adeguata, in quanto viene privilegiata la loro pubblica esposizione.</b> Ciò avviene nella totale inosservanza di uno dei più importanti principi del benessere animale.<br />
<b>I Criteri di detenzione degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti, al n° 11, prevedono infatti che “gli animali debbano essere mantenuti in strutture, sia fisse che mobili, che permettano agli stessi di potersi liberamente sottrarre alla vista del pubblico. Inoltre, gli animali devono avere a disposizione sia strutture di ricovero per ripararsi da condizioni climatiche avverse, sia idonei arricchimenti ambientali atti ad evitare comportamenti stereotipati. Le relative strutture di mantenimento dovranno essere attrezzate con strumenti atti a regolare la temperatura degli ambienti in funzione delle singole esigenze degli esemplari ospitati”. </b><br />
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<b>Cosa possiamo fare? </b><br />
Aderiamo alle campagne della LAV e stiamo attenti a ciò che accade sul nostro territorio: organizziamo sit in, flashmob e quantaltro in caso di circhi itineranti o spettacoli similari che prevedano l'uso di animali, e promuoviamo la firma delle petizioni della LAV per cambiare la normativa vigente:<br />
- a livello locale cliccando <a href="http://www.lav.it/index.php?id=1627" target="_blank">QUI</a><br />
- a livello nazionale cliccando <a href="http://www.lav.it/index.php?id=1649" target="_blank">QUI</a><br />
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Un circo umano è possibile, è necessario.<br />
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Chiarahttp://www.blogger.com/profile/14565742137351114264noreply@blogger.com0